Il giro di boa della stagione invernale è ormai prossimo, anche se finora si è presentato tutt'altro che freddo e nevoso. L'Italia è difatti stata caratterizzata da lunghe fasi molto miti, con anomalie termiche positive localmente eccezionali su buona parte del comparto euro-asiatico. Dall'analisi dei principali modelli non s'intravede inoltre una via d'uscita soddisfacente, almeno sino alla prima decade di febbraio.
 

Il punto della situazione 

La stagione invernale 2019-2020 ha lasciato e lascerà, con buone probabilità, un po' di amaro in bocca per chi sperava in qualche parentesi fredda e nevosa degna di nota, in quanto l'assetto barico che si è andato a configurare in queste ultime settimane potrebbe rimanere invariato per diverso tempo. Un assetto decisamente sfavorevole allo sviluppo delle gelide colate artiche per due principali motivi: il primo per i profondi ed estesi vortici depressionari che hanno caratterizzato l'areale nord-atlantico, mentre il secondo dall'estrema e atipica compattezza del vortice polare.
In questa situazione sulle latitudini più temperate, del centro Europa e del Mediterraneo, vanno a stabilirsi robusti sistemi anticiclonici con valori barici al suolo localmente da record, come i 1050 hpa sfiorati sul Regno Unito nei giorni scorsi.
Un freddo quindi assente sull'intero settore euro-asiatico, ma così anche su un'ampia fetta degli Stati Uniti; scenario di difficile risoluzione che rischia di ripercuotersi anche sulla prima parte del mese di febbraio. 
Considerando l'attuale salute del vortice polare, sottolineiamo eccezionale, ci porta a pensare ad un profondo condizionamento anche dei successivi 40-60 giorni. In poche parole, se il vortice polare non subirà sostanziali variazioni nel corso di febbraio, l'inverno potrebbe chiudersi tra i più anonimi di sempre.
 

Analisi e previsione 

L'alta pressione continuerà a dominare, anche se nel fine settimana potrebbe mostrare qualche segno di cedimento. Una flessione in via del tutto temporanea che porterà però un blando cambiamento nell'ultima parte della settimana.
Il cuore anticiclonico rimane al momento ubicato a Nord delle Alpi, ma nonostante questo verrà garantito tempo stabile quasi ovunque, con al più qualche annuvolamento sulla Sardegna appena sfiorata dall'area depressionaria ora in evoluzione sulla penisola iberica.
Maggiore insistenza delle correnti atlantiche, che scenderanno sensibilmente di latitudine e agganceranno la depressione sull'Iberia nel weekend. La conformazione orografica del territorio inizierà a scavare un'area di bassa pressione sui settori occidentali italiani, la quale aprirà la porta ad una perturbazione un più organizzata che porterà un peggioramento ad iniziare da venerdì.
L'anticiclone si arroccherà temporaneamente verso levante, perché appunto i grandi vortici perturbati atlantici resteranno confinati sui settori settentrionali del continente, con il freddo esclusivamente intrappolato sulle latitudini artiche. 
 

Blando maltempo nel weekend, poi ancora anticiclone 

Ultime ore dominate dal sole prima di una fase meteo più dinamica, soltanto sulla Sardegna avremo qualche addensamento più compatto associato a deboli fenomeni. Le prime nubi raggiungeranno la penisola durante la giornata di venerdì, quando qualche piovasco interesserà le regioni centro-settentrionali, in particolare sulle aree nord occidentali e sulle tirreniche; tornerà anche qualche nevicata sull'Appennino settentrionale e sui settori alpini a partire dai 600/800 metri, ma in genere di scarsa entità.
Peggioramento in estensione nella giornata successiva a Emilia, bassa Lombardia, ma anche Umbria e alto Lazio; fitti banchi di nebbia torneranno in val padana e lungo le vallate interne del Centro Italia, principalmente durante le ore notturne ed al primo mattino. Sulle restanti regioni continueranno ancora generali condizioni di bel tempo.
Nella nuova settimana l'alta pressione tornerà alla riconquista dell'Italia, garantendo nuovamente un quadro meteorologico prettamente stabile. Residui disturbi interesseranno solo le estreme aree settentrionali, lambite da infiltrazioni atlantiche poco consistenti.

Temperature estremamente miti

Il clima non subirà variazioni e continuerà su un assetto decisamente mite per il periodo. Nemmeno il passaggio più dinamico del fine settimana favorirà una flessione delle temperature, ma anzi potrebbe portare l'effetto contrario, ovvero un incremento dei valori minimi. Massime quindi ubicate oltre la norma su tutto il comparto europeo, ove oltretutto il clima è già eccezionalmente caldo per il periodo.
 

Tendenze meteo

La nuova rimonta anticiclonica condizionerà tutta la prossima settimana, che sarà dunque con alta probabilità molto mite. La tradizione dei "Giorni della merla", notoriamente i più freddi della stagione invernale, quest'anno non verrà rispettata. Domineranno difatti la stabilità e l'assenza di condizioni tipicamente invernali.

Questo articolo appartiene alle raccolte: