Vi sono marciumi nelle mele attribuibili a microrganismi che penetrano in profondità nei frutti causando il cosiddetto "cuore nero". Altri danni similari possono invece essere dovuti a squilibri nutrizionali, come per esempio la butteratura amara e l'indebolimento lenticellare.

La prima produce anche suberificazioni della polpa, soprattutto nella forma di butteratura amara cosiddetta "estesa", la quale nasce dalla confluenza di macchie grigio marroni e si manifesta soprattutto su varietà come la Red Delicious.

In tal caso, quindi, la sanità dei raccolti non va cercata negli agrofarmaci, bensì nei fertilizzanti. Se non si vuole avere pessime sorprese in fase di frigoconservazione vanno quindi apportati alcuni nutrienti in modo equilibrato, soprattutto parlando di azoto, calcio, magnesio e potassio.

La tempesta perfetta in tal senso è la concomitanza fra carenza di calcio ed eccesso di potassio, soprattutto se accompagnate da sovra concimazioni pregresse con azoto e magnesio, utili magari in altre fasi colturali, ma pericolosi quando si avvicini la raccolta.

Al fine di scongiurare tali danni è bene quindi operare al meglio durante tutta la stagione colturale, evitando a prescindere squilibri nelle fertilizzazioni. Se già nel corso dell'anno si sono assecondate in modo corretto le esigenze nutrizionali delle piante, sarà molto difficile incorrere in tali problematiche.

Se però, per ragioni indipendenti dall'operato dell'agricoltore, si dovesse paventare questo disallineamento di elementi è bene prevedere in fase di maturazione una somministrazione di formulati a base preminente di calcio.

Sul mercato esistono in tal senso differenti prodotti, anche abbinati a estratti algali e amminoacidi, utili comunque alle piante anche nelle fasi finali del ciclo.

Applicazioni fogliari puntuali di tali fertilizzanti possono mettere al riparo da danni severi in post-raccolta nella maggior parte delle situazioni.