Dopo alcuni giorni prettamente stabili, lo scenario meteorologico cambia radicalmente. Una perturbazione collegata a un profondo sistema depressionario in evoluzione tra isole britanniche e la penisola scandinava è alle porte dell'Italia. Un teso flusso nordatlantico inizierà a spingere aria più instabile fin alle nostre latitudini, ma non prima di un richiamo prefrontale che investirà il paese con aria umida e mite.

Nelle prossime ore ritorneranno quindi sulla nazione piogge e temporali che caratterizzeranno il contesto su molte delle nostre regioni. Un generale calo dei valori barici sarà il primo sintomo del peggioramento indotto dalla perturbazione atlantica, pronta a investire la penisola affermando il ritorno di un contesto entro i classici ranghi autunnali.

In questa fase i fenomeni più diffusi interesseranno molte aree del Nord e alcuni tratti del Centro. Piogge più frequenti dunque tra Piemonte, Lombardia, Liguria e su tutto il comparto alpino e prealpino; anche i settori tirrenici centrali subiranno gli effetti instabili, con locali rovesci soprattutto su Toscana, Umbria e Lazio. Sulle restanti aree del paese il contesto si presenterà ancora asciutto con pause soleggiate anche ampie, specie sui settori adriatici e gran parte del Mezzogiorno.

Le precipitazioni con il passare delle ore tenderanno a spostarsi verso i settori orientali, ovvero Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, mentre al Centro qualche piovasco interesserà ancora l'alta Toscana, il Lazio e la Campania. Sul Nordovest alle porte del weekend tornerà il sole, continuerà invece l'instabilità al Centro Sud con fenomeni a tratti intensi anche a sfondo temporalesco sulla Toscana meridionale, Marche, Lazio, Campania e Sicilia.

Weekend più stabile, ma non ovunque

Su buona parte dell'Italia tornerà la stabilità grazie a un graduale aumento dei valori barici, su alcune regioni avremo però ancora strascichi instabili con forti rovesci temporaleschi, una situazione che ci conferma che l'autunno è presente e farà presto irruzione dopo la parentesi mite e soleggiata.

Sabato 23
sono quindi attesi dei fenomeni specie sulle regioni centrali, con piogge a macchia di leopardo più probabili sui settori meridionali delle Marche, Abruzzo, Molise e basso Lazio. Il maltempo sarà invece deciso sulle aree meridionali e sulle due isole maggiori, ove non si escludono locali nubifragi tra Calabria, Sardegna orientale e Sicilia occidentale.
Ampi spazi sereni invece sulle settentrionali, anche grazie alla moderata ventilazione fresca dai quadranti nordorientali che spazzerà le nubi e l'umidità nei bassi strati favorendo un contesto meteo più soleggiato.

Poche novità per domenica 24, con ancora sole prevalente al settentrione, con al più locali annuvolamenti prevalentemente sterili sulle regioni occidentali. Maggiori spazi sereni anche al Centro, mentre i settori meridionali continueranno a essere caratterizzati dall'instabilità associata a precipitazioni anche a sfondo temporalesco, specie tra Basilicata, Calabria, Sicilia e sud Sardegna. Una situazione che non migliorerà tanto facilmente tant'è che l'ondata di maltempo aprirà la nuova settimana su buona parte del Centro Sud, con l'ulteriore approfondimento del vortice depressionario sul Mediterraneo.

Forte maltempo, ciclone nel Mediterraneo

La giornata di lunedì 25 ottobre esordirà nel segno dell'instabilità con la formazione di un vasto sistema depressionario sul basso Tirreno. La situazione si presenterà esplosiva, soprattutto grazie ai valori termici ancora molto elevati dei mari nostrani, una condizione che potrebbe addirittura portare alla formazione di ciclone mediterraneo, meglio conosciuto con l'acronimo Tlc (Tropical Like Cyclone).

Un Tlc è una sorta di versione in miniatura dei classici e blasonati cicloni tropicali o uragani che sferzano i settori tropicali dell'Atlantico, del Pacifico e dell'Oceano Indiano. Come per i fratelli maggiori, la caratteristica principale è il "cuore caldo" (warm core in termine tecnico): la parte più interna della struttura presenta difatti temperature con un differenziale termico positivo di alcuni gradi rispetto all'ambiente circostante, una peculiarità che gli permette di conservare la potenza durante l'evoluzione e che si traspone nell'intensa attività convettiva al centro, con temporali violenti e venti molto forti che possono superare i 120 chilometri/orari, trasformandosi in una vera e propria tempesta.

Sud Italia sotto scacco

Le aree più a rischio saranno quelle meridionali e le due isole maggiori, ove sono previsti nubifragi e persino probabili alluvioni, innescati da temporali autorigenerati che potrebbero prolungarsi in loco per diverse ore. Una parentesi di forte maltempo caratterizzerà quindi la prima parte della prossima settimana, interessando Campania, Basilicata, basso Lazio e l'Abruzzo con piogge battenti e una sostenuta ventilazione.

Ci troveremo di fronte ad un territorio nazionale spaccato a metà, perché sulle restanti aree italiane andrà meglio grazie all'alta pressione che guadagnerà terreno, un assetto barico che proporrà ampi spazi soleggiati e, soprattutto, temperature di nuovo oltre le medie del periodo, specie al Centro Nord.

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