Parentesi meteorologica assai vivace sul territorio nazionale. Sostenute correnti atlantiche, attivate da un'estesa circolazione depressionaria centrata tra Islanda e Scandinavia, scorrono lungo il bordo meridionale fino a raggiungere il Mediterraneo. Venti che sospingeranno a più riprese onde perturbate, attivando una sostanziale variabilità sull’Italia.


Il punto della situazione

Il vento è l’ingrediente numero uno del quadro meteorologico di queste ore, in particolare sulle regioni centro-meridionali. Le correnti più intense sono segnalate al momento tra i settori occidentali e nord-occidentali, ove si registrano venti da moderati a molto forti con locali picchi di intensità a tratti burrascosa.
Raffiche oltre i 100 km/h insistono tra Sardegna e Tirreno Centro-Meridionale, fino ad arrivare a 130/140 km/h in Calabria. Decisamente ventilato anche sul Nord Italia con addirittura picchi di oltre 150 km/h in montagna, sulle creste e sui pendii, per la discesa fino in pianura delle correnti favoniche dalle Alpi, che hanno oltretutto contribuito ad innalzare sensibilmente le temperature su tutta la Val Padana.
Lo stato del mare rimane naturalmente proibitivo sulla maggior parte dei bacini del Centro-Sud. Sulle coste più esposte, in particolare tra Sardegna, coste tirreniche e Basso Adriatico, potranno raggiungere i litorali onde alte fino a 5-6 metri.
 

Analisi

In prossimità del giro di boa stagionale, l’inverno dovrebbe dare il meglio di sé, ma al momento le tendenze dei modelli previsionali, sia nel breve che nel lungo termine, non sono esaltanti. La dinamicità dell’assetto barico regala uno dei pochi lati positivi e la mancanza di veri periodi freddi possono essere facilmente digeriti con le preziose precipitazioni che interessano a più riprese la Penisola.
Nel precedente appuntamento si paventava un possibile surriscaldamento stratosferico al di sopra del Polo Nord, ma ancor oggi viene rimandato a data da destinarsi. La configurazione attuale manterrà perciò compatto il Vortice Polare in area canadese, lasciando un cospicuo flusso atlantico sull'Europa occidentale, con l’alta pressione delle Azzorre che nel contempo scivolerà dapprima verso la Penisola Iberica e, successivamente, anche sul Mediterraneo.
Poche novità per il breve termine: l'anticiclone prenderà difatti possesso dell’areale tra la Spagna e la Grecia, portando stabilità ad inizio della prossima settimana anche sull'Italia. La parentesi assolutamente stabile durerà sostanzialmente un paio di giorni, attivando uno scudo da eventuali infiltrazioni fredde e umide.
 

Freddo oltre confine

Il freddo resterà ubicato oltralpe, facilitando un cospicuo raffreddamento dell'Europa orientale. Proprio sulla Russia europea si andrà a strutturare, anche se in sensibile ritardo, il classico serbatoio d'aria gelida, ma fin tanto che le perturbazioni atlantiche resteranno sulle nostre latitudini, verrà sbarrata la strada a eventuali estensioni dell'aria fredda verso i settori occidentali.
Restiamo quindi in attesa di un possibile cambio della configurazione barica, che potrebbe al contempo indebolire la circolazione atlantica e permettere significative incursioni d'aria gelida nel cuore dell’Europa.
 

Tendenza

A favore della dinamicità si registreranno valori termici oscillanti. Si tratterà di altalene termiche piuttosto brusche, di norma tipiche della stagione autunnale o primaverile.
Analizzando le ultime corse modellistiche previsionali, ad oggi perde quota la possibilità di una irruzione - degna di nota - sulla Penisola nel weekend, ma vista la fase assolutamente dinamica è necessario seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti.

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