Come annunciato nell'appuntamento della scorsa settimana, è in arrivo un autentico colpo di coda invernale che porterà condizioni meteorologiche orientate al freddo ed al maltempo, con anomalie negative di spessore.
 

Analisi

La nostra penisola è già influenzata in queste ore da flussi più freddi in discesa dalle aree artiche che hanno riportato condizioni meteo più consone al periodo, ove non sono mancate anche delle nevicate fino alle quote relativamente basse sull'arco alpino e localmente anche lungo la dorsale appenninica. La colata di aria più fredda è stata attivata dall'elevazione dell'alta pressione subtropicale in Atlantico, in direzione dell'Islanda.

Si tratta di una situazione assolutamente entro i ranghi stagionali, tant'è che le sortite invernali specie nella prima parte di marzo hanno delle probabilità di ritorno molto alte, ma quello che invece sarà singolare è l'evento atteso per il fine settimana, perché si verificheranno una serie di manovre che innescheranno la discesa di un nucleo ben più gelido dell'attuale.

Il flusso artico andrà infatti a spingersi più ad Ovest, espandendosi in direzione della penisola iberica, il quale favorirà l'approfondimento di un vortice depressionario sui mari italiani quindi sul Mediterraneo occidentale. L'area ciclonica inizierà ad evolvere verso Est con una ulteriore diminuzione dei valori barici in direzione del nostro paese, ove troverà masse d'aria più miti in risalita dai settori più meridionali del continente.

Contestualmente a tale sconquasso atmosferico, in sede tirrenica arriverà anche un bolide gelido dall'Artico Russo che avrà come bersaglio parte dell'Europa centro-settentrionale, sulla quale porterà condizioni meteorologiche molto rigide. L'arco alpino frenerà però gran parte di quest'aria fredda che riuscirà solo in parte a riversarsi nel bacino del Mediterraneo, ma quanto basta per alimentare il vortice ciclonico e garantire una parentesi di forte maltempo sull'Italia negli ultimi giorni della settimana.
 

Colpo di coda invernale

Il minimo depressionario prenderà vita nella giornata di venerdì tra Baleari, Corsica e Sardegna ove, supportato da modesti apporti freddi, inizierà ad approfondirsi. Si attiverà un fronte instabile che si dirigerà verso le regioni centrali e sulla Sardegna, interessando anche parte delle meridionali ed i settori dell'alto Tirreno. Con il passare delle ore assisteremo ad una intensificazione del maltempo per i nuovi contributi ben più gelidi richiamati dall'Europa nordorientale, con il ritorno della neve fino a quote basse tra la collina o addirittura sulle aree pedemontane, specie al settentrione.

Le correnti miti afromediterranee costituiranno il giusto mix per una recrudescenza dei contrasti termici, garantendo condizioni meteo instabili, anche a tratti perturbate. La fase di maltempo non accennerà a placarsi facilmente, pertanto le piogge e le nevicate ci terranno compagnia per tutto il weekend; durante le precipitazioni più intense non si escludono delle fioccate fino a quote molto basse. I valori termici si disporranno sotto le medie del periodo in particolare al Nord, mentre sulle regioni del Sud avremo invece un richiamo di venti più miti meridionali che determineranno addirittura un aumento delle temperature.


La parentesi invernale andrà ad addolcirsi gradualmente nei primi giorni della prossima settimana, ma le inversioni termiche garantiranno ancora estese gelate lungo le vallate del Centro-Nord ed in Val Padana. L'ondata fredda sarà ben strutturata a tutte le quote, per cui anche i sistemi antibrina (in riferimento soprattutto a quelli meccanici che si affidano al rimescolamento dell'aria nei bassi strati) si presenteranno inefficaci contro le importanti brinate che metteranno in serio pericolo le fioriture avvenute in largo anticipo quest'anno, a causa del caldo anomalo che ha caratterizzato l'ultima parte di febbraio.
 

Tendenza

Per una fase meteorologica più stabile dovremo quindi attendere la nuova settimana, quando i centri di calcolo previsionali vedono una ripresa dei valori barici in sede europea, ma con una novità importante, perché l'Atlantico tornerà protagonista generando delle depressioni che andranno a smantellare il blocco anticiclonico complice dell'imminente discesa fredda. Le temperature riprenderanno a salire, fino a portarsi entro le medie del periodo.
 

La stagione che avanza

Verso fine mese è difatti atteso un nuovo cambiamento dettato appunto dalla ripresa dell'attività oceanica sull'Europa occidentale che causerà uno slittamento dell'alta pressione verso Est. Se dovesse prendere piede questa ipotesi, l'anticiclone riprenderà la scena del Mediterraneo favorendo un miglioramento del tempo e soprattutto un sostanziale rialzo delle temperature.
Non è però esclusa l'opzione instabilità atlantica anche per l'Italia, perché una differente collocazione del blocco anticiclonico potrebbe invece aprire la porta oceanica nel corso della prima settimana d'aprile e nel caso avremo i presupposti ideali per l'ingresso di una serie di fronti perturbati sulle nostre regioni.

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