La tendenza evolutiva delineata da più autorevoli centri di calcolo, l’europeo Ecmwf e l’americano Gfs, propendono per escludere possibili feroci ondate di caldo per questa prima parte di maggio.
Lunghi periodi anticiclonici africani sono quindi un’ipotesi remota per le prossime due settimane in Italia, non favoriti anche dal deciso flusso di correnti oceaniche presente in Europa. Non saranno però improbabili brevi parentesi di bel tempo ove farà anche un po’ di caldo.
 

Il punto della situazione

Anche l’ultima settimana di aprile è stata caratterizzata da un caldo fuori dalla norma su un'ampia parte del Continente, Italia compresa. Le anomalie termiche hanno fatto registrare valori record, tant’è che l’ultimo mese è risultato di gran lunga il più caldo dal 1950 (ma possiamo tranquillamente andare più a ritroso nel tempo), con un distacco dalle medie di ben +3,6°C (in riferimento al trentennio 1971-2000) che surclassa il precedente limite di +2,9°C dell’aprile 1961.
Per avere un tale ordine di grandezza tra le anomalie non occorre spingersi tanto nel passato, basta arrivare al luglio 2015, anch’esso sulla medesima linea ed il più caldo dell’intera serie storica.
Dati alla mano, dopo una veloce analisi, ci accorgiamo che il mese di aprile 2018 è il tredicesimo consecutivo con sensibili anomalie termiche positive, difatti per trovare l’ultimo aprile “fresco” occorre tornare al 2005, quando fu rilevata un’anomalia (negativa) di appena -0,4°C.
Buone notizie però, perché pare che sia in atto un cambio di tendenza. Difatti il caldo ha subito una battuta d'arresto su parte dell'Europa occidentale, in particolare sulle isole britanniche e sulla Francia nord-occidentale, ove le temperature si sono riportate al di sotto delle medie del periodo e di conseguenza la neve è tornata ad imbiancare le colline.
L’aria fredda nordica in discesa sull'Ovest Europa ha raggiunto anche il Mediterraneo innescando un vivace maltempo da nord a sud, in particolare sulle Alpi ove troviamo ancora neve compatta e copiosa, nonostante le due settimane estive appena passate.
 

Analisi e previsione

Scattata l’allerta arancione dalla protezione civile, con una situazione di emergenza tra Sardegna e settori tirrenici, ove localmente sono attesi fenomeni alluvionali.
La precoce parentesi estiva è quindi in pausa, con temperature in ulteriore calo e instabilità che culminerà proprio in queste ore: uno scenario meteo turbolento più affine alle condizioni climatiche della primavera.
L’aria fredda entrata sul Mediterraneo tenderà a scavare ulteriormente il vortice depressionario, attualmente in risalita verso nord dalla Tunisia al basso Tirreno, scatenando un meteo avverso su tutta l’Italia. E’ una bassa pressione coriacea, persistente ed in grado di garantire maltempo perseverante per più giorni su gran parte del paese.



La perturbazione avrà una lenta evoluzione e avrà modo di rimanere intrappolata sull'Italia fino al weekend, pur andando comunque a perdere parte dell'energia con i fenomeni che di conseguenza allenteranno la presa col passare delle ore.
Rovesci interesseranno anche il Sud e la Sicilia, talvolta a sfondo temporalesco, con possibili forti colpi di vento e mari burrascosi con locali mareggiate sulle coste esposte.
 

Evoluzione

Il quadro meteorologico, stando alle attuali elaborazioni modellistiche, dovrebbe continuare a proporre una spiccata variabilità primaverile per più giorni. Statisticamente nel mese di maggio è possibile percepire una maggiore invadenza dell'alta pressione, ma è probabile - anzi quasi certo - che questa fase possa avere vita difficile per le infiltrazioni d'aria fresca che incentiveranno altra instabilità almeno sino al 12 maggio.
Vanno valutate con ulteriori aggiornamenti anche le perturbazioni atlantiche, che non getteranno facilmente la spugna e potrebbero insidiarsi con convinzione all'interno della struttura anticiclonica e quindi nel cuore del Mediterraneo.
 

Ipotesi

Una delle possibili tesi per il lungo termine propende per un nuovo peggioramento causato da un vortice ciclonico carico d’aria fredda in discesa dall'Europa settentrionale, il che potrebbe attivare una parentesi di maltempo crudo e consistente.
Una seconda tesi punta invece sull'ingresso di sbuffi d'aria più fresca, ma mite atlantica, che aprirebbe le porte ad una instabilità primaverile con temporali di una certa consistenza.
Quest’ultima possibilità proporrebbe condizioni meteo più consone al periodo in esame.


 

Temperature in aumento

Rispetto ai valori attuali, è atteso un aumento delle temperature che torneranno nuovamente verso valori superiori alle medie stagionali. Sempre anomalie termiche positive, ma assolutamente non paragonabili a quanto avvenuto negli ultimi 30 giorni.
V’è una terza ipotesi un po’ meno accreditata, ma sempre possibile, ovvero l’isolamento di un’area depressionaria tra la Penisola iberica ed il nord Africa che incentiverebbe una spinta anticiclonica africana massiccia sulla nostra Penisola: se confermata, l’impennata termica potrebbe risultare assai cospicua.
 

Tendenza

Il quadro meteorologico sino al 10-12 maggio vedrà dunque un’alternanza tra periodi stabili e frequenti passaggi temporaleschi. Nonostante la presenza dell'alta pressione, non si tratterà di una evoluzione prettamente statica.

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