L'evoluzione meteo ci porterà verso un graduale e progressivo cambio di registro. Le condizioni che attualmente interessano gran parte del territorio, con cieli generalmente sereni e valori teorici oltre la media del periodo, verranno presto sostituiti - dopo il giro di boa mensile - da nuvole e forti precipitazioni.
 

Il punto della situazione 

Un vortice ciclonico tra Spagna e Baleari avanza lentamente verso l'Italia. Verrà inglobato dal nastro trasportatore atlantico che fornirà energia utile ad un irrobustimento della strutturazione depressionaria. 
Un’evoluzione però rallentata da un muro anticiclonico sull'Europa centro-orientale, tale da determinare peraltro un richiamo di correnti molto miti meridionali; un flusso garante dei cieli sereni e delle temperature sensibilmente oltre la norma su molte regioni.
La vasta circolazione depressionaria, dopo aver portato un violento maltempo sulle isole di Maiorca e Minorca ove si contano al momento cinque vittime, continuerà ad interessare con una spiccata instabilità anche le nostre regioni nord-occidentali con fenomeni temporaleschi, particolarmente intensi e persistenti su Piemonte, Liguria, Toscana e Sardegna, zone ove purtroppo si sono già verificati locali nubifragi anche a sfondo alluvionale
Strade allagate, cedimenti, persone e mezzi bloccati, sono questi i terribili effetti delle celle temporalesche autorigeneranti che hanno investito parte della costa orientale e meridionali della Sardegna. Qualche numero per rendere l’idea: in appena 12 ore, dalla mezzanotte del 10 ottobre, sono caduti ben 338.4 millimetri a Santa Lucia di Capoterra, in provincia di Cagliari, ma con accumuli considerevoli anche sul Sarrabus Gerrei e parte dell'Ogliastra, con punte di 290 millimetri.
Si tratta di valori che superano abbondantemente il 50% delle precipitazioni attese nell’arco di un anno “normale”, in linea con le storiche alluvioni avvenute negli ultimi decenni. 

Analisi e previsione 

Il grosso del maltempo è atteso in queste ore, quando la parte più attiva del fronte perturbato attraverserà i mari occidentali italiani acquisendo nuova vigoria. Difatti le correnti molto umide e miti sciroccali a contatto con l’aria più fresca atlantica forniranno carburante all’attività convettiva delle varie celle temporalesche. 
Sotto scatto si ritroveranno le medesime aree già flagellate dai forti fenomeni, ovvero il Nord-Ovest, la Sardegna e l'alto versante tirrenico
Sulle restanti aree del paese il meteo continuerà sotto l’egemonia anticiclonica, egemonia che oltretutto inizierà a guadagnare terreno nel corso di venerdì, quando un sensibile miglioramento raggiungerà un po’ tutte le regioni.
Una parentesi più stabile che ci accompagnerà per il prossimo weekend, ma che introdurrà un periodo estremamente dinamico, scenari confermati anche dalle ultime emissioni dei più autorevoli centri di calcolo previsionale.
Un percorso per il Mediterraneo centrale pieno di ostacoli perturbati, con la riproposizione di grosse depressioni atlantiche. Occhi puntati quindi sulla Penisola Iberica, perché gli affondi perturbati andranno successivamente a generare dei vortici ciclonici secondari che potrebbero esporre una parte delle nostre regioni a ondate di maltempo molto dure.



Nell’ultima decade del mese avremo inoltre novità interessanti, perché il pattern europeo ci condurrà verso il carattere più crudo della stagione autunnale con le prime ondate fredde.
 

Autunno in grande stile 

Dopo una partenza della stagione autunnale un po’ anonima, pare che possa recuperare rapidamente nelle prossime due decadi, orientando il contesto verso un’estrema dinamicità.
Non mancheranno ondate di maltempo molto graffianti, vista anche l’enorme energia termica ancora presente nelle acque superficiali, carburante che verrà prontamente sfruttato dai vortici ciclonici in isolamento sul Mediterraneo, che potrebbero oltretutto attivare precipitazioni alluvionali.
Come accennato, a fine orizzonte previsionale si scorge inoltre qualche novità più fredda, con alcuni modelli che iniziano a prendere in considerazione la prima vera irruzione fredda. Dal Nord Atlantico difatti potrebbe prendere piede un affondo perturbato consistente con una consistente fetta di componente artica, per un primo assaggio di freddo autunnale.
 

Temperature in picchiata 

La tendenza appena descritta attiverà una flessione delle temperature considerevole, portando i valori termici al di sotto delle medie stagionali; un calo che andrebbe a ribaltare il trend positivo dell’ultimo periodo.

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