Nel quindicennio 1991-2006 sono state diffuse nel mondo circa 840 varietà di melo (con gli USA primi a quota 107, la Repubblica Ceca seconda con 98 e la Nuova Zelanda terza con 81) e 518 varietà di pero (con la Cina prima con 62, la Russia seconda con 25 e gli USA terzi con 23). Per quanto riguarda il pesco e le nettarine nel decennio 1997-2007 sono state diffuse nel mondo 985 varietà con gli USA a farla da padrone con 428 seguiti da Francia con 161 e Italia con 119. (Fonte dei dati: Cra - Centro ricerche per la frutticoltura Roma; G. Della Strada e C. Fideghelli)

Oltre alla costituzione ed alla diffusione risulta interessante valutare il numero di domande e di brevetti rilasciati tra il 1995 ed il 2006 delle principali specie frutticole. Il numero delle domande di brevetto rilasciate del Cpvo è stato 534 ed il numero dei brevetti veri e propri è stato di 547, con melo (155 domande + 150 brevetti), pesco (80+ 133) e fragola (48 + 123) a farla da padroni. Andando ad analizzare i dati forniti dal Cpvo si può anche riscontrare come negli ultimi 4 anni (2003-2006) si sia avuto un forte incremento in questa direzione a seguito di un'intensa attività di miglioramento genetico e soprattutto a una necessità di innovazione varietale per adattarsi alle nuove esigenze del mercato. (Fonte: Cpvo)

E' evidente che il cambiamento politico avvenuto in Europa ha portato alla modifica delle attività collaterali e di mercato. In quest'ottica si può anche posizionare il tema dei brevetti e delle protezioni. Se fino a qualche anno fa bastava proteggersi solo in Italia oggi è necessario proteggersi almeno all'interno dell'Unione Europea. E' però altrettanto vero che alcuni soggetti preferiscono tutelarsi all'interno del solo territorio italiano. Qui, infatti, dal 1981 al 2006 sono state 180 le domande di brevetto e 177 i brevetti veri e propri con pero (79 + 47), fragola (51 + 20) e melo (11 + 50) in 'testa alla classifica'. E' però anche vero che negli ultimi anni a seguito proprio di una tendenza alla globalizzazione i gestori delle varietà preferiscono fare sempre più richieste al Cpvo per la brevettazione europea rispetto al Mipaaf per la brevettazione nel solo territorio italiano. (Fonte: Cra, Centro ricerche per la frutticoltura Roma, Della Strada e Fideghelli)

 

Dati e informazioni sulle privative

Qui di seguito viene pubblicata un'elaborazione dei dati presentati dal prof. Silviero Sansavini e da Stefano Lugli - Dipartimento delle colture arboree dell'Università di Bologna - durante il convegno 'I regimi della proprietà intellettuale per la competitività e l’innovazione dell’agricoltura italiana' svoltosi a Genova il 29 maggio 2008, all'interno di un intervento dal titolo 'Il miglioramento varietale e i recenti sviluppi delle strategie di protezione delle novità varietali in agricoltura'

 

Costi protezione varietà da frutto (in Euro) per l'anno 2006 seguendo la privativa comunitaria (Cpvo)    
  Susino, ciliegio ed albicocco   Melo e pesco 
  <2006 >2006 <2006 >2006
Domanda 900,00 900,00 900,00 900,00
Istruttoria (esame)* 6.300,00 6.960,00 4.200,00 6.460,00
Quota mantenimento** 6.000,00 6.000,00 6.000,00 6.000,00
Totale 13.200,00 16.590,00 11.100,00 13.360,00
    +26%   +20%

*Durata max istruttoria 6 anni per susino, ciliegio ed albicocco e 4 anni per melo e pesco. Costo istruttoria: 1.050,00 Euro/anno fino al 2006 e di 1.615,00 Euro/anno dal 2007

**Mantenimento brevetto: 200,00 Euro/anno per 30 anni e dal 2008 la quota verrà incrementata

 

Costi protezione varietà da frutto (in Euro) per l'anno 2006 seguendo la privativa nazionale (Ministero delle attività produttive)  
  Susino, ciliegio ed albicocco Melo e pesco
  2006 2006
Domanda 236,00 236,00 
Istruttoria (esame)* 1.560,00  1.040,00
Quota mantenimento** 15.834,00 15.834,00 
Totale 17.630,00 17.110,00

