Il quadro meteorologico si presenterà molto dinamico per tutta la prima decade del mese. L'intensa perturbazione in transito che distribuirà fenomeni intensi e abbondanti aprirà la pista a nuove ondulazioni oceaniche. Non mancheranno pause più stabili e soleggiate, ma aprile sembra finalmente riservare la svolta tanto attesa anche per quelle regioni alle prese con la preoccupante siccità.
Il maltempo colpirà duro e in maniera diffusa l'Italia intera, in quanto le depressioni evolveranno lentamente sul Mediterraneo.
 

Il punto della situazione

L'ampia saccatura centrata sulla Francia scaverà un'area ciclonica secondaria sul Tirreno, che evolvendo lentamente verso sud, accentuerà ulteriormente la ventilazione nelle prossime 24/36 ore dai quadranti meridionali, venti che sospingeranno aria molto umida e mite che si scontrerà con quella più fredda Nord-atlantica, una condizione propizia per lo sviluppo di un forte maltempo.


Le precipitazioni si presenteranno localmente molto abbondanti grazie al mix esplosivo tra le correnti umide meridionali e quelle più fresche in discesa dal Nord Europa cariche di aria artico marittima.
Fenomeni che in poco tempo riusciranno a scaricare oltre i 100 millimetri di pioggia, ma anche cospicue nevicate oltre i 1.200 metri, anche sul Nord Italia dopo il lungo periodo siccitoso; in questa prima fase sarà proprio il Settentrione a fare il pieno, soprattutto sui versanti esteri dell'arco alpino.
 

Analisi e previsione 

Come accennato nell'ultimo appuntamento nel mese di aprile finalmente si cambierà registro. Un ribaltone meteo iniziato ne peggiore dei modi con una profonda depressione in approfondimento sui settori occidentali italiani. 
I lunghi periodi anticiclonici verranno pertanto archiviati ed al posto dei cieli sereni e dell'ampio soleggiamento avremo nubi minacciose, piogge, temporali e nevicate abbondanti sulle Alpi.

In ritardo, ma anche quest'anno è arrivata: la prima vera ondata di maltempo primaverile sta movimentando il contesto italiano con fenomeni anche intensi sulle regioni settentrionali e sui settori tirrenici. Dopo un lungo periodo dominato da temperature oltre la norma avvertiremo anche una sensibile flessione dei valori termici, che potrebbero sembrare estremi rapportandoli con le recenti massime oltre i 20°C, ma in realtà si ritorna semplicemente entro la norma del periodo.
La porta Nord Atlantica rimarrà aperta per più giorni, tant'è che ulteriori impulsi d'aria fredda Nord-atlantica continueranno ad alimentare la vasta depressione tra la Penisola Iberica e l'Italia, con altre perturbazioni che prenderanno vita proprio da questo incubatoio, e pilotate verso il territorio nazionale già dal weekend.
 

Ferita aperta, nuova perturbazione dal fine settimana

L'estesa area di bassa pressione tra Iberia e Mar Mediterraneo non rappresenta però una novità, perché la sua presenza era già nota anche nei giorni passati, ma senza rappresentare particolari preoccupazioni per le regioni italiane se non qualche nube generalmente innocua sulle due Isole Maggiori. Nei prossimi giorni verrà però alimentata da cospicui apporti di aria fredda dalle alte latitudini, questo le permetterà di acquistare energia e - mantenendosi sempre ubicata sulla parte occidentale del Mediterraneo - sospingere nuove ondulazioni oceaniche che penalizzeranno l'Italia con maltempo a tratti duraturo, solo di tanto in tanto alternato a parentesi più stabili.

Proprio una di queste brevi tregue interverrà alle porte del weekend, quando un miglioramento garantito dall'espansione di un promontorio anticiclonico interesserà il Centro-Nord, mentre l'instabilità verrà confinata al Sud ove sarà elevato il rischio di nubifragi.
 

Maltempo in serie

Un'altra intensa perturbazione raggiungerà l'Italia nella giornata di domenica, con maltempo ancora sulle regioni centro meridionali. Un contesto che rimarrà quindi orientato alla dinamicità anche per la prima parte della nuova settimana, con altre precipitazioni talvolta a sfondo temporalesco che andranno a colpire ripetutamente il Territorio.
 

Flessione delle temperature

Le correnti d'aria artico marittime faranno scendere la colonnina di mercurio in particolare al Nord e sulle regioni di ponente, calo che favorirà il ritorno della neve sui rilievi dell'arco alpino. La flessione termica non sarà però per tutti, perché al Sud e lungo i settori adriatici permarrà una circolazione più mite e umida.
 

Tendenza

La fase perturbata che colpirà la Penisola fra domenica e lunedì verrà sospinta da un altro vortice ciclonico in lenta evoluzione dalla Penisola Iberica al Mediterraneo centrale. 
L'assetto barico garantirà perciò precipitazioni intense e durature specialmente al Centro-Sud, una ferita che faticherà a rimarginarsi mantenendo un quadro molto movimentato anche per gran parte della nuova settimana.

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