A ben guardare, già la Natura ha pensato per milioni di anni a come selezionare molecole utili alla vita. Fra queste le poliammine, composti organici di tipo lineare che presentano nella propria struttura due o più gruppi amminici. Vennero individuate per la prima volta sul finire del XVII secolo grazie all'uso dei primi microscopi ottici, tramite i quali si poterono osservare delle strutture cristalline all'interno del liquido seminale umano. Solo in seguito vennero poi battezzate con i rispettivi nomi, come putresceina, cadaverina, spermidina, spermina, etc.

A dispetto dei significati poco piacevoli che sono abbinati ad alcune di esse, le poliammine sono importanti fattori di crescita per le cellule, sia eucariote sia procariote. Nelle prime svolgono una funzione stimolante della proliferazione cellulare, ricoprendo un ruolo anche nel processo di avvolgimento del dna nucleare. Ne consegue che una somministrazione di poliammine a un organismo vegetale ne esalta la crescita cellulare.

Quanto a origine, le poliammine sono sintetizzate a partire da alcuni amminoacidi. Per esempio, la 2-Feniletilammina è biosintetizzata a partire dall’amminoacido fenilalanina, mentre la spermina è biosintetizzata dall’arginina. Matrici ricche di aminoacidi sono a loro volta i residui di macellazione, materia prima di alto valore nutrizionale dalla quale Grena ottiene alcuni fra i suoi prodotti specialistici di maggior valore tecnico. Tali residui vengono infatti trattati termicamente in autoclave dall'azienda veronese, producendo una idrolisi naturale delle proteine.

Dal punto di vista della fisiologia vegetale, le poliammine aumentano la produzione naturale di fitoalessine, collegate alla risposta delle piante all’attacco di alcuni patogeni, come per esempio i ficomiceti. Giocano inoltre un ruolo importante nello sviluppo corretto delle strutture fiorali, favorendo il processo di divisione cellulare, la crescita e la maturazione degli organi riproduttivi e dei frutti. Una maggiore presenza di poliammine conferisce perciò una maggiore resistenza anche agli stress, come quelli dovuti alla siccità, in particolar modo in presenza di terreni con elevati livelli di salinità.
 

I vantaggi di Idrogena

Idrogrena è un prodotto ricco proprio di di 2-Feniletilammina (2,4 mg/kg) e di spermina (3,6 mg/kg), e grazie ai summenzionati effetti benefici che apporta si mostra eccellente per l’utilizzo in post-trapianto e in caso di condizioni climatiche avverse, come asfissia radicale, diserbo, gelo o grandine. Grazie alla presenza di poliammine si è poi anche riscontrato come Idrogrena sia valido per incoraggiare gli insetti impollinatori ad avvicinarsi ai fiori e, allo stesso tempo, per scoraggiare le razzie delle colture da parte della fauna selvatica.

Biostimolante organico liquido ricco di poliammine, Idrogrena deve la propria efficacia alla rapida disponibilità dei composti organici, i quali possono essere immediatamente assorbiti dalla pianta e dai microrganismi utili a livello radicale e del suolo.

Idrogrena trova infatti impiego tramite applicazioni fogliari o tramite fertirrigazione. In tal caso, le poliammine, una volta entrate in contatto con le radici, favoriscono la riproduzione cellulare e l’emissione di numerose radici secondarie.

Dal punto di vista formulativo, il processo di distillazione rende il prodotto concentrato esente da sali e non crea quindi fitotossicità. Tramite ripetute applicazioni, Idrogrena assicura quindi una nutrizione costante ed equilibrata alle colture per tutto l’arco vegeto-produttivo.

Quando infine viene usato come veicolante nei diserbi, Idrogrena anticipa i tempi di risposta delle piante, permettendo anche un miglior controllo di alcune specie infestanti.