La stagione che stiamo affrontando è caratterizzata da un andamento climatico anomalo con frequenti piogge ed un elevato tasso d'umidità. Questo ha portato ad un aumento del manifestarsi della botrite con gravità differente a seconda dell'area di coltivazione e del tipo di coltura utilizzata.

"Al momento comunque il problema non risulta essere così grave - spiega Michele Montanari di Geoplant - nemmeno per il prodotto in pieno campo. L'aspetto qualitativo appare mantenersi su buoni livelli soprattutto per quanto riguarda gli impianti sotto tunnel, mentre per il pieno campo a causa delle piogge frequenti il prodotto risulta essere meno pregiato. Inoltre il vento e gli sbalzi termici primaverili hanno provocato quantità variabili di frutti deformi (principalmente nelle varietà precoci) soprattutto in caso di forzatura in serra o con tessuto non tessuto".

"Per quanto riguarda la nostra azienda - prosegue Montanari - e le aziende che noi seguiamo, la produzione di quest'anno si presenta leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, principalmente per quanto riguarda le varietà precoci (Alba, Clery). Dobbiamo però far notare come Alba abbia mostrato di essere in grado di recuperare pienamente il deficit produttivo per la pezzatura dei frutti, raggiungendo sotto serra una media di 40 gr per frutto nei primi stacchi. I prezzi di commercializzazione del prodotto al momento sono discreti e le prospettive dovrebbero essere buone anche per le settimane future, visto la quantità relativamente inferiore di prodotto nostrano presente sul mercato ed il maggior ritardo di produzione dei paesi del Nord Europa, aprendo così una finestra di mercato più ampia per la fragola italiana".

"La speranza - conclude Montanari - è che non imperversino nuovamente piogge o elevati tenori di umidità e che non arrivi anticipatamente il caldo torrido come l'anno passato, in quanto si rischierebbero quantità notevoli di prodotto scottato e quindi non commerciabile".