Il kiwi Soreli, prima varietà italiana di kiwi a polpa gialla selezionata e brevettata dall'università di Udine, si appresta a essere diffuso sul mercato mondiale. Grazie alla sottoscrizione del contratto di licenza tra l'Ateneo friulano e Biogold International, società leader mondiale nel settore della gestione di brevetti vegetali, con sede in Sudafrica e basi in tutto il mondo. "Si tratta – sottolinea il rettore Cristiana Compagno – di una brillante operazione di trasferimento tecnologico che conferma l'alta capacità dell'Ateneo di portare ricerca e innovazione sul mercato".

L'accordo di licenza dei diritti di moltiplicazione del Soreli avrà come risultato da una parte la diffusione del Soreli targato università di Udine in tutto il mondo, dall'altra una base di entrate garantite, per i primi 4 anni, di oltre 300 mila euro che costituiranno linfa vitale per il proseguimento dell'attività dei ricercatori udinesi in questo campo.

Il contratto "rappresenta - dice Manuela Croatto, capo Ripartizione ricerca dell'Ateneo - una tra le migliori performance di trasferimento tecnologico realizzate dall'università di Udine, anche in termini di ricavi". La modalità di cessione delle licenze di moltiplicazione del Soreli da parte dell'università di Udine sono state diverse per l'Unione Europea e il resto del mondo. Nell'UE, infatti, le licenze del Soreli sono state cedute assegnando i diritti di moltiplicazione non in esclusiva a consorzi di produttori e vivaisti.

"Questa formula, che forse non è la più remunerativa per l'Ateneo – spiega Raffaele Testolin, costitutore con Guido Cipriani della nuova varietà di frutto - è stata scelta per dare un'importante opportunità agli operatori italiani ed europei del settore rimasti esclusi dai Consorzi che gestiscono le prime varietà di kiwi giallo arrivate sul mercato. La scelta adottata dall'Ateneo di Udine è dunque in linea con il ruolo di servizio pubblico che ha l'università".

L'esclusiva mondiale concessa invece a Biogold consentirà all'università di Udine "di controllare meglio – aggiungono Sandra Salvador e Giorgio Miclet, della Ripartizione ricerca dell'Ateneo, tra i coordinatori dell'operazione - un mercato molto esteso e di ottenere ricavi da royalties anche sulla frutta venduta". Così, nel caso di successo della nuova varietà sul mercato, dipendente anche dalla capacità commerciale di Biogold, "le royalties sulla frutta venduta – precisa Testolin – nel lungo periodo potranno rappresentare la parte più significativa dell'utile".

"La nostra esperienza – afferma Rodrigo Cruzat di Biogold International - mostra che a livello mondiale c'è domanda di buone varietà di kiwi giallo. Il problema è sapere quale delle varietà presenti sia effettivamente quella vincente. Noi abbiamo scommesso su Soreli per le sue interessanti caratteristiche agronomiche, per l'eccellenza degli studi dell'università di Udine in questo settore e per la sua capacità di innovazione in materia di strategie commerciali. Stimiamo che Soreli sarà un prodotto ben accettato dal mercato, e crediamo che l'ateneo friulano sarà capace di generare prodotti nuovi e sempre migliori nel prossimo futuro. Dunque, la collaborazione avviata potrà sviluppare ancora progetti in questo senso".

Il Soreli è stato ottenuto a partire da incroci eseguiti nel 1997, seguiti da successivi cinque anni di selezione presso l'Azienda agraria universitaria "Servadei" e due anni di valutazione in diverse località italiane. Tra le principali caratteristiche del frutto, "l'aspetto attraente, le qualità organolettiche e i tempi di maturazione – spiegano Testolin e Cipriani - Il Soreli, infatti, può essere raccolto tra la fine di settembre e i primi di ottobre, in largo anticipo sulla maggior parte delle varietà sia a polpa verde che a polpa gialla".

La varietà a pasta gialla Soreli dell'università di Udine affiancherà le tre varietà gialle Zespri Gold, Jingold, Enza Gold attualmente sul mercato, di cui le prime due hanno una certa diffusione anche in Europa. "Gli esperti – concludono Testolin e Cipriani – valutano che nei prossimi 5-10 anni le varietà a pasta gialla raggiungeranno una quota di mercato dal 25% al 50%, contribuendo contemporaneamente ad una crescita netta del mercato del kiwi, dato che i volumi assoluti di produzione dei tradizionali kiwi verdi non sono previsti in diminuzione".