L’obiettivo della concimazione di pre-impianto, detta anche “di fondo”, è quello di aumentare la fertilità biologica e la concentrazione degli elementi minerali, poco dilavabili, per accrescere e/o migliorare la produzione.

Gli apporti di concimi organici e/o minerali prima del trapianto della coltura vanno definiti e quantificati grazie ad analisi chimico-fisiche del terreno oggetto d’impianto.
Tra questi: tessitura, pH, calcare totale ed attivo, conducibilità elettrica, sostanza organica, capacità di scambio cationica, azoto totale, fosforo assimilabile, potassio scambiabile.

Le analisi vanno effettuate presso un laboratorio chimico, preferibilmente accreditato dall’Ente Accredia e devono essere firmate da un chimico e/o da un agronomo e/o un perito agrario, questi ultimi due sono importanti soprattutto per la parte relativa all’interpretazione dei dati.

Analizziamo brevemente i principali parametri: la sostanza organica, l’azoto, il fosforo e il potassio.

La sostanza organica è fondamentale per migliorare caratteristiche del terreno  con i conseguenti effetti positivi sul l’agroecosistema, quali:

Caratteristiche Fisiche Effetti
porosità maggiore aerazione à  radici più sviluppate
ritenzione idrica riduzione consumi acqua à  economie
colore scuro  aumento temperatura à  precocità
Caratteristiche Biologiche  
biomassa maggiore biodiversità à riduzione stanchezza
maggiore soppressività à  riduzione fitopatie telluriche
Caratteristiche Chimiche  
nutrienti        maggiore disponibilità à  riduzione apporti concimi
sequestro del carbonio       riduzione CO2 à  riduzione effetto serra


Prima del trapianto autunnale è il momento migliore per somministrare sostanza organica sotto forma di concimi pellettati o letame ben maturo con paglia o compost.
Per  avere un effetto duraturo della sostanza organica, con una lenta mineralizzazione, è bene apportare materiali con un rapporto Carbonio/Azoto (C/N) di almeno 10.





Compost di origine vegetale: se di buona qualità
è un buon concime/ammendante
ed è esente dalle problematiche microbiologiche del letame

I prodotti vanno distribuiti prima della lavorazione del terreno, le quantità variano per la qualità dell’ammendante, da 20-40 q.li/ha per i concimi organici pellettati ai 300-400 q.li/ha per il letame maturo, e in funzione della dotazione nel terreno.
Purtroppo i terreni italiani soffrono di una carenza cronica di sostanza organica (ormai meno dell’1,5%), dovuta principalmente alle continue lavorazioni, alla mancanza di rotazioni, alla riduzione dei sovesci.

L’azoto è il principale macroelemento per la pianta ed è molto mobile sia lungo il profilo del terreno sia nella pianta.
Per questa sua elevata mobilità nelle piante, la carenza di azoto si manifesta  sulle foglie basali. Essendo molto mobile nel terreno è decisamente sconsigliato l’apporto prima del trapianto nelle colture in pieno campo e ridotto al minimo in coltura protetta (max il 10% delle asportazioni totali).
In caso di apporto, nella concimazine di fondo, preferire la forma ammoniacale, la meno mobile nel terreno.

Il fosforo è elemento poco mobile nel terreno,  è quello che più si presta per la concimazione pre-impianto. Il fosforo stimola l’emissione di nuove radici, mentre il calcio stimola l’allungamento delle stesse.
Per questo “accordo sinergico” con il calcio il concime di fondo più indicato è il buon vecchio perfosfato minerale, contenente sia calcio sia fosforo. Si possono utilizzare anche altri tipi di concime ad alto titolo in fosforo, ma purtroppo non sempre uniti al calcio.
Le dosi dipendono, dalla dotazione del terreno, dalle esigenze della specie e dal titolo di concime utilizzato, si va da 1 q.le/ha fino a 4 q.li/ha.



Sovescio di sorgo: trinciatura della biomassa

Il potassio anch’esso poco mobile nel terreno si presta bene alle concimazioni di fondo. Migliora la qualità e la serbevolezza dei frutti, per questa importante funzione è pure raccomandata la somministarzione durante la maturazione dei frutti.
Come per l’azoto e il fosforo, la carenza di potassio si manifesta partendo dai margini delle foglie  basali (al contrario le carenze di ferro o calcio elementi poco mobili nelle piante, si manifestano sulle foglie giovani, apicali).
Tra i concimi utilizzabili vi è il noto solfato di potassio con quantità variabili in funzione delle analisi, esigenze della coltura (da 1 a 3 q.li/ha).
Anche in questo caso si possono utilizzare concimi complessi contenenti tutti e tre gli elementi nutritivi principali (azoto, fosforo, potassio) con l'attenzione di avere un titolo basso in azoto(ammoniacale), ricco in fosforo e medio in potassio (esempio 11/22/16).

La concimazione di fondo assicura il successo delle colture poliennali come frutteti.

Nel caso di colture in ambiente protetto, ad eccezione degli apporti di ammendanti, è preferibile invece limitare la concimazione di fondo perché le serre sono tutte provviste di impianti di distribuzione dell’acqua a goccia o per aspersione sulla colture, si può quindi utilizzare validamente la fertirrigazione decisamente più efficiente della concimazione di fondo.


 

 

A cura di Romano Grilli e Marco Valerio Del Grosso - soci Antesia

Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici Specialisti In Agricoltura
I soci di Antesia sono dottori agronomi e forestali, periti agrari, agrotenici, tecnologi alimentari che svolgono assistenza tecnica agronomica a centinaia di produttori agricoli e agroalimentari, svincolati dalla vendita di qualsivoglia prodotto materiale alle aziende agricole. Antesia contribuisce alla formazione dei soci
ed al loro continuo aggiornamento, promuovendo il reciproco scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze di campo. Se vuoi conoscere le iniziative di Antesia, vai su www.antesia.it. Se vuoi diventare socio di Antesia, vai su www.antesia.it