*Durata max istruttoria: 6 anni per il susini, ciliegio ed albicocco - 4 anni per melo e pesco. Costo istruttoria: 260 Euro/anno

**Mantenimento: importo annuale crescente (da un minimo di 101 Euro al 1° anno ad un massimo di 741 Euro al 20° anno e successivi (durata 30 anni)

 

Network internazionali dei vivaisti

Per cercare di gestire meglio le innovazioni varietali, sia dal punto di vista della costituzione sia dal punto di vista economico/commerciale, sono state create in questi anni diverse realtà sia internazionali che nazionali. Si tratta di network che riuniscono aziende di diverse dimensioni in modo da creare sinergie che permettono di avere un peso maggiore e danno delle diverse possibilità altrimenti impensabili per un singolo elemento. Tra queste due realtà sicuramente interessanti sono l'Aign Associated internazional group of nurseries e l'Inn International new varieties network.

La prima comprende come membri Star Fruits e Rene Nicolai (Europa), Top Fruits (Sud Africa), Los Alamos de Rosauer (Argentina), New Zeland Fruit Tree (Nuova Zelanda), Anfic (Australia), Los Horneros (Uruguay), Brandt's Fruit Tree (Nord America) e Viveros Requinoa (Cile). Il loro scopo è ricercare e sviluppare delle informazioni concernenti nuove varietà e portinnesti di fruttiferi, migliorare lo standard qualitativo dei prodotti vivaistici, contribuire a sviluppare un'efficienza superiore dell'industria vivaistica e soddisfare la domanda dei produttori nel miglioramento delle varietà esistenti e nella ricerca di nuove varietà e selezioni. La seconda comprende come membri C&O Nursery, Protree Nursery, Van Well Nursery e Willow Drive Nursery (Usa), DL Davodeau-Ligonniere, Mondial Fruit Selection e Castang Group (Francia), Civ (Italia), Gruppo ANA (Cile), Stargrow (Sud Africa), Fleming's Nurseries (Australia) e Waimea Nursery (Nuova Zelanda) con obbiettivi di offrire ai breeder dei siti di sperimentazione efficienti e controllati nelle principali aree di coltivazione al fine di aumentare la rapidità nella valutazione delle varietà, sviluppare e coordinare uno strumento valido commerciale e tecnico su scala mondiale per la promozione di varietà e per proteggere e gestire varietà in tutta la filiera sulla base di un sistema di licenze mondiali.

 

Nell'immagine sottostante è possibile vedere il percorso della filiera che presenta una varietà fruttifera a partire dalla sua costituzione fino ad arrivare alla commercializzazione finale.

 Certificazione in vivaismo - la filiera - by prof. Sansavini

 

Gruppi di gestione e soggetti operativi della filiera genetica delle piante da frutto
La tabella presenta nella prima colonna lesocietà, i consorzi o i gruppi di gestione (Marchi) e, nella seconda, la varietà gestita (o un esempio delle cultivar).
Le sigle significano: Cost (Costitutore), Lic (Licenziatario), Prop (Propagazione), Prod (Produzione), Promo (Promozione e sviluppo del marchio)

 

Club Specie Varietà Cost Lic Prop Prod Promo
Cameo Europe Melo Caudle x x x x x
Enza Europe Melo Jazz   x   x x
Pink Lady Europe Melo Cripps Pink   x x x x
Rubens Melo Civni x x x x x
Modì Europe Melo CivG198 x x x x x
Novadi Melo Ariane-Doriane x x x x x
Tentation Melo Delblush x x x x x
Nevis Fruit Co. Melo Sonya x x   x x
Angelys Pero Angelys   x x x x
JinGold Actinidia Jintao   x x x x
Zespri Gold Actinidia Zespri   x   x x

 

Gruppi operanti su produzione e marchio Specie Varietà Cost Lic Prop Prod Promo
GKE Europe Melo Greenstar-Kanzi       x x
Prevar Melo-Pero Sweetie     x x x
Kiku Melo Kiku 8 Brak   x x x x
Cot International Albicocco Magiccot ZebraPriboto   x   x x

 

