L’autunno, in particolare nella sua ultima parte, si è mostrato davvero molto dinamico. Un andamento che potrà caratterizzare con alte probabilità anche la prima parte della stagione invernale con probabili forti sbalzi termici tra le prime incursioni artiche alternate al mite flusso atlantico. L'evoluzione meteorologica rimarrà perciò turbolenta grazie anche alle complesse manovre atmosferiche che potranno traghettarci in poche ore dall’estrema mitezza che avremo nel periodo natalizio al gelo d'inizio anno
 

Breve termine 

L’attuale fase più stabile e tranquilla è agli sgoccioli, tant’è che su diverse aree, in particolare su quelle nord-occidentali, è già arrivato il flusso umido meridionale che ha portato un aumento della nuvolosità e le prime precipitazioni, localmente anche di moderata intensità. 
Come ampiamente previsto nell’ultimo appuntamento, l’approfondimento del vortice depressionario sulla penisola iberica - in successiva evoluzione verso la Sardegna - ha attivato tese correnti dai quadranti sud-occidentali che hanno portato da un lato un sensibile aumento delle temperature, dall’altro invece cospicui apporti umidi già dai bassi strati.
Oltre ai fitti banchi di nebbia e agli addensamenti a tratti compatti, arriverà anche una parentesi di maltempo localmente intenso, ma non su tutte le regioni. La depressione in avvicinamento aprirà una nuova lacuna barica che richiamerà al seguito una seconda perturbazione la quale, nel corso del prossimo fine settimana, porterà un peggioramento a tratti importante. Le correnti inizieranno gradualmente a ruotare dai quadranti occidentali, traghettando la nubi da ovest verso est - una traiettoria tipica delle perturbazioni atlantiche - con il classico coinvolgimento delle aree tirreniche e dei settori alpini. 


Evoluzione 

Peggiora quindi sul nostro paese per la lenta evoluzione della depressione afromediterranea, il cui fulcro è attualmente posizionato tra la Sardegna e le coste dell’Algeria. Il fronte avanzando verso est verrà frenato dal possente muro anticiclonico presente sui Balcani, ove si sono registrate anomalie termiche positive anche nell’ordine dei 20 gradi oltre le medie del periodo. 
In Italia va un po’ meglio, complice la presenza delle precipitazioni che dopo aver coinvolto il Nord-Ovest, tenderanno ad interessare il Centro-Sud, apportando un peggioramento meteo più accentuato sull’isola sarda. Continueranno però a fluire correnti sciroccali che assicureranno temperature ancora ben superiori all’andamento stagionale.
Una fase mite che verrà smorzata da un leggero calo dei valori termici alle porte del weekend, quando la circolazione cambierà per l’arrivo di una perturbazione atlantica che porterà maltempo localmente intenso sul Nord e sulle regioni occidentali. 
 

Forte maltempo, neve sulle Alpi: weekend turbolento 

Piogge diffuse colpiranno il Nord-Ovest fin dalle prime di venerdì, con neve sulle Alpi inizialmente oltre i 1600 metri, ma in graduale calo fin sulle quote medie dei settori occidentali; torneranno abbondanti nevicate sui maggiori massicci dell’arco alpino, anche in virtù del sopraggiungere dell’aria più fredda nord-atlantica che ripristinerà una situazione più consona alla norma. 
Il maltempo si estenderà sulle regioni nord-orientali, Sardegna e aree tirreniche: le precipitazioni più forti sono previste tra Toscana ed alto Lazio, mentre spazi sereni continueranno a caratterizzare temporaneamente i cieli del Sud e dei settori adriatici. 
Fenomeni in trasferimento nella giornata di sabato verso il Mezzogiorno, con piogge e locali temporali ancora sulle aree tirreniche e sulla Sicilia. 
Migliorerà al settentrione, con al più residui piovaschi tra la Liguria ed Emilia Romagna.
Seguirà una domenica nel complesso variabile, ma più tranquilla, sempre in un contesto molto ventilato per tese correnti occidentali. 
 

Meteo da Natale a fine anno 

Lunedì la variabilità andrà gradualmente a riassorbirsi con al più qualche residua pioggia sulle aree tirreniche; avremo ancora una sostenuta ventilazione nord-occidentali che porterà valori termici maggiormente in linea con le medie stagionali. Ulteriori nevicate arriveranno sulle Alpi a quote anche più basse del weekend, ma principalmente sui versanti di confine.
La tendenza per il Natale ci riserverà un netto miglioramento grazie all'evoluzione verso levante della saccatura. Nel contempo si affaccerà dai settori occidentali un mite promontorio anticiclonico anche stavolta di matrice nord-africana e, in quanto tale, destinato a portare un sensibile aumento delle temperature. 
Non invaderà completamente l’Italia, il quale rischierà di trovarsi nel mezzo fra due circolazioni, senza escludere anche infiltrazioni più fredde dai Balcani verso le regioni adriatiche.
Un’ipotesi molto probabile e confermata sia dal centro previsionale americano Gfs, che dal centro europeo Ecmwf, ma con alcune differenze non poco rilevanti.
Nel primo caso il nostro paese verrebbe maggiormente coinvolto dall’alta pressione con una conseguente fase più stabile e mite, mentre nel secondo caso la struttura anticiclonica resterà molto sbilanciata ad ovest mentre sui Balcani si accumulerebbe aria molto fredda. La differenza barica che verrebbe a crearsi attiverebbe una ventilazione molto forte, ma sempre con cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi. 
 

Ipotesi fredde 

La formazione di un possente anticiclone scandinavo potrebbe favorire il richiamo di aria molto fredda in direzione dell’Europa centro-orientale. Nel caso di un ricongiungimento dell’alta pressione delle Azzorre con quella scandinava, verrebbe a crearsi il presupposto per una colata gelida nel cuore del Mediterraneo e quindi anche in Italia. Condizioni tipicamente invernali potrebbero perciò caratterizzare il fine anno.

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