Il convegno è stato organizzato dal CRPV, Centro Ricerche Produzioni Vegetali, in collaborazione con il Gal - Antico Frignano e Appennino Reggiano.

Ulteriori informazioni sull'evento sono disponibili negli articoli:

- "La nocciola in Italia e nel mondo" e

- "Il nocciolo, fonte di reddito per le aziende"


Cenni storici e nutrizionali

E' la Mesopotamia la terra d'origine del nocciolo, che successivamente si diffonde nel bacino del Mediterraneo e, più recentemente, nel Nord America. La pianta è presente in molte leggende e storie antiche a cominciare dall'epoca romana in cui le foglie ed i frutti erano usati come viatico per l'oltretomba. Secondo una tradizione cristiana l'albero non può essere colpito dal fulmine per grazia della Madonna che trovò ospitalità sotto di esso durante un temporale.
Seconde solo alle mandorle, nella "famiglia" della frutta secca, le nocciole contengono elevate sostanze nutrienti, la vitamina E ed un complesso di fitosteroli importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.


La coltura del nocciolo in Italia e nel mondo - dati aggiornati al 2007

La coltura del nocciolo nel mondo si estende su una superficie di oltre 530.000 ha per una produzione complessiva di circa 760.000 t (dati Nut Concil/FAO).

I maggiori paesi produttori sono la Turchia (73%), l'Italia (13,16%), gli Stati Uniti (3,55%) e la Spagna (3,29%).

Tra i paesi emergenti si ricordano l'Azerbaijan (3,29%), la Georgia, Iran e Cina.

Produzione mondiale di nocciole in guscio nel 2007

Posizione

Paese

Produzione (T)

Sup. Coltivata (Ha)

Resa (T/Ha)

Turchia

555.000

400.000

1,39

Italia

100.000

68.233

1,47

Stati Uniti

27.000

11.462

2,36

Spagna

25.000

20.000

1,25

Azerbajian

25.000

17.379

1,44

Georgia

20.000

15.478

1,29

Altre

8.000

 

 


Produzione mondiale in nocciole - in guscio (tonnellate)

Paese

2005/2006

2006/2007

Eccedenze iniziali

Raccolto

Totale prod.

Riman. finali

Raccolto

Totale prod.

Riman. finali

Turchia

100.000

790.000

890.000

290.000

555.000

845.000

275.000

Italia

0

138.000

138.000

10.500

100.000

110.500

6.400

U.S.A.

516

36.000

36.516

400

27.000

27.400

400

Spagna

0

28.000

28.000

0

25.000

25.000

1.000

Azerbaijan

0

25.000

25.000

0

25.000

25.000

0

Georgia

0

14.000

14.000

0

20.000

20.000

0

Russia

0

2.500

2.500

100

3.500

3.600

0

Altri

0

4.000

4.000

0

5.000

5.000

0

Totale

100.516

1.037.500

1.138.016

301.000

760.500

1.061.500

282.800


Produzione mondiale in nocciole - sgusciate (tonnellate)

Paese

2005/2006

2006/2007

Eccedenze iniziali

Raccolto

Totale prod.

Riman. finali

Raccolto

Totale prod.

Riman. finali

Turchia

50.000

395.000

445.000

145.000

277.000

422.000

137.000

Italia

0

65.000

65.000

5.000

47.000

52.000

3.000

U.S.A.

258

15.550

15.000

200

11.500

11.700

200

Spagna

0

14.000

14.000

0

10.500

10.500

500

Azerbagian

0

12.500

12.500

0

10.500

10.500

0

Georgia

0

6.300

6.300

0

9.000

9.000

0

Russia

0

1.000

1.000

40

1.400

1.440

0

Altri

0

1.800

1.800

0

2.250

2.250

0

Totale

50.258

510.982

561.150

150.240

369.658

519.890

141.200

 

Consumi e destinazione del prodotto

Il 10% delle nocciole è usato direttamente in guscio o come nocciole intere con vendite che sono collocate nella parte finale dell'anno (settembre-ottobre). Sono richieste nocciole grandi ed attraenti senza pubescenza; sono preferiti i frutti privi di fibre che ricoprono il perisperma.

Il 90% della produzione è utilizzata dall'industria e le nocciole sono vendute sgusciate o sgusciate e tostate. Le caratteristiche richieste sono la forma rotonda, la grandezza, la mancanza di semi doppi, scarsa fragilità e ridotta dimensione della cavità interna del seme, ed eventualmente la rimozione della pellicola.


Considerazioni finali
Dalle statistiche risulta evidente come in Turchia, maggior produttore mondiale, non esista una reale correlazione tra domanda ed offerta, conseguentemente ad interventi politici che ne influenzano il risultato. In particolari periodi dell'anno questo determina aumenti di prezzo che spingono gli agricoltori ad un aumento della produttività, con successive eccedenze che spesso rimangono invendute e disponibili per l'anno successivo. Negli altri paesi produttori si riscontra invece un corretto equilibrio tra la domanda e l'offerta.
Tra i paesi produttori, la Turchia presenta un trend produttivo in crescita dovuto anche allo sfruttamento di zone non vocate e non inserite nei programmi colturali. E' in tendenziale aumento anche il consumo, vista la crescita del tenore medio di vita. L'aumento del reddito pro-capite è fattore trainante del consumo anche per altri paesi.
Confrontandosi invece con la produzione degli Stati Uniti, l'Italia ne esce avvantaggiata per le migliori caratteristiche organolettiche del prodotto e la presenza nel nostro paese di zone maggiormente vocate per caratteristiche climatiche ed ambientali.
"Prospettive del comparto produttivo e trend in aumento dei consumi", conclude Calcagni, "evidenziano ad oggi margini notevoli di miglioramento, grazie anche alla preferenza riscontrata nei consumatori italiani ed europei per le caratteristiche intrinseche (qualità e gusto) del frutto".