La tentazione è forte, quella di prendersi una pausa dopo aver consegnato l'ultimo bancale di frutti alla cooperativa o al mercato. Ma non è bene cedervi, perché anche se la stagione induce al riposo, anche dei campi, l'autunno è ancora capace di offrire occasioni per migliorare la propria produttività e redditività.

Per esempio, nei frutteti resta pratica consigliabile la concimazione autunnale, avente lo scopo di sfruttare la residua capacità di assorbimento delle radici, permettendo l'accumulo di preziose sostanze nelle piante, ma anche di mantenere elevata la fertilità del suolo. In tal senso, meglio se le concimazioni vengano effettuate pensando a prodotti che restino disponibili a lungo, dato che il fabbisogno colturale si sta avvicinando progressivamente all'arresto invernale.

Sebbene un po' di azoto non faccia mai male, visto la residua capacità fotosintetica delle foglie ancora presenti sulle piante, nelle fasi autunnali serve soprattutto reintegrare le asportazioni di macroelementi, a partire da potassio e fosforo. Peraltro, la presenza di sali nei vasi linfatici delle piante le aiutano a meglio tollerare eventuali gelate precoci.
 
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Diverse le tipologie di prodotti impiegabili nei frutteti, a partire da quelli organici, sempre preferibili in tale stagione, come per esempio il letame o concimi ad esso assimilabili per contenuti, meglio se arricchiti con acidi umici. In alternativa, sono utilizzabili anche concimi organo-minerali e minerali, atti ad apportare potassio, fosforo e azoto, quest'ultimo ovviamente a lenta cessione.

Per compensare eventuali squilibri fra elementi, come per esempio fra magnesio e potassio, è bene utilizzare quest'ultimo in forma di solfato, dosandolo in ragione del rapporto con il magnesio rivelatosi all'analisi.

Un'alternativa in tema d'azoto può essere anche la somministrazione di urea direttamente al fogliame, ma questa è pratica da seguire quando le chiome siano ancora attive e in grado di assorbire l'elemento e di traslocarlo ai tessuti.