Una delle tecniche agronomiche in larga espansione è la “fertirrigazione”.
Si tratta in pratica di somministrare contemporaneamente alle colture acqua e fertilizzanti, una soluzione che rappresenta un pratico e razionale sistema volto a soddisfare sia le esigenze idriche che quelle nutrizionali.
Sariaf dispone di una gamma completa di fertirriganti, dove sono presenti diversi tipi di formulati: dalle polveri solubili, con titoli idonei alle diverse esigenze nutritive delle colture sia in macro che in microelementi, a prodotti liquidi ad attività biostimolante e fisionutrizionale utilizzabili anche in agricoltura biologica.
La contemporanea somministrazione alle colture di acqua e fertilizzanti, definita “concimazione localizzata”, permette di distribuire i prodotti rendendo più facile e pronta la loro assimilazione, con notevoli benefici di carattere trofico-produttivo.
Il dosaggio dei prodotti nell’intervento irriguo-nutrizionale può essere mirato e proporzionato alle reali necessità delle coltivazioni, quali possono essere, ad esempio, i momenti di stress o di particolari fasi fenologiche.
La fertirrigazione permette di distribuire i concimi senza calpestare e compattare il terreno, in special modo quelli argillosi, con vantaggi economici e pratici.
L’esigenza di assecondare in modo specifico e razionale i fabbisogni nutrizionali delle singole colture consente all’agricoltore di calibrare e scegliere le diverse soluzioni nutritive in funzione delle fasi fenologiche, dello stato fitosanitario, delle eventuali correzioni da apportare, della tempestività di intervento con una notevole economicità.
Le basse quantità di fertilizzante e acqua, distribuite in più fasi, permettono di mantenere un razionale e costante equilibrio nutrizionale, di ridurre gli attacchi dei patogeni grazie alle migliorate condizioni di umidità, oltre che di ridurre l’impatto ambientale della fertilizzazione.
I vantaggi che derivano dall’utilizzo dei fertirriganti sono, tra gli altri, una uniforme e accurata distribuzione nella zona irrigata dove vi è un più intenso sviluppo radicale; una distribuzione dei nutrienti in funzione delle diverse colture, delle loro esigenze fisionutrizionali, della fase fenologica, dell’andamento stagionale; una adeguata disponibilità di elementi nutritivi nella sfera radicale senza sprechi o carenze; la possibilità per gli elementi poco mobili, come fosforo e potassio, di raggiungere l’apparato radicale; l’efficacia dei fertilizzanti aumenta, riducendo le quantità di elementi nutrizionali, nel rispetto dell’impatto ambientale (riduzione 30-40%).
Infine, si possono avere, rispetto alla concimazione tradizionale, produzioni anticipate e un naturale miglioramento produttivo e qualitativo.

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