"Il vivaismo professionale rappresenta la base della filiera ortofrutticola: la qualità delle piante è il presupposto fondamentale per la qualità delle produzioni". Con queste parole il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha salutato i principali rappresentanti del mondo vivaistico riuniti giovedì mattina 26 aprile, a Macfrut – 24a Mostra internazionale dedicata alle tecnologie e ai servizi per l’ortofrutta (Cesena 26-28 aprile 2007) per discutere di “Vivaismo professionale e produzioni certificate: strumento di sviluppo per la filiera ortofrutticola?”. L’incontro, promosso da CIVI – Italia, Centro Interprofessionale per le Attività Vivaistiche, ha fatto il punto sull’iter normativo per la Certificazione del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto, giunto da poco alla sua conclusione.

"L’incontro – spiega Carlo Fideghelli, Cra, istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma - sancisce la conclusione di un lungo percorso di discussione a livello nazionale e regionale sulla Certificazione del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto. E’ stato finalmente raggiunto l’accordo che consentirà, da qui in avanti, di certificare a livello nazionale il materiale vivaistico, in linea con il Decreto del 4 maggio 2006 che riunisce le norme comuni a tutti i Disciplinari tecnici".
La certificazione delle produzioni vivaistiche permette la tracciabilità e la rintracciabilità di processo e di prodotto ed è il requisito fondamentale per la qualità delle produzioni ortofrutticole. "La normativa nazionale – prosegue Fideghelli – consentirà ora all’Italia, principale produttore frutticolo d’Europa, e ai vivaisti italiani, dopo molte tribolazioni, di competere con altri Paesi, come l’Olanda, che da tempo hanno adottato una normativa uniforme".
 
Paolo Giorgetti, Mipaaf QPA VIII Settore fitosanitario e fertilizzanti – Segreteria operativa del Comitato Nazionale Certificazione, ha messo il luce le principali novità del Decreto: dall’obbligo per il vivaista di effettuare di analisi e controlli secondo le modalità previste dai disciplinari, all’utilizzo di laboratori accreditati dal Servizio di certificazione (Art. 8), alle norme sul Cartellino-certificato (Art. 9). E’ stato istituito anche il Glossario che riunisce 50 definizioni tecniche per avere una lingua comune. «A breve – ha detto Giorgetti – è prevista a livello nazionale la pubblicazione dei disciplinari tecnici per agrumi, fragola, olivo, pomoidee e prunoidee, l’adozione di una modulistica unica a livello nazionale, la creazione di una rete di laboratori accreditati e l’ufficializzazione del Registro nazionale delle varietà». Inoltre, a livello Comunitario, è prevista la Revisione Dir. 92/34/CE per la commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto.
All’incontro hanno preso parte anche Vito Savino, componente del Comitato nazionale di certificazione, Facoltà di Agraria di Bari, Luigi Catalano, coordinatore di CIVI – Italia, Carlo Dal monte, Presidente del Cav, Centro attività vivaistiche di Faenza, Bruno Brasini, Presidente New Plant e Carlo Malavolta, Direzione Generale Agricoltura, Valorizzazione delle produzioni Regione Emilia-Romagna.

Giandomenico Consalvo, presidente CIVI – Italia, l’organismo interprofessionale per le attività vivaistiche riconosciuto dal Mipaaf che riunisce associazioni vivaistiche e unioni di produttori, ha sottolineato che quella di oggi è stata "la prima uscita ufficiale dopo il varo definitivo, avvenuto un mese fa, delle regole in materia di Certificazione, frutto di un lunghissimo lavoro tra istituzioni, Regioni, vivaisti e mondo scientifico. E abbiamo scelto il Macfrut per la sua visibilità internazionale". "Qui si apre un nuovo capitolo per il vivaismo professionale e per il CIVI – Italia, che è la casa dei vivaisti italiani, abbiamo una grande responsabilità e siamo pronti assumercela. A partire da oggi sarà finalmente sarà possibile tracciare una linea di demarcazione tra i vivaisti accredidati dalla Certificazione e chi non rispetta le regole, a tutto vantaggio delle produzioni e degli stessi vivaisti". “Il mondo del vivaismo organizzato, finalmente unito a livello nazionale” – ha dichiarato il Presidente – è pronto a cogliere l’opportunità della certificazione volontaria delle produzioni, come vero e proprio strumento di qualificazione del prodotto. Per poter sviluppare al meglio questo processo, è a mio avviso necessario una integrazione tra il mondo istituzionale e quello produttivo, al fine di cogliere le sfide del mercato”.
Gli organismi associati e CIVI-Italia sono: il Cav, Centro attività vivaistiche (Emilia-Romagna), il Center Gea Vivai Sud (Calabria), il Co.Vi.P. Consorzio Vivaistico Pugliese (Puglia), il Co.Vi.S. Consorzio Vivaistico Siciliano (Sicilia), il Feno, Forderung und Entwicklung Newer Obstsorten (Provincia Autonoma di Bolzano), il KSB Consorzio Vivaisti Frutticoli Altoatesini (Provincia Autonomo di Bolzano). Il CIVI-Italia ha sede a Roma, presso gli uffici di Unaproa.