Dopo un lungo periodo piuttosto stabile dominato dall'alta pressione, la fine del mese si movimenta dal punto di vista meteo. Sul Mediterraneo e sull'Italia giungeranno difatti correnti più fredde ed instabili sospinte di una vasta depressione in approfondimento sulla Spagna, in successiva evoluzione verso i settori orientali dell'areale.
 

Analisi

La parte avanzata della perturbazione, nella fase di avvicinamento verso la nostra penisola, avrà l'onere di richiamare un flusso di correnti piuttosto miti dal vicino continente africano, che attiveranno un'ascesa termica degna di nota. Un elemento importante in vista dell'imminente ondata di maltempo, tale da fornire ulteriore carburante che andrà ad esaltare i fenomeni previsti.
Sullo scacchiere europeo avremo manovre altrettanto importanti, tant'è che l'alta pressione ora presente inizierà a muoversi verso il Mare del Nord e parte della penisola scandinava, mentre prenderà il suo posto un nucleo piuttosto gelido in discesa dall'Artico, che scenderà dalla Russia europea.
Il vortice freddo aggirerà il bordo occidentale dell'anticiclone, espandendosi con un'azione semi-retrograda piombando rapidamente sull'Europa centrale. Si tratterà di un raffreddamento molto sensibile, che dalle ultime elaborazioni modellistiche si concretizzerà tra venerdì e sabato.
Non dimentichiamoci però della depressione mediterranea, perché avrà un ruolo fondamentale sull'Italia, la quale attiverà il richiamo di una parte di quest'aria fredda presente sulle aree centrali del continente. Le prime infiltrazioni fredde sul territorio nazionale giungeranno dalla porta della Bora tra domenica e lunedì.
Avremo il classico scenario meteorologico che dividerà in due la nostra penisola, proprio a cavallo fra la fine di novembre ed i primi giorni di dicembre. Un clima di stampo sostanzialmente invernale condizionerà quindi le regioni settentrionali, mentre uno scenario più tipicamente autunnale influenzerà le restanti aree centro-meridionali, ove avremo maltempo anche intenso.
La flessione termica non sarà però così clamorosa e l'avvio dell'inverno, nonostante la ritrovata dinamicità, potrebbe essere non così propenso a scenari rigidi e nevosi, condizione dettata da un vortice polare anche quest'anno particolarmente forte e compatto.
 

Previsioni

Ultime ore condizionate dalla presenza dell'alta pressione, con solo residue infiltrazioni sulle estreme aree meridionali, ove avremo qualche fenomeno anche a sfondo temporalesco specie sulla Sicilia centro-orientale. La protezione sulle restanti aree non sarà però totale, tant'è che sui settori del medio e alto Tirreno si avvertono già le prime note variabili con addensamenti in genere medio-bassi generati dai primi spifferi umidi dal sistema perturbato in approfondimento sulla Spagna.
Altrove avremo nebbie, nubi basse ma anche ampi spazi sereni e l'elevata inversione termica contribuirà ancora ad avere estese gelate nei bassi strati durante le ore notturne ed al primo mattino, soprattutto quindi sulla Val Padana e lungo le vallate interne centrali con valori localmente di diversi gradi sottozero; dall'altro lato, sui monti, percepiremo invece un clima piuttosto mite.
Prima del guasto vero e proprio fluiranno correnti più umide e miti dai quadranti meridionali richiamate dal prefrontale del sistema perturbato in progressivo avvicinamento, le quali attiveranno un temporaneo ma deciso aumento delle temperature. Un chiaro sintomo che ci farà capire l'imminente fine della fase anticiclonica, che non avrà infatti vita lunga, perché ben presto si concretizzerà il cambiamento ad iniziare dalle due isole maggiori e dall'estremo Sud.
La depressione si presenterà particolarmente intensa e persistente, perché la lenta evoluzione favorirà il verificarsi di possibili nubifragi, localmente esaltati dall'orografia di alcune zone, ove si avranno probabilmente dei problemi idrogeologici.
Sulle regioni settentrionali le precipitazioni arriveranno solo successivamente, presumibilmente nelle prime ore della nuova settimana, quando un nucleo di aria gelida entrerà dai quadranti nord-orientali.

Tendenza

La prima ondata di maltempo è quindi alle porte e passerà per mano del vortice ciclonico in arrivo dalla Spagna in approfondimento sul Mediterraneo occidentale. Fenomeni potenzialmente pericolosi per la stazionarietà della struttura proprio sull'Italia. In questa prima fase avremo limitate interferenze fredde dai settori orientali europei.
La seconda ondata potrebbe invece assumere un'ondulazione più meridiana della prima, con una colata fredda artica verso le aree centrali del continente e successivamente nel cuore del Mediterraneo. Una manovra che svilupperà un'area ciclonica secondaria sui nostri mari, foriera di precipitazioni diffuse su gran parte del territorio ed ancora a tratti pericolose.

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