Fino al giro di boa mensile il quadro meteorologico potrebbe essere caratterizzato da una vivace variabilità atmosferica, ove il tempo sul nostro territorio nazionale soffrirà degli effetti apportati dai movimenti barici a livello continentale, cioè un vero e proprio ribaltone. Le correnti atlantiche torneranno infatti sulla scena europea ad iniziare dalle aree più occidentali, costringendo il vasto pozzo gelido verso una graduale regressione sui settori orientali.

Si tratterà di un flusso oceanico in grado di generare strutture depressionarie secondarie, le quali con elevate probabilità si riusciranno ad inserire sulle zone centromeridionali dell'Europa, specie sul Mediterraneo, ove attiveranno peggioramenti a tratti anche di rilievo. Il reale coinvolgimento dell'Italia dipenderà molto da una serie di fattori, primo fra tutti la conformazione delle ondulazioni che trattano le correnti d'aria sulle alte quote, perché tali movimenti possono incentivare uno scivolamento di masse gelide verso Sud. L'inserimento di tale freddo in un contesto mite - come, ad esempio, i nostri mari - andrebbe a rafforzare le eventuali ondate di maltempo in transito.

Colpo di coda invernale, è una realtà? I presupposti ci portano a non escludere le possibilità per un ultimo assaggio invernale, il quale probabilmente potrebbe realizzarsi circa a metà mese. Ad oggi i modelli confermano questa tendenza, individuando tale periodo come il più propizio all'eventuale intrusione del freddo che entrerà sul nostro territorio dai quadranti nordorientali. Alcune incognite sono però ancora presenti come, ad esempio, il posizionamento dell'alta pressione perché potrebbe bloccare l'avanzata del flusso atlantico.
 

Evoluzione dei prossimi giorni

La lunga parentesi anticiclonica sta per giungere al termine, tant'è che proprio in queste ore è iniziato il decadimento della struttura. I primi segnali sono già presenti, difatti è possibile percepire un aumento dell'umidità nei bassi strati - portato dalle infiltrazioni atlantiche - e da una graduale flessione dei valori termici, che rimarranno però su tutto il territorio ancora al di sopra delle medie di riferimento specie durante le ore centrali, con un clima piuttosto gradevole.
Durante la notte grazie alle intense inversioni termiche avremo ancora un po' di freddo, dettato anche dallo sviluppo di foschie, banchi di nebbia e nubi basse, molto presenti lungo le vallate, in pianura e sulle linee di costa.
Il quadro meteorologico si manterrà sostanzialmente invariato fino alle porte del weekend, quando un flusso di aria umida e moderatamente instabile - d'origine atlantica - giungerà sui mari di ponente. Il decadimento barico dovuto all'arretramento dell'anticiclone sarà ancor più evidente e ci sarà spazio per deboli fenomeni ad iniziare dalla Sardegna, in successiva estensione ai settori meridionali, tra Sicilia e Ionio. Le regioni centro settentrionali subiranno un peggioramento solo in un secondo momento, con precipitazioni sparse, irregolari, ma localmente intense.
Infiltrazioni di aria più fredda sulle aree settentrionali ed adriatiche enfatizzeranno oltretutto la fenomenologia su quest'ultime, tant'è che ricompariranno nevicate sui settori montuosi alpini ed appenninici.

Ultima fase invernale

Visto l'arco temporale ancora ampio è inutile sbilanciarsi oltre i primi giorni della prossima settimana, perché le incertezze non mancano e piccole variazioni possono tradursi in condizioni meteo diametralmente differenti. L'ipotesi più accreditata propende per il ritorno del flusso atlantico con un conseguente periodo molto variabile; uno scenario ove sull'Italia potrebbero alternarsi fasi anticicloniche più o meno lunghe - anche sostenute da masse d'aria molto miti subtropicali - a rapidi peggioramenti sospinti da flussi più freddi.
A seconda della natura delle ondulazioni sul Mediterraneo centrale potrebbero inserirsi strutture depressionarie più o meno incisive, foriere di maltempo ben a tratti marcato e persistente. Proprio in tale contesto non è escluso l'inserimento del colpo di coda dell'inverno, circa a metà mese, in arrivo da Nord-nordest in matrice sostanzialmente artico-marittima, ma quanto basta per riportare freddo e nevicate a bassa sulle regioni centrosettentrionali.
 

Outlook di inizio marzo

Nonostante l'accelerazione della primavera per il normale avanzare della stagione, il prossimo periodo di mostrerà decisamente dinamico. Avremo lunghi periodi stabili, con la presenza dell'alta pressione, che si alterneranno a peggioramenti altrettanto intensi e duraturi, spesso associati a flessioni sensibili delle temperature.

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