L’analisi delle ultime elaborazioni modellistiche previsionali ci mostrano segnali chiari: stiamo per entrare in un periodo prettamente dinamico. Il riscaldamento della stratosfera sopra al Polo Nord avvenuto nella terza decade di dicembre sta portando i primi evidenti frutti: diverse colate artiche affonderanno verso sud, portando freddo a tratti intenso in varie zone dell’Europa.
 

Analisi

La parentesi più stabile dettata da una breve invadenza dell’alta pressione delle Azzorre si sta concludendo lasciando spazio ad un radicale cambio dal quadro meteorologico. Le perturbazioni atlantiche iniziano difatti a scorrere sul Mediterraneo attivando le precipitazioni da tanto assenti sulle regioni settentrionali.
La vasta area anticiclonica tornerà entro i suoi ranghi arretrando rapidamente sulle aree occidentali del continente e parte dell’Atlantico. Più sbilanciata verso ovest, rispetto alle precedenti settimane, permetterà inoltre una maggiore invadenza delle perturbazione oceaniche, che dovranno comunque aggirare una sorta di ostacolo entrando nel cuore dell’Europa con una direttrice nord occidentale.
Tali vortici depressionari verranno sospinti da una saccatura centrata tra la penisola scandinava e le isole britanniche, in ulteriore sprofondamento verso le aree meridionali nei prossimi giorni.
 

Evoluzione

Un primo impulso perturbato, dopo aver attraversato l'Europa nord-occidentale, raggiungerà l'Italia nelle prossime ore, attivando fenomeni sparsi ad iniziare dalle regioni settentrionali. Questo primo assaggio fungerà da apripista per guasti meteo più strutturati sul Mediterraneo e quindi sulla penisola italiana, passando dalla Gran Bretagna e successivamente dalla Francia.
Una ferita che garantirà un periodo decisamente dinamico ed a tratti prettamente invernale.
 

Weekend freddo ed instabile

Una seconda perturbazione seguita da aria più fredda (della precedente) ed instabile in discesa dall’Atlantico settentrionale raggiungerà il Mediterraneo centro-occidentale, portando maltempo invernale nei giorni tra sabato e domenica.
La componente artico marittima, quindi aria umida oceanica, porterà un sensibile calo termico, ma non così rigido come quello che ha caratterizzato il quadro meteorologico delle regioni centro meridionali nelle prime due settimane di gennaio.
Dopo il primo assaggio avremo un deciso peggioramento con il ritorno delle piogge un po’ su tutte le aree peninsulari, questa volta anche al Nord ove da diversi giorni non cade una goccia. Naturalmente le saccature affondando verso sud-est tenderanno ad approfondirsi sul Tirreno, abbracciando gran parte della Penisola con addensamenti anche compatti.
Dalle aree settentrionali le precipitazioni scivoleranno rapidamente verso il Mezzogiorno, attardandosi in Romagna e poi soprattutto tra le regioni del Centro, Sardegna e parte del Sud, con particolare riferimento ai versanti tirrenici. Rovesci più frequenti in Campania, mentre in Appennino la quota neve si orienterà in questa prima fase verso i 900 ed i 1200 metri.
 

Torna l’inverno

Una terza ondulazione colpirà in modo più diretto la Penisola domenica e, per effetto dell’aria più fredda al seguito, il maltempo si mostrerà a tratti intenso con nevicate sino in pedecollinare sulla Val Padana sud-orientale e sulle aree appenniniche del Centro Italia.
Si tratterà della saccatura più importante del periodo previsionale in esame e affonderà verso i mari italiani nei primi giorni della nuova settimana, portando contributi decisamente freddi direttamente dall’Artico; verranno incentivate nevicate sui rilievi, ma anche a quote molto basse. Gradualmente la stagione invernale tornerà nei sui passi anche ove era mancata, il tutto grazie ai primi evidenti effetti del riscaldamento stratosferico sul Polo Nord accennato anche nei precedenti appuntamenti.
 

Tendenze meteo

L'ampia ferita depressionaria sui nostri mari - frutto dei vortici depressionari in discesa sui settori meridionali europei - attirerebbe ulteriori impulsi freddi dai quadranti settentrionali; peraltro l'alta pressione delle Azzorre si mostrerà molto propensa ad elevarsi in senso meridiano, con pronte risposte depressionarie gelide.
Molti modelli, tra cui l’europeo Ecmwf e l’americano Gfs confermano tali scenari nel medio e lungo termine, individuando anomalie bariche molto marcate sull’Europa occidentale. Dalla settimana prossima si aprirebbe quindi una “buca di potenziale” sul Mediterraneo occidentale che attiverebbe un lungo periodo contraddistinto dal maltempo prettamente invernale.
Un segnale importante per quelle aree rimaste troppo tempo a secco, basti pensare che non succedeva da inizio novembre, ovvero quel periodo molto ricco di precipitazioni sull'Italia e in genere sull'Europa occidentale.

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