Le prime timide nubi avanzano dai quadranti occidentali attivando locali fenomeni su isole maggiori, Liguria e Toscana, in estensione anche sulle regioni del versante tirrenico. Un antipasto della perturbazione che raggiungerà l’Italia nel weekend, quando torneranno nevicate sulle Alpi oltre i 1300 metri e forti piogge al Centro Nord. Il Sud resterà in disparte, ma la colonnina di mercurio s’impennerà sensibilmente.


Analisi

Il treno di perturbazioni atlantiche regala una pausa alla nostra penisola, ove sarà sostituito da un quadro meteorologico più tranquillo e meno turbolento. L’addolcimento della depressione sulle isole britanniche ha permesso difatti una minore spinta del flusso instabile ed umido, relegando le onde cicloniche temporaneamente più a nord.
Una propaggine anticiclonica è così riuscita a guadagnare terreno sul Mediterraneo centrale attivando una breve tregua dal maltempo.
La protezione non è comunque totale: non mancheranno infatti locali infiltrazioni instabili, frutto degli strascichi dell’aria umida che dall'oceano penetreranno nei meandri del continente.
Le poche nubi associate a qualche piovasco interesseranno le regioni tirreniche e ampi spazi sereni prevarranno sulle restanti aree della Penisola.
Come ricordato, non sarà nulla di definitivo, perché alle porte del weekend il campo barico cederà drasticamente attivando un cospicuo peggioramento a partire dai settori nord occidentali.
L’Italia si ritroverà però spaccata a metà: il Settentrione e parte delle regioni centrali dovrà fare i conti con fenomeni a tratti abbondanti e temperature entro le medie del periodo, mentre il Meridione dovrà fronteggiare il lato prefrontale del sistema depressionario, ovvero una sostenuta ventilazione meridionale che farà schizzare i termometri ben oltre la norma tipica per il mese di marzo.
La parziale invasione dell'anticiclone sub-tropicale, che porterà i primi tepori stagionali nel weekend, lascerà anche sulle meridionali - nei primi giorni della prossima settimana - maggiore spazio all'aria più fresca atlantica.
Ne avevamo dato accenno nell’ultimo appuntamento, il periodo in arrivo verrà contraddistinto da scambi meridiani importanti: la primavera si introdurrà quindi con sensibili sbalzi termici, anche se per il momento non è definito all’orizzonte alcun ritorno del “vero” freddo.

Precipitazioni in arrivo: seguile sul precipitometro


Evoluzione

Dall’analisi delle ultime emissioni modellistiche è ancora possibile percepire interessanti movimenti del contesto barico, movimenti che non escludono nuove incursioni d’aria fredda verso sud, Stati centrali europei e perché no, anche sul Mediterraneo.
L’Italia potrebbe quindi rientrare nei giochi delle dinamiche settentrionali, con possibili intrusioni di masse d'aria provenienti dai settori artici. Considerato anche il periodo in essere, con il passaggio di testimone tra inverno e primavera, non sarà inoltre difficile affrontare nuove ondate di maltempo e colpi di coda invernali.
 

Buran e gelo siberiano?

Niente di tutto ciò. Tutt'al più sarà facile andare incontro al naturale decadimento del Vortice Polare che, con l'avanzare della stagione, perderà gran parte delle sue caratteristiche e non potrà più imporsi come ha potuto fare nel corso dell’inverno.
Momenti più freddi potrebbero in ogni caso arrivare attivando un maltempo di matrice artica, quindi con un’instabilità maggiormente incisiva rispetto alle classiche perturbazioni atlantiche, con nevicate che potrebbero spingersi fino a quote basse.


Tendenza a lungo termine

Nuove fasi di maltempo raggiungeranno la Penisola e saranno seguite da nuclei più freddi dai quadranti settentrionali. I diversi momenti freddi manterranno l’andamento mensile delle temperature entro le medie del periodo, anche se di tanto in tanto non mancheranno sbalzi termici considerevoli con temporanee parentesi dal clima mite dovute al graduale riscaldamento diurno.

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