L'autunno è alle porte e occorre prepararsi per la semina dei cereali autunno vernini. Le condizioni di mercato sono interessanti per i prezzi del grano (e dei cereali in genere), ma allo stesso tempo ardue per quanto concerne i mezzi tecnici e i fertilizzanti
La pianificazione della concimazione del frumento richiede pertanto un'attenta riflessione su quale strategia intraprendere al fine di contenere costi e massimizzare le rese. 
Vanno considerati fattori quali: il costo dei fertilizzanti, la fertilità fisico-chimica del terreno, le potenzialità storiche dell'azienda in termini di resa, la coltura in successione, ecc.

 

La concimazione del frumento dovrebbe seguire due principi portanti:

  • impostare la concimazione sulla base delle rese storiche aziendali (sarebbe del tutto inappropriato pianificare elevate concimazioni, qualora le rese attese fossero modeste) e quindi in funzione delle asportazioni degli elementi nutritivi dal terreno (vedi tabella 1).
  • seguire le indicazioni normative inerenti alla direttiva nitrati, eventuali adesioni a disciplinari di produzione regionali (misure agroambientali) e a disciplinari volontari, nel caso si aderisca a progetti di filiera privati.

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Tabella 1: Asportazione degli elementi nutritivi (kg/ha) in funzione delle resa/ha di granella.
La quantità cambia se oltre alla granella si preleva anche la paglia (per approfondimenti clicca qui)

(Fonte: FCP Cerea)

 

Cerea FCP ha condotto negli ultimi anni diverse prove di concimazione su frumento, al fine di individuare strategie efficaci e sostenibili per l'ambiente. Tra queste una prova particolarmente significativa si è svolta in provincia di Rovigo e ha messo a confronto tre tecniche, con interventi a partire dalla concimazione di fondo fino alla fase di spigatura.


L'interesse principale è stato rivolto alla concimazione di fondo, sulla quale si sono principalmente differenziate le tecniche, mentre una quarta tesi ha ricevuto solo la concimazione azotata di copertura. Per tutti i trattamenti si sono utilizzati prodotti della Cerea FCP (vedi tabella 2 per tesi e quantità distribuite). 

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Tabella 2: apporti totali fino alla spigatura della coltura
(Fonte: FCP Cerea)

 

Gli interventi comuni tra le tesi sono stati:

  • due settimane prima della semina: 80 unità di potassio (la dotazione del terreno era medio scarsa);
  • a fine accestimento un intervento con Cereaslow 33 e - a fine levata - uno con CereaS 38. Entrambi i prodotti sono caratterizzati da un alto contenuto di azoto e zolfo e sono indicati per favorire l'accumulo proteico dei cereali. Il Cereaslow 33 è a base di azoto stabilizzato con NBPT, che consente di ridurre fortemente le perdite per volatilizzazione (le quantità dei due sono state dosate in modo da avere apporti totali di azoto simili tra le tesi (vedi tabella 2);
  • stadio di botticella: applicazione fogliare di 5 l/ha di Leaf N (in associazione a prodotti di difesa); anche in questo caso una combinazione di azoto e zolfo per aiutare la coltura a superare gli stress dovuti a non ottimali condizioni ambientali e ad accrescere le rese; la presenza di boro in questo prodotto stimola inoltre la fioritura;
  • alla spigatura: applicazione fogliare di 4 l/ha di Verv che, applicato insieme ai prodotti di difesa, ne facilita l'assorbimento; la presenza di amminoacidi ha inoltre un effetto biostimolante che favorisce il superamento di stress abiotici.

 

Le tesi si sono invece differenziate come segue: due con applicazione di fondo in pre semina dei tradizionali granulari, una con 330 kg/ha di CereaPhos e l'altra con altrettanto di Granoro, la terza impiegando 50 kg/ha di SuperPower, un concime microgranulare (0,7-2 mm diametro) studiato per essere distribuito nel solco di semina (vedi la prima colonna della tabella 1 per le percentuali dei nutrienti).

 

Dopo un mese e mezzo dalla semina, nella tesi concimata con SuperPower si è verificato il cosiddetto "effetto starter", che ha dato luogo ad una maggiore emergenza (maggior numero di piante nate) rispetto a quella non concimata (+20% circa), ma anche rispetto alle tesi che hanno ricevuto concime di fondo (+14% e oltre) (figure 1 e 2); l'assorbimento del fosforo, elemento essenziale in questa fase fenologica, è stato infatti facilitato sia dalla presenza dell'azoto, sia dal posizionamento vicino alle radici.


L'effetto positivo della concimazione starter si è mantenuto anche dopo 6 mesi dalla semina (spigatura) in quanto la tesi concimata con SuperPower ha presentato un maggior numero di spighe per m2, sia rispetto alla tesi non concimata (+21%), sia rispetto a quelle che hanno ricevuto la concimazione di fondo (in particolare +20% su quella con solo fosforo) (figura 1).

 

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Figura 1: emergenza media (semi germinabili per parcella 459); rilievo effettuato alla 2-3 foglia; numero di spighe medio al metro quadrato rilevato a metà maggio
(Fonte: FCP Cerea)

 

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Figura 2: al centro è evidente a fine marzo l'effetto starter, rispetto alle tesi ai lati non concimate con SuperPower
(Fonte: FCP Cerea)

 

In sintesi, l'utilizzo di SuperPower nel solco di semina ha consentito di:

  • incrementare l'efficienza dei fertilizzanti impiegati (riducendo i costi);
  • rispettare l'ambiente (solo 14 unità/ettaro di fosforo rispetto ai 66 e 132 delle altre due con concimazione di fondo);
  • migliorare l'emergenza e l'accestimento;
  • mantenere un elevato investimento di spighe per m2.

 

La soluzione che prevede l'impiego di Granoro resta comunque una valida alternativa sia dal punto di vista del numero di spighe/m2 (tabella 1), ma soprattutto per preservare la fertilità chimica del terreno nel tempo. 

 

Un elemento da non sottovalutare, infine, è lo zolfo, che infatti è sempre presente nelle linee tecniche di Cerea FCP studiate per i cereali, la cui carenza può pregiudicare le rese anche quando non visibile sulla coltura. 
Lo zolfo è molto importante per i cereali in quanto contribuisce a migliorare:

  • la resa della granella sia nel grano tenero e che nel grano duro (migliora l'assorbimento dell'azoto e l'accumulo delle proteine);
  • la qualità della panificazione nel grano tenero, accrescendo il volume del pane e riducendo la formazione di acrilammide, un contaminante che aumenta il rischio di tumori e mutazioni genetiche.

 

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