Da un punto di vista agronomico, il magnesio è classificato come un mesolemento. In pratica si tratta di un elemento nutritivo che per quantità richiesta dalle colture si posiziona insieme a zolfo (S) e calcio (Ca), subito dopo i macroelementi azoto, fosforo e potassio (N, K, P) e prima dei microelementi (Fe, Mn, Zn, Cu, Mo, B, Co, Ni, Cl, Si).
Da un punto di vista pratico, in tante aziende agricole il magnesio è un nutritivo praticamente sconosciuto.
I macroelementi sono assorbiti in grandi quantità dalle piante, i mesoelementi in quantità intermedie ed i microelementi solo in minime quantità. Naturalmente, le esigenze nutritive delle colture variano con la specie, la varietà ed il livello produttivo desiderato.

Per ogni elemento nutritivo vi è un minimo (quantità al di sotto della quale la pianta mostra segni di carenza), un massimo (quantità al di sopra della quale la pianta mostra segni di eccesso) ed un OTTIMO. L’obiettivo dell’agricoltore è creare le condizioni perché la propria attività possa trovare soddisfazione economica. Una di quelle condizioni è garantire alle piante la giusta quantità di ogni elemento nutritivo.
Attenzione quindi, non esistono nutritivi inutili o superflui! Per fare un esempio, la pianta infatti può subire gravi danni anche per la sola carenza di un microelemento come il molibdeno, questo qualora non ne riceva la quantità adeguata con la concimazione.
Per rendere l’idea, ci permettiamo di scomodare un chimico tedesco, J. von Liebig, che visse nel diciannovesimo secolo e che diffuse quella che è oggi nota come “legge del minimo”.
La crescita dei vegetali è determinata dall’elemento che è presente in quantità minore rispetto ai fabbisogni”.
Prendiamo una botte di legno che abbia una doga più corta delle altre e riempiamola di acqua. L’acqua riempirà la botte fino ad arrivare ad un livello di minimo, che rappresenta il fattore limitante e corrispondente alla lunghezza della doga più corta. Tutta l’acqua in eccesso, uscirà. E’ più semplice vedere l’immagine che descriverla! 
Riportiamo la legge del minimo al piano di concimazione. Se non apportiamo sufficiente magnesio, è inutile duplicare, triplicare la dose di N, P o fare trattamenti fogliari a base di ferro (Fe) due volte al giorno. La pianta manifesterà dei sintomi di carenza di magnesio via via più gravi e con conseguenze dapprima visibili sullo sviluppo, poi sulla produzione e che potrebbero addirittura culminare con la morte della pianta stessa.

La legge del minimo (Fonte: K+S KALI GmbH)

Abbiamo realizzato questa guida “Il magnesio: dalle radici alle foglie” con l’intento di fare chiarezza, laddove ce ne fosse bisogno, su pochi ma importanti concetti.

1. Il Mg è un nutritivo necessario seppur in quantità minori rispetto a N, P e K. Migliora la produzione ed il trasporto degli zuccheri, le caratteristiche qualitative, la pigmentazione, è indispensabile per la fotosintesi, promuove lo sviluppo delle radici
2. Il Mg può essere lisciviato, nei terreni sciolti, acidi e con precipitazioni intense. Sono quindi necessari apporti annuali al terreno o per via fogliare.
3.Il Mg non è disponibile a pH alcalini
4. Non servono tonnellate di Mgha ma apporti mirati e tempestivi.
5. Non tutte le fonti di Mg sono uguali. Basta leggere un’etichetta di un concime e poi fare la propria scelta   consapevole. “Ossido di magnesio solubile in acqua” è la voce riportata in etichetta che indica la frazione di magnesio che si scioglierà in acqua.
6. I concimi di K+S KALI GmbH contengono solfato di magnesio. Sono perciò anche fonte di zolfo (S).
7. Il solfato di magnesio è 7.000 volte più solubile in acqua della dolomite, altra fonte di magnesio spesso impiegata nei concimi.


K+S Italia Srl ha aderito al Progetto Qualità di Assofertilizzanti, ottenendo il Marchio Qualità per l’anno 2015.
 
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