Il quadro meteorologico va lentamente migliorando sulle regioni settentrionali, ove locali infiltrazioni instabili hanno innescato intensi temporali, rovinose grandine e dei nubifragi. Fenomeni meteo che hanno letteralmente martoriato le aree alpine occidentali, in particolare la Lombardia e parte del Piemonte, zone alle prese con frane ed esondazioni generate dalle celle temporalesche autorigeneranti che in alcune valli hanno scaricato oltre 120 millimetri. 
 

Il punto della situazione 

Mentre il Nord è alle prese con fenomeni a tratti violenti, il Centro-Sud Italia resta sotto l’influenza del vasto anticiclone africano, ove il tempo si presenta stabile e ben più soleggiato. Correnti molto calde in arrivo dal cuore del Sahara continuano difatti a scorrere su parte della Penisola mantenendo le temperature oltre le medie stagionali.
Questa risalita molto incisiva dell’alta pressione subtropicale, seguita da aria molto calda, è frutto di un affondo dell’area depressionaria presente sull'Europa occidentale. L’ulteriore spinta sul Mediterraneo dell’anticiclone aprirà una parentesi dominata da condizioni più stabili anche sulle regioni settentrionali; l’aria molto calda farà aumentare ulteriormente le temperature da Nord a Sud. L'aumento sarà più sensibile naturalmente al Mezzogiorno e zone interne del Centro. 
 

Temperature vicine ai 40°C 

La nuova fiammata africana si presenterà ben più incisiva della precedente ondata di calore e avrà ancora come obiettivo principale le regioni centro meridionali e le due isole maggiori. L’aria rovente salirà direttamente dall'entroterra algero-tunisino e innalzerà la colonnina di mercurio almeno fin a venerdì, arrivando a toccare valori localmente estremi.
Sono infatti attesi valori massimi vicini ai 40 gradi in Sardegna, Sicilia e localmente sui settori interni delle regioni centrali tirreniche. La nuova fase di caldo si presenterà nel complesso breve, anche se probabilmente come durata sarà superiore a quella precedente, accompagnata inoltre da alti tassi di umidità. 
Quest'ultima si farà particolarmente sentire lungo la Val Padana, ove sarà appunto la sensazione di afa opprimente a creare il maggior disagio, nonostante le temperature non così alte. Durante l'avvezione calda transiteranno nubi medio alte soprattutto al Centro-Nord e Sardegna, con qualche piovasco od occasionale rovescio ad evoluzione diurna sui maggiori rilievi alpini. 
Già dalle ultime ore del weekend avremo però un nuovo aumento dell'instabilità tra Alpi e regioni nord-occidentali, mentre al Centro-Sud il quadro meteorologico continuerà su una linea prettamente estiva con tanto caldo, ma con valori in possibile locale calo rispetto a venerdì e sabato. 
 

Evoluzione 

La tendenza generale per i prossimi 10 giorni verrà caratterizzata da ben quattro fasi meteorologiche: due prettamente dominate dall'anticiclone nord africano e due invece più fresche grazie al flusso atlantico. 
La prima fase, che terminerà proprio in queste ore, sarà contraddistinta dell'anticiclone subtropicale in risalita dal Nord Africa e dominerà ancora la scena sulle regioni centro-meridionali così com’è stato nei giorni passati; sul Nord Italia invece continueranno a farsi sentire blande interferenze fresche atlantiche le quali manterranno le temperature contenute entro i 30-32 gradi nei valori massimi. Non vi saranno particolari fenomeni di rilievo se non qualche residuo temporale sulle regioni alpine. 
La colonnina di mercurio toccherà invece i 34-37 gradi nei valori massimi su Toscana, Umbria, Lazio, Puglia, Calabria e sulle aree interne delle due isole maggiori. 



La seconda fase, dal 14 al 15 giugno, continuerà con un notevole irrobustimento del flusso nord africano che raggiungerà la sua massima intensità e addirittura si propagherà anche alle regioni settentrionali, risparmiando forse solo il Piemonte e la Val d’Aosta; temperature massime intorno ai 30-32 grandi su Piemonte e Lombardia, mentre raggiungeremo i 35-37 gradi su Emilia Romagna, aree interne toscane, Umbria, Lazio, Puglia, Calabria e sull'interno della Sicilia; qualche grado in più potremo averlo sulle aree interne della Puglia, ove si raggiungerà facilmente i 38-39°C, sfiorando la soglia dei 40°C.

Nella terza fase, indicativamente tra il 16 ed il 18 di giugno, torneranno le correnti atlantiche su parte del Mediterraneo e riusciranno a sconfiggere l'africano il quale si ritirerà parzialmente sul Nord Africa. Il flusso atlantico innescherà rovesci e temporali su gran parte del Centro-Nord con una sensibile flessione delle temperature, ma attenzione perché le massime durante le ore più calde del giorno sulle zone interne potranno ancora raggiungere i 30 gradi. 

Nell’ultima fase, tra il 19 e il 20 di giugno, si rifarà vivo l'anticiclone nord africano tentando l’assalto per una via secondaria. Si allungherà difatti fino alla Spagna e da qui si getterà sulle regioni nord-occidentali. Sulle aree nord-occidentali avremo nuovamente temperature massime tra i 33 ed i 34 gradi, mentre sulle restanti aree italiane rimarranno ubicate sui 30-32 gradi.

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