"Rispetto alla crisi che ha colpito in modo severo il settore nel 2009, stiamo attraversando una fase di assestamento che pare riportarci ai livelli di due anni fa. E' realistico pensare ad una ripresa in vista dell'autunno".

E' tutta qui, nelle parole di Bartolomeo Pescio, presidente di Assofertilizzanti, l'Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica, la fotografia in chiaroscuro di un settore - quello dei fertilizzanti, appunto - che nel 2009 ha visto crollare i consumi, sulla falsa riga di un risparmio apparente (oggi) che rischia di trasformarsi in perdita produttiva (domani) per quegli agricoltori che in mancanza di liquidità hanno preferito non fertilizzare.

I numeri parlano chiaro: una stima più che attendibile ci dice che i fertilizzanti di origine minerale hanno subito un calo del 20 per cento e tra questi, i potassici (a causa dei prezzi elevati) addirittura del 50, gli organici sono scesi del 10 per cento, gli organo-minerali del 15. L'azoto, indispensabile com'è per le produzioni, in proporzione ha tenuto.

"Nei primi mesi dell'anno le riduzioni si sono praticamente dimezzate - spiega Pescio - e ci stiamo avviando verso un generale assestamento dei consumi. Del resto, siamo di fronte ad un processo di riequilibro per così dire fisiologico, dopo i vistosi sbilanciamenti del passato. Non dobbiamo poi dimenticare che il nostro settore è legato a doppio filo all'agricoltura, e oggi anche l'agricoltore che vorrebbe investire tende a preferire, per problemi di liquidità, un prodotto di bassa gamma: segnale inequivocabile della crisi che si è abbattuta sul settore primario".

Ma qualcosa potrebbe cambiare, e in positivo. "Prevediamo per l'autunno una ripresa nell'impiego dei fertilizzanti - dice il presidente - e per l'agricoltura in generale".

"I primi segnali - prosegue - li abbiamo sulle colture orticole, che hanno raggiunto prezzi accettabili. Mentre per quelle a pieno campo è difficile pensare a valori più bassi di quelli attuali".

Quanto all'andamento dei prezzi delle materie prime, "siamo già di fronte ad un riequilibrio - sottolinea Pescio - con valori in linea, se non inferiori, all'andamento storico".
La previsione, per il futuro, è di una "sostanziale stabilità tra domanda, offerta e capacità produttiva" con ricadute positive anche sulle materie prime: azoto, fosforo e potassio, già riallineato verso il basso.

Assofertilizzanti partecipa, in qualità di socio fondatore, all'attività dell'Icqf, l'Istituto per il controllo della qualità dei fertilizzanti, organizzazione con funzione di autocontrollo che punta a garantire la qualità dei prodotti delle aziende associate. "Le imprese che aderiscono, e che rappresentano l'80 per cento del mercato - dice Pescio -, si sono date un codice di regolamentazione  e i risultati fin qui ottenuti sono più che soddisfacenti". Tre sono le condizioni necessarie ad assicurare la qualità di un prodotto: "il marchio giusto - dice il presidente -, il rivenditore affidabile e un prezzo congruo". Come dire: diffidare di prodotti al ribasso e troppo "scontati".

Qualità sì, ma non solo. Lo sforzo imprenditoriale per uscire dalla crisi passa anche per l'innovazione. "Di prodotto e tecnologica - sottolinea Pescio -. Parliamo spesso di innovazione di prodotto, dimenticando l'innovazione tecnologica legata al prodotto. Tanto per capirci: in Germania l'analisi del terreno è obbligatoria, da noi non solo non lo è, ma è anche poco diffusa.

In questo senso - conclude Pescio -, auspichiamo che la legislazione e la politica facciano la loro parte per sostenere l'agricoltore con strumenti che accrescano la sua capacità di giudizio imprenditoriale e, di conseguenza, di innovazione. Le tecnologie per un'agricoltura sostenibile non solo possono accelerare l'uscita dalla crisi, ma in prospettiva si rivelano strategiche per prevenirla".