Nell'articolo “Vite da vino: chi ben inizia è già a metà dell’opera. La proposta di Ilsa per le prime fasi di sviluppo della vite” avevamo visto come le prime fasi di sviluppo di questa coltura, dal germogliamento alla formazione degli abbozzi fiorali, siano cruciali. Proprio in queste fasi si formano le strutture principali della pianta; tralci, foglie, rachidi e fiori che poi dovranno supportare lo sviluppo, sia in termini di qualità sia in termini di dimensione dei grappoli.

Un’altra fase molto delicata per la vite, ma in generale per tutte le colture, siano esse arboree, orticole o erbacee, è la fioritura. In questa fase i fiori si schiudono rilasciando il polline che deve raggiungere, trasportato dal vento o dagli insetti, l’ovario e fecondarlo. Da questo momento in poi inizieranno tutti processi che porteranno alla formazione dei semi e del frutto, che nel caso della vite, è rappresentato dall’acino.

E’ facile intuire che qualsiasi evento anomalo, che causi nella pianta uno stress, e che interferisca con questo delicatissimo processo, ha effetti diretti non solo sulla produttività delle colture, ma anche sugli aspetti qualitativi e per la vite uno dei più importanti o per lo meno il più considerato è il grado zuccherino.

In particolare una fioritura molto prolungata, dovuta a temperature non ottimali, cioè al di fuori dell’intervallo compreso tra 17 e 22 °C, o a un periodo piovoso, può portare al verificarsi di due effetti negativi alla raccolta:
  • riduzione della produttività, dovuta a scarsa allegagione o aborto fiorale che porta ad avere grappoli con un numero medio di acini ridotto;
  • riduzione del grado zuccherino poiché a causa di una fioritura e allegagione prolungata sullo stesso grappolo si troveranno acini con età diverse e stadi di sviluppo differenti e questo può portare al verificarsi dell’acinellatura o al fatto che alla raccolta ci saranno sullo stesso grappolo acini maturi e acini acerbi portando a una riduzione del grado zuccherino totale.

Per supportare la vite nella delicata fase della fioritura, Ilsa ha sviluppato due prodotti: 
  • IlsaminBoro per fornire il giusto apporto di boro alla pianta;
  • il biostimolante IlsaVegetus per favorire una fioritura più breve e una maggior allegagione. 
In particolare IlsaminBoro contiene boro nella forma di boroetanolamina, una delle forme più attive per le piante, che viene complessata e veicolata all’interno dei tessuti della pianta da Gelamin®, la matrice proteica liquida, ottenuta da idrolisi enzimatica, base delle specialità nutrizionali di Ilsa. Il boro è fondamentale per le piante durante la fioritura e l’allegagione poiché in queste due fasi è richiesto un grande apporto di energia e il boro regola il metabolismo dei carboidrati, favorendone la traslocazione. Inoltre il boro, a livello cellulare, influenza la permeabilità della membrana e permette una ordinata divisione cellulare, processo fondamentale nella formazione del polline e nella sua germinazione e a seguire nella formazione dei primordi dei semi e dei frutti e nel loro sviluppo.

IlsaVegetus invece è un biostimolante vegetale del programma Viridem®, a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae, in cui Triacontanolo, composti fenolici ed altri estratti vegetali bioattivi hanno un’azione sul metabolismo primario delle piante. IlsaVegetus stimola l’attività degli enzimi che regolano il metabolismo del carbonio e dell’azoto, favorendo così la fotosintesi, la fioritura, l’allegagione anche in momenti di stress. La regolazione enzimatica ed ormonale permette alle piante di sviluppare, senza problemi, un numero maggiore di frutti, limitando così la cascola dei frutticini e favorendo un aumento della produzione finale. 

La metodologia di Ilsa per la fase di fioritura della vite prevede l’utilizzo di IlsaminBoro a 2kg/ha associato a IlsaVegetus a 2 kg/ha durante le fasi da abbozzi fiorali a inizio allegagione seguita dall’utilizzo di IlsaC-on da post allegagione. 

Nella prova condotta a Monteforte (tabella 1) e nei vigneti dove sono stati impiegati IlsaminBoro e IlsaVegetus, si osserva una fioritura più compatta, un incremento dell’allegagione, una riduzione del fenomeno dell’acinellatura (foto 1), che si tramuta al momento della vendemmia in un costante e significativo aumento della produzione e un incremento del grado zuccherino delle uve raccolte (grafico 1).  

Tabella
 Tab.1: protocollo della prova condotta a Monteforte su uve varietà Garganega; a parte gli interventi indicati, tutte le altre pratiche colturali sono state effettuate con le stesse modalità e tempistiche su tutte e due le parcelle
 
Tesi e testimone
Foto1: è possibile osservare come nella tesi Ilsa ci sia stata una miglior allegagione e gli acini si presentino uniformiper dimensione e stadio di maturazione rispetto al testimone


Grafico 1: analisi dei mosti effettuate alla raccolta, è possibile osservare come le uve della tesi Ilsa al momento della raccolta siano risultate più mature(indice di maturazione Godet) e presentino una maggior concentrazione di zuccheriespressa in grammi/litro rispetto alla tesi aziendale
 
Tutti i dettagli relativi alle specialità nutrizionali, prodotti ad azione specifica e biostimolanti, citati nell’articolo, sono disponibili sul sito www.Ilsagroup.com nella sezione prodotti. Consultando il sito potrai inoltre scoprire tutta la gamma di prodotti Ilsa e registrandoti ricevere documentazione tecnica di approfondimento.