Ecmwf è normalmente considerato uno dei modelli più cauti e lungimiranti, per cui tra i più affidabili sul mercato.

Molto dipende naturalmente dal periodo dell'anno ed altrettanto dipende dai dati a disposizione, ricordiamo difatti che una dose preponderante deriva da quelli raccolti dal traffico aereo, da diversi mesi ai minimi storici. Nonostante tutto il modello europeo rimane uno dei più precisi anche se dobbiamo sottolineare che nessuna tendenza a così lungo raggio non potrà mai essere considerata affidabile. L'interpretazione di alcuni indici climatici, quali il Vortice Polare, la Niña e quant'altro, portano ad ottenere buoni risultati, che anno dopo anno spingono ad un sensibile miglioramento delle performance delle tendenze stagionali.

Dopo le dovute puntualizzazioni, analizzando l'intero emisfero settentrionale è possibile evidenziare un'area anticiclonica molto vasta e spesso presente sul Pacifico settentrionale, un effetto riconducibile alla presenza della Niña.

Un assetto che attiverà la formazione di un sistema depressionario abbastanza stabile sul Canada, con la corrente a getto che affonderà su di esso. Tale schema barico porterà probabilmente un flusso molto intenso sulle Isole Britanniche e in Scandinavia, ma in genere tali configurazioni sull'Atlantico settentrionale si presentano instabili, tant'è che potrebbero anche interrompersi di tanto in tanto. In prossimità di tali finestre, l'anticiclone delle Azzorre proverà a spingersi verso Nord, bloccando la corrente a getto e, di conseguenza, le colate gelide potrebbero affondare sin verso i settori meridionali europei.
Dalle ultime elaborazioni della tendenza stagionale pare evidente una cospicua anomalia negativa sul Canada occidentale, mentre verrà rilevata la presenza di masse d'aria più calde sugli Stati Uniti.
Sull'Europa invece avremo uno scenario più caotico ed incerto, ma in linea di massima possiamo delineare due principali aree: quella occidentale e quella orientale del continente, ove su quest'ultima possiamo notare anomalie termiche decisamente positive dagli Urali verso la Siberia.

Anche l'andamento delle precipitazioni verrà condizionato dal fenomeno della Niña, soprattutto in Canada e negli Stati Uniti. L'Europa potrebbe rimanere invece entro le medie di riferimento, anche se il flusso occidentale Atlantico non si mostrerà tendenzialmente iperattivo a discapito invece di un flusso zonale discretamente presente. L'aria fredda artico-marittima opterà di sovente per la porta non occidentale, spingendosi spesso fin sull'Europa centrale e, a seconda delle ondulazioni del getto, potrebbe raggiungere anche il Mediterraneo.

L'Italia avvertirà gli effetti di questa circolazione con probabili parentesi fredde e fasi di maltempo diffuso. Sui settori orientali euroasiatici, come accennato, andranno a prevalere invece anomalie termiche positive.

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