La clorofilla è un pigmento naturale presente principalmente nelle foglie che svolge un processo fondamentale per la vita sulla terra: la fotosintesi. Azoto, magnesio e ferro sono i nutrienti principali di cui la pianta ha bisogno per sintetizzare clorofilla.


Il ferro è quindi un microelemento indispensabile che spesso viene trascurato dagli agricoltori nella concimazione. È un elemento che si muove poco all'interno dei tessuti vegetali ed è per questo che la sintomatologia di carenza di ferro si presenta nelle foglie giovani, con colore giallo (clorotici), dimostrazione di una mancata sintesi della clorofilla (verde) e di conseguenza scarsa attività fotosintetica. I terreni agricoli sono ricchi di ferro, ma la forma assimilabile dalle piante, ovvero quella solubile, è molto bassa.

 

La clorosi ferrica è una problematica abbastanza diffusa, specialmente nelle colture arboree caratterizzate da un ciclo pluriennale e da oggettive limitazioni nell'immagazzinare la giusta quantità di ferro al loro interno.

 

La scarsa disponibilità di ferro assimilabile nel terreno è la principale causa della carenza, questa tipologia di clorosi viene definita clorosi indotta in quanto le alte concentrazioni di calcare attivo e il pH elevato bloccano il ferro (precipitazione di sali a base ferro) e limitando fortemente la disponibilità alle piante. Le colture arboree italiane (vite, agrumi, kiwi, drupacee…) sono generalmente impiantate in terreni agricoli ricchi di calcare e con pH elevato (maggiore di 8,0).

 

Per compensare questa criticità ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione:

  • scelta di un portinnesto tollerante alle alte concentrazioni di calcare;
  • impiego di fertilizzanti a base di ferro;
  • gestione dell'irrigazione, in quanto l'acqua irrigua porta in soluzione carbonati e bicarbonati rendendoli attivi e inibenti nei confronti dell'assorbimento del ferro.

 

Il punto che permette maggiori possibilità di manovra è un'adeguata pianificazione della concimazione a base di ferro.

 

Nano.T® Fe, grazie alla sua innovativa formulazione brevettata, consente di aumentare l'efficacia di assorbimento del ferro in quanto il fosfato-ferrico presente al suo interno e le piccolissime dimensioni (<100 nm) forma complessi che proteggono il microelemento nei confronti dei carbonati e altri sali inorganici presenti nel terreno.


Applicando Nano.T® Fe in fertirrigazione, questo rimane nel terreno, si muove per flusso di massa in prossimità delle radici evitando precipitazioni, e consente alla pianta di assorbire il ferro con effetti anche di lunga durata. Questo garantisce un effetto nutritivo e di prevenzione della clorosi dato che il ferro non utilizzato dalla pianta rimane comunque a disposizione arricchendo i terreni.

 

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