L'anticiclone di nuovo presente sull'Italia non si presenterà convincente, tant'è che non riuscirà a garantire più di poche ore di tranquillità. Nei prossimi giorni difatti il quadro meteorologico subirà un rapido cambiamento e gli ampi spazi sereni verranno presto sostituiti da nubi, piogge e anche delle nevicate fino a quote basse.

Analisi e previsione

Nel corso delle prossime ore avvertiremo i primi segnali dell'imminente cambiamento previsto, innescati da infiltrazioni umide che potranno generare annuvolamenti sparsi specie sulle aree del medio alto Tirreno: tra Sardegna, Liguria e Toscana. Su queste ultime zone non sono da escludere anche deboli fenomeni, mentre sul resto del Paese l'anticiclone sarà ancora in grado di garantire un quadro meteorologico generalmente stabile con al più qualche velatura alta e stratificata in transito.

Nella giornata di venerdì 4 marzo l'irruzione del flusso d'aria più freddo farà breccia sulla Penisola innescando un rapido peggioramento sulle regioni di nordorientali, in successiva estensione a parte del Centro. Su queste aree sono attesi dei fenomeni sparsi localmente anche a carattere di rovescio, mentre un incremento della ventilazione dai quadranti nordorientali porterà una sensibile flessione dei valori termici tale da riproporre delle nevicate a quote collinari.

Un assaggio di quello che verrà a consolidarsi nel fine settimana, quando il maltempo interesserà parte dell'Italia, soprattutto il medio versante adriatico ed i settori meridionali.

Colpo invernale nel weekend

Dopo l'autentico assaggio primaverile servito in quest'ultima decade di febbraio, l'inverno sembra riprendere la scena sul Mediterraneo. Saranno le masse d'aria gelide in arrivo direttamente dalla Russia a ripristinare un quadro meteorologico più consono al periodo, così le fredde correnti continentali minacceranno l'egemonia atmosferica di una parte del nostro Paese riproponendo anche la neve.

La fase clou di questa prima ondata di maltempo è attesa proprio nei giorni del fine settimana, in particolare nel corso di sabato 5 marzo prossimo, quando una sostenuta ventilazione provocherà un peggioramento sulle regioni del medio e basso versante adriatico, in evoluzione a buona parte del Sud. Come accennato le nevicate torneranno ad imbiancare i rilievi a quote collinari, accompagnate quindi da una flessione delle temperature. Andrà meglio invece sulle restanti aree italiane, ovvero sulle zone tirreniche e su parte del Nord, ove il tempo si presenterà più stabile ma comunque freddo specie di notte per via delle estese gelate.

Nella giornata di domenica 6 l'ondulazione fredda affonderà ulteriormente verso i settori adriatici meridionali, qui con maltempo diffuso; migliorerà invece al Centro e sulle restanti aree settentrionali, con al più qualche innocua nube di passaggio alternata ad ampi spazi sereni, ma sempre in un contesto invernale.

 

La tendenza per la nuova settimana

La vera novità è attesa per lunedì 7 marzo, quando un nucleo artico in discesa dai settori settentrionali del Continente affonderà verso l'Europa centromeridionale fino alle porte della Bora. Dall'altra parte si prepara però una mite perturbazione atlantica che si avvicinerà all'Italia dalla Penisola Iberica.

I forti contrasti che verranno a crearsi dallo scontro tra queste masse d'aria potrebbero innescare maltempo diffuso con abbondanti piogge, ma anche nevicate sino al piano in Val Padana.
Dalle ultime elaborazioni dai più autorevoli centri previsionali, questa fase fortemente instabile entrerà nel vivo nella giornata di martedì 8 marzo, quando è attesa la neve tra Emilia Romagna e Toscana a bassissima quota, se non addirittura in pianura. Neve prevista al momento anche sul Piemonte, ove oltretutto non si segnalano precipitazioni degne di nota da più di tre mesi.

Precipitazioni in veloce estensione con il passare delle ore anche a Umbria, Marche ed Abruzzo. Non mancherà la neve anche sulle regioni del centro, la quale potrebbe causare notevoli disagi al traffico stradale e ferroviario.
Mercoledì 9 marzo insisteranno residui fenomeni sulle aree del litorale adriatico, mentre l'alta pressione tornerà sulla scena mediterranea mettendo fine a questa fase dai connotati tipicamente invernali.

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