L’alta pressione, che ha portato una fase meteorologica degna del mese di giugno, mostra i primi evidenti segni di un invecchiamento. L’ondulazione polare sta scendendo di latitudine innescando un vero e proprio crollo delle temperature in Europa ed i contrasti termici produrranno violenti temporali. Per la nostra Penisola il mutamento si presenterà più graduale, con l’arrivo di una prima fase più instabile e successivamente una fase più cruda di maltempo.
 

Il punto della situazione

Il vasto campo anticiclonico d’origine subtropicale ha portato un caldo davvero fuori stagione, con valori termici in linea con il periodo estivo del mese di giugno. Pesanti anomalie positive hanno colpito diverse nazioni del Centro Europa e dell'area alpina - epicentro dell’alta pressione - sia in termini di entità che di persistenza. Su queste aree le temperature si sono assestate fino a 10 gradi al di sopra delle medie di riferimento.
Per trovare una controtendenza occorre spingersi molto ad est, sulla Russia europea, ove invece insistono lievi anomalie negative.
In Italia sono state le regioni settentrionali a patire maggiormente il caldo eccezionale, mentre quelle centro meridionali hanno potuto usufruire degli strascichi instabili indotti dalla goccia fredda degli ultimi giorni della scorsa settimana.
 

Analisi e previsione

Le ultime corse modellistiche previsionali conducono verso scenari meteorologici più dinamici, a differenza di quello che abbiamo vissuto negli ultimi giorni. L’instabilità primaverile è quindi destinata a tornare sulle regioni italiane, con repentini cambiamenti del tempo, improvvisi temporali ad evoluzione diurna, grandinate e forti colpi di vento.
Dopo il caldo è in arrivo il fresco ed il maltempo, che condurrà con alte probabilità l’andamento dei prossimi 10 giorni, con un mutamento che avrà culmine e diverrà davvero importante nella prima settimana di maggio.
L’instabilità, ma anche il maltempo, verranno attivati dal ritorno delle perturbazioni atlantiche e dall’affondo di un profondo vortice depressionario, che dall'Europa occidentale entrerà con decisione sul Mediterraneo.
 

Evoluzione fino al 30 aprile. Instabile con temporali

Il cedimento dell’alta pressione permetterà gradualmente alle correnti fresche oceaniche di penetrare dai settori occidentali. Infiltrazioni che attiveranno sull’Italia una maggiore variabilità, in particolare sulle regioni alpine e settori appenninici.
Progressivamente i temporali si faranno più frequenti sul Paese, anche se in questa prima fase non si avrà un vero e proprio crollo termico, con le temperature che tenderanno a rimanere oltre le medie del periodo. Si concretizzeranno comunque contrasti termici degni di nota che accenderanno fenomeni localmente violenti.

Tendenza fino al 5 maggio. Forte maltempo in arrivo

Le infiltrazioni appena citate apriranno la strada ad una perturbazione atlantica ben più organizzata, che transiterà circa nei primi giorni di maggio. L’evoluzione in Mediterraneo potrebbe inoltre generare un minimo pressorio - goccia fredda - proprio sull'Italia, che attiverà un conseguente netto calo termico ripristinando un contesto prettamente primaverile.
Stando alle attuali elaborazioni dei modelli matematici, la fase di maltempo primaverile andrà ad interessare buona parte del territorio.

Possibili incertezze

Visto l’arco temporale, sono comunque necessarie maggiori conferme. Resta però inalterato che il prossimo periodo verrà segnato, fortemente, da contrasti termici considerevoli, anche se i refoli instabili e freschi dovessero risultare più attenuati del previsto. Le precipitazioni si presenteranno dunque a carattere temporalesco viste anche le alte temperature di fine aprile che hanno portato energia potenziale a disposizione proprio in concomitanza dello sviluppo dei fenomeni.
 

Lungo termine

In conclusione, per i prossimi dieci giorni, sono attese precipitazioni diffuse, importanti, ovviamente non persistenti ma comunque diffuse, che andranno ad interrompere il trend “estivo” dell’ultima settimana.
Fenomeni che coinvolgeranno un po' tutte le regioni, ad iniziare dai settori nord occidentali, in successiva estensione a quelli centrali e meridionali. Molto dipenderà dall’ingresso delle perturbazioni, dettagli che verranno definiti con maggior precisione negli aggiornamenti quotidiani consultabili sulla rubrica dedicata.

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