Molteplici gli stress che possono affliggere le colture, da quelli da freddo a quelli da caldo, passando da eccessi o carenze idriche, diserbi e condizioni pedoclimatiche transitoriamente controproducenti.

Per aiutare le piante a reagire al meglio, superandoli di slancio, si dimostrano utili le poliammine, ovvero dei composti organici che presentano due o più gruppi amminici, risultando importanti fattori di crescita per la proliferazione cellulare e ricoprendo un importante ruolo anche nel processo di avvolgimento del Dna nucleare.

Tali sostanze trovano la propria origine da alcuni amminoacidi. Per esempio, la 2-Feniletilammina è biosintetizzata a partire dall'amminoacido fenilalanina, mentre la spermina è biosintetizzata dall'arginina. Quindi si possono ricavare da matrici originarie ricche di derivati della degradazione proteica.

Dal punto di vista della fisiologia vegetale, le poliammine aumentano la produzione naturale di fitoalessine, collegate alla risposta delle piante all'attacco di alcuni patogeni, come per esempio i ficomiceti. Giocano inoltre un ruolo importante nello sviluppo corretto delle strutture fiorali, favorendo il processo di divisione cellulare, la crescita e la maturazione degli organi riproduttivi e dei frutti. Una maggiore presenza di poliammine conferisce perciò una maggiore resistenza agli stress, come quelli dovuti alla siccità, in particolar modo in presenza di terreni con elevati livelli di salinità.
 

La proposta di Grena

Da Grena viene proposto in tal senso Idrogrena, biostimolante liquido ammesso anche in agricoltura biologica ricco proprio di di 2-Feniletilammina (2,4 mg/kg) e di spermina (3,6 mg/kg), il quale si mostra ideale per esempio in post-trapianto e in caso di condizioni climatiche avverse, come asfissia radicale, diserbo, gelo o grandine. Grazie alla presenza di poliammine si è poi anche riscontrato come Idrogrena sia valido per incoraggiare gli insetti impollinatori ad avvicinarsi ai fiori e, allo stesso tempo, per scoraggiare le razzie delle colture da parte della fauna selvatica.

Idrogrena trova impiego sia tramite fertirrigazione, sia tramite applicazioni fogliari. In tal caso, le poliammine, una volta entrate in contatto con le radici, favoriscono la riproduzione cellulare e l'emissione di numerose radici secondarie.

Specificatamente su vite, Idrogrena si deve impiegare alla dose di 6-8 litri per ettaro da prima della fioritura fino al momento del raccolto, cadenzando le applicazioni ogni 20 giorni per un minimo 4-5 applicazioni per stagione. 

Scarica il depliant di Idrogrena per la vite