Nel periodo gennaio-ottobre 2017 il settore cerealicolo italiano ha visto crescere in valore sia l'export che l'import, con gli acquisti dall'estero in misura superiore rispetto alle vendite, dato che ha appesantito il deficit della bilancia commerciale del comparto. Il saldo valutario netto è risultato pari a -1625,9 milioni di euro, in peggioramento di circa 90 milioni rispetto ai -1535,7 milioni di euro dello stesso periodo 2016.

Focalizzando l'attenzione in primis sull'import il valore è cresciuto di 146 milioni di euro (+3,4%), mentre in quantità è aumentato del 5,6%, ovvero +911mila tonnellate. Fra gli incrementi maggiori l'import di mais (+800mila tonnellate) e farine proteiche vegetali (+167mila tonnellate), mentre scendono, seppur in maniera lieve, gli arrivi di grano duro e orzo, con percentuali stabili per il grano tenero.

Per quanto riguarda l'export dei prodotti del settore cerealicolo, nei primi dieci mesi del 2017 si è registrata una crescita di 361mila tonnellate, rispetto allo stesso periodo 2016 (+10%), grazie alle vendite dei cereali in granella (+193mila tonnellate, di cui 101mila tonnellate grano duro), oltre alla crescita del riso (+66mila tonnellate) e prodotti trasformati/sostitutivi (+85mila tonnellate).
Crescono pure le esportazioni di grano tenero, semola di grano duro e mangimi a base di cereali, mentre sono stabili le vendite all'estero di pasta alimentare.