Anacer, l'export di pasta riduce il passivo della bilancia import-export
I dati Anacer fotografano l'ottimo stato di salute per la pasta italiana, che nei primi dieci mesi del 2020 ha accresciuto le vendite all'estero del 15% rispetto al 2019. In totale quasi 300 milioni in più di introiti per l'export cerealicolo italiano. Cresce l'import di grano duro

1,9 milioni di tonnellate di pasta italiana vendute all'estero nei primi dieci mesi del 2020
Fonte foto: © denio109 - Fotolia
Si consolida sempre più il trend del 2020 relativo al miglioramento della bilancia commerciale cerealicola import-export. Secondo i dati pubblicati da Anacer, nonostante il cospicuo deficit, nei primi dieci mesi dello scorso anno il saldo valutario netto è stato pari a -1.484,5 milioni di euro contro i -1.754 milioni dello stesso periodo 2019, pari a circa 270 milioni di passivo in meno, dovuti al forte incremento degli introiti da export.
Analizzando i risultati, per l'import si registrano arrivi complessivi per 11,8 milioni di tonnellate, con un incremento dello 0,8% rispetto al 2019. La crescita è dovuta in particolare al forte aumento degli acquisti di grano duro (+521mila tonnellate), compensato da un forte calo del mais (-398mila tonnellate e dall'orzo (-51mila tonnellate. Pressoché stabile il dato sugli arrivi di grano tenero (-0,2%), mentre più accentuata è la riduzione dell'import di farine proteiche vegetali (-95mila tonnellate, pari al -4,3%).
Sul fronte dell'export, è ancora la pasta a trainare le vendite, con 1,9 milioni di tonnellate di pasta italiana esportata all'estero (+15% rispetto al 2019), di cui 1,16 milioni di tonnellate destinate ai paesi Ue (+11%) e 750mila tonnellate destinate ai paesi terzi (+21%). Bene infine anche le vendite estere di riso (+66mila tonnellate e dei mangimi a base di cereali (+18.500 tonnellate).
Analizzando i risultati, per l'import si registrano arrivi complessivi per 11,8 milioni di tonnellate, con un incremento dello 0,8% rispetto al 2019. La crescita è dovuta in particolare al forte aumento degli acquisti di grano duro (+521mila tonnellate), compensato da un forte calo del mais (-398mila tonnellate e dall'orzo (-51mila tonnellate. Pressoché stabile il dato sugli arrivi di grano tenero (-0,2%), mentre più accentuata è la riduzione dell'import di farine proteiche vegetali (-95mila tonnellate, pari al -4,3%).
Sul fronte dell'export, è ancora la pasta a trainare le vendite, con 1,9 milioni di tonnellate di pasta italiana esportata all'estero (+15% rispetto al 2019), di cui 1,16 milioni di tonnellate destinate ai paesi Ue (+11%) e 750mila tonnellate destinate ai paesi terzi (+21%). Bene infine anche le vendite estere di riso (+66mila tonnellate e dei mangimi a base di cereali (+18.500 tonnellate).
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi
Tag: cerealicoltura import/export prezzi mercati mangimi pasta
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