Negli ultimi mesi tutto il mondo sembra essere stato colto da una profonda crisi economica, tanto che termini come mutui subprime, Lehman Brothers, Indice Dow Jones, Crack, sono diventate parole che fanno tanta paura a noi adulti come l'uomo nero delle favole per i bambini.

Per Carlo Dalmonte, titolare dei Vivai Dalmonte Carlo e Vittorio di Brisighella, questi enormi problematiche mondiali spaventano meno di altri problemi più vicini alle sue attività, come ad esempio la Sharka. 'E’ necessario lavorare sulla certificazione nazionale - spiega Carlo Dalmonte - in modo tale da riscrivere gli standard produttivi per avere garanzie sempre più precise ed adatte verso le piante che vengono coltivate. In quest’ottica è di fondamentale importanza rivedere i disciplinari di produzione per la Sharka delle drupacee che è una minaccia tremenda per tutti gli agricoltori e per tutti i consumatori finali. La certficazione deve assolutamente diventare l’elemento di prevenzione per eccellenza e non, come accade in alcuni casi, un elemento per individuare patologie già in corso di diffusione e già radicate sul territorio.'  

 

Per cercare di dare un'informazione più corretta e precisa agli agricoltori, i vivaisti italiani hanno pensato che rappresentasse una buona idea d'organizzare una manifestazione per mettere in mostra le loro attività, piante e novità. Si è perciò pensato di valutare l'ipotesi di creare un evento specifico come vetrina del vivaismo frutticolo e della sua innovazione: tale manifestazione potrebbe essere divisa in due appuntamenti, una sulle drupacee ed una sulle pomacee. ‘Il vivaismo frutticolo deve riappropriarsi della propria anima - continua Carlo Dalmonte - ed i vivaisti che lo compongono devono rialzare la testa. Questi due momenti ideati e creati con la collaborazione di tutti i vivaisti permetterà d'avere un contatto diretto e senza filtri tra noi vivaisti e gli agricoltori nostri clienti, in modo tale da poter avere da una parte un canale preferenziale per mettere in mostra le novità del mercato e dall'altra un modo efficace per poter valutare ciò che il mercato offre e poter scegliere liberamente cosa acquistare’. 

'Gli ultimi anni - spiega ancora Carlo Dalmonte - sono stati caratterizzati da una contrazione delle superfici investite e delle produzioni di piante; essendo un ottimista credo però che le prospettive per il 2009 siano comunque interessanti. Queste considerazioni nascono dal fatto che ritengo impossibile che il settore primario possa avere una crisi talmente profonda da impedire agli agricoltori di continuare a coltivare piante e raccoglierne i frutti. Tenderei quindi a dire di non farsi prendere dallo scoraggiamento, anche se rimane incontrovertibile che potrebbe avvenire un rallentamento in alcuni mercati, come quello dell’Est Europa, che porterebbe ad avere uno sbocco commerciale in meno con conseguenti problematiche. Non bisogna però dimenticare che esistono anche altri mercati in forte espansione, come quelli del Nord Africa, dei Paesi arabi ed alcuni asiatici, sufficienti a garantire introiti elevati.'

 

Durante l'incontro con Carlo Dalmonte è emerso come difficilmente nel corso del 2009 sarà possibile vedere una specie frutticola uscire dalla condizione di nicchia per diventare una specie maggiore, visto che negli ultimi anni non sembra esserci un grande rinnovamento su questo fronte. 'Sicuramente, come già avvenuto negli ultimi anni, ci sarà un ulteriore rinnovamento varietale - puntualizza Carlo Dalmonte - all’interno delle specie più importanti come ad esempio pesco, albicocco, ciliegio, melo e pero. L’unica vera e propria novità del 2009 è un specie su cui pochi avrebbero scommesso: la mela di pianura. Credo che questa tipologia di prodotto possa rappresentare l’unica vera possibilità concreta di novità, magari con caratteristiche di resistenza alla ticchiolatura.'

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