Una lingua di fuoco davvero eccezionale sta caratterizzando il quadro meteorologico di una buona fetta del continente europeo. Il nucleo molto caldo in arrivo dal deserto algerino: dopo aver raggiunto il Mediterraneo occidentale, è andato alla conquista dell'Europa occidentale generando un'imponente impennata termica avvertibile in molti paesi tra cui l'Italia.
 

Il punto della situazione

L'elemento che spicca in questa fase meteo è sicuramente l'altezza del geopotenziale, che tra gli esperti del settore è un noto indice dell'altitudine sul livello del mare a cui corrisponde un determinato valore di pressione atmosferica. In poche parole più la quota di geopotenziale è alta e più la colonna d'aria ha la possibilità di scaldarsi.
Solo per citare un esempio, il geopotenziale di 500 hpa, che normalmente viaggia sui 5000 metri di quota (qualcosa in meno durante l'inverno, qualcosa in più durante l'estate) è ora oltre i 6000 metri tra Spagna, Francia e Italia, un valore normalmente tipico degli stati africani più roventi come il Niger o il Mali.
Temperature altissime hanno quindi raggiunto le nostre regioni settentrionali e parte di quelle centrali. Sulle pianure del Nord Italia abbiamo toccato, ma c'è ancora l'elevata possibilità di "migliorare", temperature da record mai registrate in questo periodo, nemmeno nella famosa estate del 2003.
Oltralpe va però peggio: il flusso rovente africano ha difatti colpito direttamente la Francia ove il caldo in queste ore è davvero eccezionale e anche qui, come in Italia, sono stati infranti diversi record di temperatura e non mancheranno ulteriori ritocchi fino al weekend.
Cosa ha scatenato questo flusso d'aria rovente? La colpa è senz'altro da attribuire all'affondo depressionario in pieno oceano Atlantico, che oltretutto nella sua prossima evoluzione raggiungerà le aree occidentali europee. Inutile anticiparvi che i contrasti termici saranno intensi.
 

L'entità del caldo

Pochi, diciamo solo gli appassionati e gli addetti del settore, comprendono il livello di eccezionalità, ma per farvi un esempio molto spicciolo possiamo dirvi che 39°C o 15°C rappresentano la stessa anormalità.
Sì, perché se prendiamo come riferimento i valori medi massimi del periodo in una città come Bologna o Modena, questi dovrebbero attestarsi sui +27/28°C, ma da ormai tre settimane le massime sulle suddette metropoli soffrono di uno scorto dell'ordine dei 3/4°C almeno, con punte fino a 8°C. La situazione in queste ore è però ben più grave, perché si registrano massime prossime ai 40°C: uno scarto rispetto alla media di circa 12°C
Esaltando questa anomalia al contrario, ovvero sottraendo ai +28 il medesimo gap, ci rendiamo subito conto che per fine giugno un valore massimo di 15°C è un tantino estremo.


 

Analisi e previsione

Le ultime emissioni dei principali centri modellistici non lasciano intendere particolari novità, se non che fino al 5 luglio l'anticiclone africano resterà l'assoluto protagonista, allungando l'intensa fase di caldo che sta colpendo il Centro Nord.
L'evoluzione meteorologica prevede quindi una cospicua fase stabile che si svilupperà con roventi partecipazioni anticicloniche d'origine subtropicale che continueranno in più fasi a sospingere sull'Europa centro occidentale flussi africani molto caldi.
La massima intensità dell'africano la toccheremo durante queste giornate che ci accompagneranno al weekend e probabilmente per alcune aree potrebbe rappresentare una situazione davvero da record, in quanto non si erano mai registrate simili temperature sul piano isobarico di 850 hpa (circa 1600 metri di quota) alla fine di giugno. 
Il caldo più intenso colpirà principalmente le regioni centro settentrionali, ove la colonnina di mercurio raggiungerà facilmente i 37-38 gradi su Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. Qualche grado in meno, ovvero tra i 33 ed i 35 gradi, al Sud e sulle Isole Maggiori, mentre sulle restanti aree italiane le massime si presenteranno più contenute, ma sempre superiori ai 30 gradi.
Poche quindi le massime sopra i 40 gradi e per lo più limitate ai settori nord occidentali della Sardegna e alle aree interne della Toscana.
 

Luglio alle porte

Le prime novità arriveranno tra il 29 giugno ed il primo luglio, quando l'africano perderà vigore al Centro Nord, ma tenderà ad espandersi sul Mezzogiorno italiano: le temperature diminuiranno di qualche grado, anche se le massime toccheranno ancora punte comprese tra i 32 ed i 36 gradi su Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana, Umbria, Lazio ed aree interne delle due Isole Maggiori; valori termici consoni al periodo invece sulle restanti aree italiane.
 

Il caldo allenta la presa

Nell'ultima fase del periodo in esame, tra il 2 ed il 5 luglio, avremo un cedimento più sensibile dal campo barico, quando l'africano abbandonerà quasi definitivamente con la sua parte più intensa le regioni centro settentrionali, ma si intensificherà invece al Sud. Temperature in flessione per l'arrivo di deboli correnti atlantiche, le quali garantiranno maggiori annuvolamenti ad evoluzione diurna associati anche a locali temporali sui rilievi e pianure limitrofe, con massime generalmente non oltre i 30 -32°C.
Avremo però un'inversione di tendenza al Meridione, perché verrà coinvolto con più decisione dall'alta pressione subtropicale che farà impennare la colonnina di mercurio fino a 37 - 40 gradi.
Una fase dove la Puglia, la Lucania, le aree interne della Sicilia e della Sardegna soffriranno maggiormente il caldo e gli elevati tassi di umidità.

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