Gruppi operanti su ottenimento, acquisizione, valutazione e propagazione Specie Varietà Cost Lic Prop Prod Promo
Better 3 Fruit Melo Greenstar-Kanzi x        
New Fruit Fragola Maya e Alba x x x    
New Plant Fragola e drupacee   x x   x  
IPS International plant protection Drupacee Serie Zaiger   x x    

 

Gruppi misti pubblico/privato Specie Varietà Cost Lic Prop Prod Promo
Gevo/Pillnitz Melo Pinova   x x    
Cra Fru/Agromil. Drupacee Serie Ufo x x x    
Unibo/Crpv Pesco Ambra x x   x  
Unibo/Crpv Ciliegio Black Star x x      
Cra Frf/Crpv Fragola Eva e Dora x x   x  

I dati rappresentano alcuni esempi di gestione delle varietà tramite vincoli e privative. Elaborazione della redazione su dati esposti da Silviero Sansavini e Stefano Lugli del Dipartimento colture arboree dell'Università di Bologna durante l'evento 'I regimi della proprietà intellettuale per la competitività e l’innovazione dell’agricoltura italiana'

 

Elementi di tutela e di protezione

Al giorno d'oggi, vi sono molte possibilità per poter controllare una varietà frutticola che con tanta fatica e con tanti costi si è costituita o si è scelto di gestire. Le principali varietà che oggi vengono sottoposte a tutela sono quelle cultivar che presentano un elevato grado di differenziazione e che quindi permettono uno sfruttamento dell'immagine molto elevato, una facile attività commerciale ed un impatto sul consumatore molto elevato. Questo ha infatti permesso di poter creare molte tutele su varietà di melo. Visti i risultati di alcune di queste cultivar le varie aziende hanno deciso di utilizzare questi percorsi anche per altre specie come le pesche, le ciliegie, le fragole e le albicocche. In questi casi tuttavia i risultati sono ancora in fase di valutazione.

Ecco di seguito alcuni esempi concreti di queste modalità di tutela che sono presenti oggi non soltanto in Italia ma nell'intero globo.

