Quella che stiamo vivendo è una settimana nel complesso dinamica, con le vaste depressioni atlantiche in evoluzione sull'Europa occidentale e settentrionale che solo parzialmente lambiranno il Mediterraneo, dominato invece dall'anticiclone. Manovre invernali degne di nota sono attese al termine della prima decade di febbraio, vediamo assieme il dettaglio.
 

Il punto della situazione

La stagione invernale si è presentata finora assolutamente anonima o addirittura assente, questo non solo in Italia, ma anche su buona parte d'Europa e del Nord America, ove l'assenza di neve rappresenta un'anomalia eccezionale.
Ad esempio, dai dati che ci giungono dall'osservatorio meteorologico finlandese, Helsinki sta registrando uno dei mesi di gennaio più caldi della storia e anche uno dei meno nevosi di sempre. Oltre i confini europei, nella fattispecie a Mosca, la situazione non è diversa: la capitale ha difatti visto negli ultimi giorni la prima neve della stagione grazie alle recenti nevicate, in una città che solo qualche anno addietro portava facilmente i termometri in questa fase dell'inverno oltre i -20 gradi.
Visti gli ultimi aggiornamenti, la situazione meteo potrebbe rimanere invariata ancora per diversi giorni: non sono difatti previste nel breve termine ondate di gelo anche alle alte latitudini, ove normalmente il freddo domina incontrastato mentre ora invece latita. Solo sulle estreme aree settentrionali i valori termici rientrano nei ranghi consoni al periodo, purtroppo però non sono in grado di contrastare le pesanti anomalie calde che caratterizzano i restanti settori del continente.

Analisi

I centri di previsione mostrano negli ultimi run modellistici qualche novità su un cambiamento importante del quadro meteo climatico sull'Europa. L'europeo Ecmwf conferma difatti una possibile irruzione artica che, scendendo rapidamente di latitudine, potrebbe colpire gran parte degli Stati centro meridionali europei; vista l'attuale traiettoria dalla colata, anche le nostre regioni verrebbero coinvolte.
La fase invernale, se dovesse realizzarsi così come descritta, rientrerà sicuramente tra le più importanti della stagione, ma verrà però anticipata da una parentesi anticiclonica molto mite. Siamo in prossimità di un bivio importante, perché nel caso il vortice polare subisse una nuova accelerazione nei prossimi giorni, dovremo sopportare ancora alta pressione per un lungo periodo, tale probabilmente da portarci sul finire dell'inverno.
 

Previsione

Valori barici in rapido aumento sul Mediterraneo, ma le correnti più umide atlantiche trovano ancora qualche spiraglio per giungere fin verso l'Italia; una modesta variabilità resta difatti attiva soprattutto sulle aree tirreniche e sulla dorsale alpina di confine.
Il flusso atlantico scorre indisturbato sui settori centrali europei, ove è sostenuto da aria più fredda e quindi da un clima più consono alla stagione invernale. Tali correnti fredde non sono però in grado di superare la barriera alpina, ove vanno ad addossarsi attivando deboli nevicate a bassa quota solo sui versanti settentrionali esteri e lungo il confine orientale.
Sull'Italia continuerà a dominare per il resto della settimana l'anticiclone, disturbato di tanto in tanto dalle infiltrazioni più umide atlantiche. Pochi annuvolamenti associati a qualche debole piovasco interesseranno solo i versanti tirrenici, in forma prevalentemente localizzata.
 

Clima estremamente mite

Le temperature continueranno a mantenersi ben al di sopra delle medie per il periodo, con ulteriori locali aumenti nel corso dei giorni della merla, che peraltro come intuito non rispetteranno la tradizione del periodo più freddo dell'anno. Anche il mese di febbraio inizierà sotto l'egemonia anticiclonica con un contesto ulteriormente più stabile a partire da domenica.
L'alta pressione toccherà il culmine nei primi giorni della prossima settimana, favorendo cieli prettamente sereni e un clima quasi primaverile.
Una bolla d'aria calda in quota raggiungerà difatti le aree tirreniche settentrionali, zone ove si potrebbero facilmente toccare i 20 gradi durante le ore centrali della giornata, temperature particolarmente anomale specialmente sui rilievi.
L'area anticiclonica abbraccerà tutta l'Europa meridionale e quindi il Mediterraneo, andando parzialmente a invadere anche il centro Europa mentre il flusso atlantico sarà costretto a scorrere sulle nazioni settentrionali del continente.
 

Tendenza

La situazione potrebbe proporre novità invernali dopo il 5 febbraio, quando è probabile un cambio di registro sostanziale a favore del freddo, quello vero.
L'aria fredda artica potrebbe sprofondare verso Sud, invadendo dapprima l'Europa centrale e poi l'areale del Mediterraneo.

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