Saranno presentate nel convegno nazionale Mipaaf-Regioni che si terrà il prossimo 20 novembre a Manta le 'Liste varietali dei fruttiferi: peso e albicocco'.
Il progetto 'Liste di orientamento varietale dei fruttiferi' è nato nel 1994 con l’obiettivo di coordinare a livello nazionale le numerose iniziative in atto da parte di enti regionali, istituti di ricerca e università che pubblicavano liste di cultivar consigliate, talvolta in contrasto tra loro, e si è consolidato nel tempo acquisendo autorevolezza presso i frutticoltori, i tecnici e i vivaisti.
 
Nei sedici anni di attività il progetto, che si avvale della collaborazione di una trentina di Unità operative del Cra - Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Università, istituzioni di ricerca e sperimentazione territoriali delegate dalle rispettive Regioni come il caso del Creso in Piemonte e il Crpv in Emilia Romagna, ha valutato oltre 2000 cultivar e circa 120 portinnesti afferenti a 14 specie le prime e a 9 specie i secondi.

Al gruppo iniziale di specie (albicocco, ciliegio, fragola, mandorlo, melo, pero, pesco e nettarine, susino cino-giapponese, susino europeo) si sono successivamente aggiunti i piccoli frutti (lampone, mirtillo e rovo) e recentemente l’uva da tavola.

In particolare, per quanto riguarda pesco e albicocco, le varietà valutate dal progetto sono 259 pesche di cui 108 a polpa bianca, 190 nettarine di cui 38 a polpa bianca, 33 percoche e 17 portinnesti. Nel tempo, il numero delle cv consigliate di pesco e nettarine è fortemente diminuito (130 nel 1994, 88 nel 2009), nonostante il grande numero di varietà valutate successivamente l’avvio del progetto. Il rinnovo più accentuato ha riguardato le pesche gialle; 56% di nuove cultivar rispetto al 1994, contro il 50% delle nettarine bianche, il 46% delle nettarine gialle, il 40% delle pesche bianche e il 17% delle percoche, la categoria decisamente con il minor tasso di innovazione.
Per quanto riguarda l’albicocco, il numero di cultivar consigliate è rimasto sostanzialmente stabile (21 nel 1994, 23 nel 2009) e il tasso di rinnovo è stato pari al 48%.
L’aggiornamento del progetto è merito dell’ampia collaborazione dei vivaisti e degli editori privati che consente di seguire la rapida evoluzione varietale che caratterizza la peschicoltura moderna.

Tra le regioni peschicole settentrionali, il Piemonte è la sola che negli ultimi dieci anni ha visto aumentare la produzione, quando, nello stesso periodo di tempo, il Veneto ha registrato una diminuzione di oltre il 40% e l’Emilia Romagna una diminuzione dell’8%.
 
Sede: Creso, Centro ricerche per la frutticoltura, via Falicetto 24, Manta. Inizio ore 8.45.