  1. Il club. Nel caso di Modì la formula del club tutela la mela Modi'®CIVG198* che nasce dall'attività di ricerca del Civ (Consorzio Italiano Vivaisti) di Ferrara. A seguito di un accordo avvenuto nel 2006 tra lo stesso Civ e tra  alcune aziende, consorzi, cooperative ed Op è stato creato il Consorzio Modì Europa S.p.a. in data 13 giugno 2007. Oltre il Civ - Consorzio italiano vivaisti, le figure coinvolte sono Tc Frutta Srl, Cico Soc. Coop. Agricola, Afe  Soc. Coop. a.r.l., Tagliani Vivai Soc. Agr. s.s, Società agricola Vivai Mazzoni s.s., Salvi Vivai s.s., Vog - Consorzio di cooperative, Apofruit Italia Coop. Agricola, Ferrara Frutta Coop. Agricola e Agrintesa Coop. Agricola. Il marchio Modì® è di proprietà del Civ ed è stato concesso in esclusiva a Modì Europa per la produzione e la commercializzazione dei frutti della varietà per tutto il territorio della Ue, mentre la produzione delle piante della varietà è concessa in via esclusiva ai vivaisti Tagliani Vivai, Vivai Mazzoni e Salvi Vivai. Le aziende commerciali del consorzio hanno il compito di selezionare e proporre al Civ quegli agricoltori qualificati che potranno produrre in esclusiva i frutti della varietà ed inoltre effettuano la gestione dei frutti. Gli elementi innovativi del Consorzio sono rappresentate da: 1) frutto che presenta caratteristiche estetiche ed organolettiche che ne permettono la coltivazione con un basso impatto ambientale, 2) ricerca e tecnologia esclusivamente italiane alla base del Pvr, 3) gestione del progetto a 'Club' con un consorzio italiano sia per le piante che per i frutti, 4) un unico soggetto 'Modì Europa S.p.a.' autorizzato a commercializzare e fatturare sia le piante che i frutti dei consorziati. Le caratteristiche della mela consentiranno di posizionare il frutto al top della gamma mele rosse e l’inserimento commerciale della varietà sarà supportato da una mirata e progressiva campagna di comunicazione che andrà a sottolineare l’aspetto ecologico della mela. In questo modo il controllo esercitato dal Club è totale e riguarda cioè la costituzione della nuova varietà, passando per l'acquisizione, la propagazione, la produzione fino ad arrivare alla commercializzazione.
  2. Il marchio. Nel caso del marchio Kiku®, marchio e logo sono protetti a livello mondiale. Riconoscibilità e tracciabilità sono garantite tanto dalle etichette Kiku, presenti su ogni pianta, quanto da una presentazione invitante del prodotto nei punti vendita. Questo marchio viene gestito dall'azienda Kiku srl di Corniano (Bz) attraverso una strategia con opzione facoltativa di adesione ad un comune programma di commercializzazione. Nel caso specifico è possibile vendere le mele del gruppo (es. Kiku®Fubrax* o Kiku® 8 Brak*) attraverso il marchio indistintamente dalla varietà. La nuova varietà Fubrax* sarà quindi integrata ed inserita nella commercializzazione con il marchio KikuU® assieme alla precedente Fuji Kiku®8 Brak*, a patto che entrambi i prodotti presentino un minimo del 40% del sovraccolore. Le stesse varietà possono essere però vendute senza necessariamente utilizzare il marchio, ma anche utilizzando il nome del brevetto e pagando le rispettive royalty. Un'ulteriore alternativa è la commercializzazione di entrambe le varietà in modo libero utilizzando il nome generico di Fuji senza specificare alcun prodotto identificativo. Se si vuole identificare il clone specifico è necessario commercializzare attraverso i canali di Kiku srl. In questo modo la Kiku ha un controllo sulla propagazione, sulla produzione e sulla commercializzazione delle mele ma attraverso una gestione  diversa da quella dei club tradizionali. 
  3. Gruppo misto di prima generazione. Un esempio è dato dalla New Plant, gruppo creato per controllare prevalentemente sui processi di creazione, acquisizione e propagazione. Creata da Apo Conerpo, Gruppo Mediterraneo e da Orogroup Italia ha come finalità l'innovazione varietale e di prodotto di specie frutticole e orticole. Il progetto è coofinanziato al 50% da programmi nazionali di breeding (ad esempio per la fragola il Cra Unità operativa per la frutticoltura di Forlì, per il Kiwi l'Università di Bologna e di Udine, etc...) ed il tutto è coordinato dal Crpv. Il progetto prevede come elemento fondamentale l'innovazione varietale, con scambi e rapporti di materiale genetico con breeder nazionali ed internazionali e la valutazione di tale materiale dal punto di vista agronomico, pomologico e sensoriale. Alla fine di questo percorso è possibile che i gruppi che hanno coofinanziato il progetto possano poi avere in esclusiva le varietà da fornire ai loro soci per creare nuovi impianti e nuove produzioni.
  4. Gruppo misto di seconda generazione. Un esempio è dato dal gruppo delle ciliege Star. In questo caso si realizza un rapporto misto tra pubblico e privato, dove da una parte esiste un Istituto pubblico (il Dipartimento di colture arboree dell'Università di Bologna) che costituisce la varietà ed acquisice il brevetto (eventualmente assieme ad una figura di supporto). Dall'altra parte i vivaisti privati, ai quali viene data la concessione di propagare e produrre le piante che saranno distribuite ad agricoltori per creare nuovi impianti previo pagamento delle dovute royalty. Ad esempio, per le varietà Black Star* e Grace Star* i vivai autorizzati alla propagazione sono Vivai Giannoccaro, Top Plant, Vivai Battistini Dott. Giuseppe, Vivai Klaus Ganter, Fleming's Nursery, ANA, IPM, Star Fruits, Fytos, Viveros Provedo, Vitro Hellas, Stargrow, Rene Nicolai e Cherry Chery Estate.

Conclusione

Tanti e diversi sono oggi i modi per poter cercare di tutelare le varietà che si sono costituite o acquisite. Il futuro è ancora coperto da nubi in quanto riuscire a dare valore ai propri sforzi non è mai cosa facile. E' però altrettanto vero che grazie ad iniziative valide di coordinamento della filiera, alle nuove tecnologie, ai programmi di miglioramento genetico e ad una maggiore consapevolezza e responsabilità il settore sta cercando di tracciare un percorso verso un futuro dove siano presenti pochissime nubi e molti raggi di sole.

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