Come nelle attese è giunto sull’Italia il nucleo di aria fredda in discesa dalle alte latitudini che scivolando verso sud ha scavato un’area depressionaria sul Mediterraneo centrale; una ferita difficile da rimarginare che potrà condizionare ancora sensibilmente l’andamento anche della terza decade di maggio.
Se dall’altro lato - sulla penisola iberica o sulla Russia europea - possono già assaporare le prime massime over 30°C, in Italia stiamo vivendo un quadro meteorologico davvero insolito, probabilmente più consono ad un fine inverno o inizio primavera.
Una buona notizia però c’è: i valori temici andranno ad aumentare gradualmente divenendo così più miti e consoni al periodo.
 

Il punto della situazione

Il cuore gelido del nucleo di aria fredda deposto in area scandinava è ormai transitato su parte delle nostre regioni e nella sua evoluzione ha portato fenomeni a tratti intensi sul Nord-Est, parte del Centro e Sud Italia, con valori termici fino a 6-7°C sulla Val Padana. La neve è tornata a scendere dai 700 metri di quota, ma anche più in basso in particolare lungo le vallate appenniniche settentrionali. 
Un quadro meteorologico nel complesso invernale, ma non solo sulle Alpi, anche in aree come la Sardegna, ove tra Olbia e Sassari la colonnina di mercurio si è fermata per qualche ora in pieno giorno a 5°C per l’afflusso delle correnti più fredde che, dopo aver portato la neve in Corsica sotto i 1000 metri di quota, hanno raggiunto l’isola. 
Anche Roma si è risvegliata al fresco con appena 9°C, evento piuttosto singolare se consideriamo che ci avviamo nella seconda parte di maggio, quindi a pochi passi dall’inizio dell’estate meteorologica.
In alcune aree del continente però fa già caldo ed è arrivata l’estate, come in Spagna (a Madrid i termometri hanno superato la soglia dei 33°C), ma anche in Turchia, Russia e negli altri paesi ex sovietici dove s’è raggiunta la soglia dei 30°C: davvero sbalorditivo, dunque, come in Siberia e negli Urali faccia più caldo che in Italia.
 

Analisi e previsione

La ferita nel Mediterraneo centrale non sembra rimarginarsi tanto facilmente, tant’è che le previsioni a lungo termine continuano a proporre ulteriori fasi fresche, se non fredde, innescate da nuove colate dai settori polari sulle aree già percorse dalle precedenti. In poche parole siamo dentro ad una vasta area soggetta ad anomalie climatiche non indifferenti, ma in realtà nel complesso normali nell’ottica di un equilibrio globale: difatti, se nei precedenti anni interessava altri paesi nel mondo sottoponendo il nostro territorio alle prime vampate calde, oggi ci porta invece un contesto freddo.
Una situazione che potrebbe bloccarsi a lungo ed anche i principali centri di calcolo previsionali confermano tale linea prevedendo diversi passaggi perturbati atlantici per i prossimi dieci giorni. 
 

Solo una breve parentesi

Continuerà quindi l'emergenza maltempo su parte dell'Italia e in particolare sull’Emilia Romagna, alle prese in questi ultimi giorni con l'esondazione di alcuni fiumi nelle campagne limitrofe e nei centri abitati.
Ora il vortice principale del maltempo si è spostato al Sud e pertanto la situazione sta migliorando sul medio-alto versante adriatico, ma un nuovo flusso instabile raggiungerà senza ostacoli il Mar Mediterraneo nel prossimo fine settimana. Un quadro molto dinamico che deriva dall'assenza dell’alta pressione delle Azzorre, ancora una volta sbilanciata e molto allungata verso nord/nord-est, in direzione della Gran Bretagna e della penisola scandinava.
 

Evoluzione

L’attuale maltempo andrà ad esaurirsi e spostandosi verso sud lascerà maggiori spazi sereni sulle restanti aree del territorio. I nuclei d'aria fredda provenienti dalle alte latitudini europee varieranno un po’ di traiettoria, puntando maggiormente gli stati occidentali del continente. Un nuovo affondo perturbato andrà quindi a scavare una depressione tra la Spagna ed il Mediterraneo occidentale.
La prossima fase perturbata arriverà quindi dai quadranti sud-occidentali grazie al flusso di correnti umide e più miti verso l'Italia a partire dalle regioni settentrionali. Le temperature aumenteranno, in particolare al Meridione, per la parziale rimonta dell’anticiclone nord-africano. Un nuovo guasto interesserà, a partire da venerdì, il Nord Italia, per evolvere successivamente nel fine settimana sulle restanti aree del Centro-Nord.
 

Weekend instabile

Residui rovesci e temporali, a tratti anche localmente forti, interesseranno ancora la dorsale appenninica centrale, la Puglia, il Cilento, la Lucania, la Calabria e la Sicilia, mentre avremo maggiori spazi sereni sul resto d'Italia. 
Già nella giornata odierna, con il passare delle ore, avvertiremo anche i primi segnali del peggioramento che entrerà nel vivo venerdì 17 maggio, con instabilità in aumento sulle Alpi e sui settori nord-occidentali, temporali in estensione alle pianure limitrofe.



Verranno successivamente coinvolte anche le regioni centrali, mentre il Sud, grazie ai flussi caldi dell’alta pressione subtropicale, godrà di un quadro stabile e prettamente soleggiato. Si avvertirà un po’ di caldo ma senza eccessi, anche se in alcune località della Sicilia si raggiungeranno i 30°C.
 

Tendenza

Come ricordato la ferita non verrà risanata fin tanto che continuerà ad essere alimentata da ulteriori impulsi perturbati. L'allontanamento della struttura anticiclonica in questo momento sull’Europa occidentale permetterà il ritorno delle depressioni atlantiche a ridosso dell'Europa occidentale, che affonderanno successivamente sul Mediterraneo. 
Il maltempo evolverà gradualmente verso l'instabilità temporalesca intorno al 25 maggio, quindi nel lungo periodo s’intervalleranno maggiori spazi soleggiati a parentesi più fresche e dinamiche innescate da nuove possibili discese fredde verso l'Europa orientale, che coinvolgeranno parzialmente l'Italia. Attenzione ai forti temporali che nasceranno dai contrasti termici marcati.

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