Un'estrema staticità sta caratterizzando queste ultime fasi estive, in particolare al Centro-Sud ove l'anticiclone africano prosegue indisturbato da settimane, mentre sulle restanti aree italiane (soprattutto quelle del Nord-Ovest) il quadro meteorologico è stato spesso dominato da frequenti parentesi temporalesche talvolta intense e, finora, da poche fiammate di caldo.
I motivi sono principalmente confinati in alcuni indici atmosferici su scala globale, come ad esempio le anomalie climatiche in atto sull'oceano Pacifico, che lasciano trasparire l'arrivo imminente della Niña. Ma di cosa si tratta?
 

Il punto della situazione

Va puntualizzato che tale fenomeno è in grado normalmente di influire radicalmente sulle sorti meteorologiche autunnali del nostro areale e, considerati gli attuali valori registrati già a partire dal mese di giugno, potrebbe far sentire la sua presenza prematuramente nel corso di settembre, ma cerchiamo di capire quali ripercussioni dovremo attendere sull'Italia nella prossima stagione.
Il fenomeno della Niña indica un deciso raffreddamento delle acque superficiali dell'oceano Pacifico centrale ed orientale che, di frequente, in seguito a tali valori termici (più bassi rispetto alla norma) possono rovinarsi gli equilibri su scala globale, con riflessi importanti sul clima anche sul continente europeo e quindi sul nostro Paese.
Il più recente rilevamento delle temperature superficiali delle acque del Pacifico (giugno 2021) aveva comunque evidenziato lievi anomalie negative che si aggiravano mediamente nell'ordine dei -0,5°C, ma ora sembra esserci un cambio di scenario ben più radicale tant'è che lo scarto dalle medie si è portato a -1°C, il doppio da inizio estate; una situazione oltretutto che verrà confermata con alte probabilità anche nei prossimi mesi e, se questo venisse convalidato, la tendenza autunnale potrebbe essere stravolta.

Come accennato il ritorno della Niña avrà risvolti anche sul clima italiano, andando di fatto a portare un transito più insistente delle perturbazioni atlantiche sull'Europa. Le perturbazioni non avranno particolari difficoltà a raggiungere anche l'Italia senza una salda presenza dell'anticiclone che se ne resterà invece confinato sul Nordafrica. L'avvio dell'autunno, se tutto questo venisse confermato, risulterebbe quindi molto dinamico con precipitazioni abbondanti specie sul comparto centrosettentrionale europeo, con effetti anche sulle regioni settentrionali del nostro Paese.
Discorso diverso invece per le regioni centromeridionali, ove le piogge non arriveranno con decisione e le temperature saranno ancora oltre le medie di riferimento. Il rischio di avere lunghi periodi di siccità è purtroppo una realtà anche nella stagione autunnale per il nostro Sud Italia.

Il centro previsionale europeo Ecmwf conferma tale ipotesi sulle elaborazioni stagionali, evidenziando un deficit sulle precipitazioni su quest'ultime aree piuttosto importante. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di tendenze a lungo termine e che necessitano pertanto di ulteriori conferme nelle prossime settimane e che, nonostante passi importanti fatti in termini di affidabilità nel corso degli ultimi anni, non vanno oltre al 20-30% di probabilità.

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