Il deperimento del noce da Phytophthora ed il fenomeno del blackline sono due problematiche che minano la coltivazione specializzata del noce da frutto in Italia e in particolare nella regione del Veneto, pioniera della moderna nocicoltura, con le due prime Op, Organizzazioni di Produttori, operative a livello nazionale (Nogalba e Il Noceto).

 

Questi due fenomeni rappresentano un'emergenza per la nocicoltura e, grazie alla ricerca, si stanno sviluppando portainnesti resistenti/tolleranti. E proprio di questo si occupa il progetto PortNoc, i cui risultati saranno presentati in occasione del webinar che si terrà il 29 novembre 2022, per seguire l'incontro online è possibile registrarsi a questo link.

 

Diffuso in tutte le zone di produzione del noce da frutto nel mondo, il deperimento del noce da Phytophthora è un problema grave. In particolare, in Italia, sono state identificate dal 1995 ad oggi ben otto specie di Phytophthora, tra queste, P. cinnamomi è la più virulenta e diffusa sia nel nostro Paese che nel mondo nell'ambito della nocicoltura specializzata. Questo oomicete è in grado di distruggere un intero impianto, specie se veicolato da acqua di superficie e cattivo drenaggio, anche nell'arco di due, tre anni. Inoltre, essendo un patogeno terricolo, nessun principio attivo è in grado di contrastarne l'infezione in atto.

 

La problematica del blackline, ovvero la linea nera che si viene a sviluppare nel punto di contatto tra nesto e portinnesto, è invece un fenomeno di ipersensibilità al virus dell'accartocciamento fogliare del ciliegio Cherry Leaf Roll Virus (CLRV) che si innesca solo quando si usano, come portinnesti, specie di noce appartenenti alla sezione dei noci neri (Rhysocaryon) come Juglans nigra, J. hindsii, o l'ibrido Paradox (J. hindsii × J. regia).

 

Deperimento da blackline con sintomo evidente al punto d'innesto

Deperimento da blackline con sintomo evidente al punto d'innesto

(Fonte foto: Salvatore Vitale - Crea Dc)

 

A fronte di queste due emergenze, è quindi un fattore assolutamente prioritario e urgente la ricerca di portainnesti resistenti/tolleranti a Phytophthora e blackline nonché vigorosi per anticipare l'entrata in produzione e con buone capacità di propagazione in vivo e in vitro, per sostenere la nocicoltura intensiva e promuoverne l'espansione.


Il progetto PortNoc

Grazie al sostegno del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dal 2017 è stato finanziato il progetto PortNoc di durata pluriennale, nato dall'esigenza manifestata direttamente dai nocicoltori specializzati, che si fonda sulla stretta collaborazione tra quattro unità operative di ricerca note per la loro profonda conoscenza sul noce.

 

Nella realizzazione del progetto sono coinvolti il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (Crea) con tre unità operative (Difesa e Certificazione - Dc; Olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura - Ofa; Foreste e legno - Fl) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) con l'Unità Operativa Iret, nonché la Regione del Veneto che svolge un'azione di mediazione interfacciandosi con il Ministero e i portatori di interesse.

 

Nel corso del primo finanziamento di PortNoc (2017-2019), al fine di reperire materiale genetico interessante per la produzione di portinnesti tolleranti a P. cinnamomi, è stata intrapresa una intensa selezione per resistenza mediante inoculazioni artificiali su piante madri, preventivamente selezionate e catalogate in base all'attitudine riproduttiva, di J. major e i relativi ibridi e di J. microcarpa. Sugli stessi genotipi è stata valutata la suscettibilità al CLRV.

 

Tutto il materiale del progetto è stato valutato per l'attitudine alla propagazione in vitro e con marcatori molecolari, al fine di conoscere e valutare l'effettiva origine genetica.

 

Nel corso del secondo finanziamento (2020-2022), il progetto ha prodotto i seguenti output:

  • costituzione di due arboreti (uno presso l'azienda Ovile del Crea Fl, l'altro presso l'azienda Tormancina del Crea Dc) a partire da marze dei genotipi/ibridi delle piante tolleranti a Phytophthora cinnamomi e blackline. Questi due arboreti rappresentano il "serbatoio" delle nuove piante madri da cui attingere per gli sviluppi successivi alla sperimentazione;
  • sulla base dei risultati ottenuti con la selezione da piante madri di un limitato numero di ibridi di J. major e J. microcarpa tolleranti a P. cinnamomi e blackline, sono state valutate, con inoculazioni artificiali, le progenie di I e II anno delle piante madri attenzionate. Attualmente risultano in crescita nove progenie di tre anni e 69 progenie di due anni selezionate da un totale di 392 progenie risultate essere quelle con maggior tolleranza a P. cinnamomi;
  • parallelamente, altre 16 progenie di tre anni sono state innestate su varietà commerciali (Lara e Chandler) e poste a dimora in un noceto della Regione del Veneto dove in anni precedenti si erano registrati forti attacchi da Phytophthora con conseguente estirpazione di numerose piante;
  • individuazione di cinque semenzali di noce, impiegati come portinnesto, tolleranti al CLRV, di cui tre appartenenti alla specie J. major e due a J. microcarpa;
  • definizione di un protocollo di micropropagazione e ambientamento per J. microcarpa. La risposta è risultata influenzata da vari fattori, tra cui il genotipo. Dei vari genotipi presi in considerazione per la loro tolleranza a Phytophthora, ne è stato individuato uno che si è mostrato il più idoneo ad essere micropropagato e, pertanto, interessante dal punto di vista vivaistico, su cui proseguirà anche l'ottimizzazione del microinnesto con la cv. Chandler;
  • realizzazione di un esperimento Rna-seq tra una pianta madre di J. microcarpa più tollerante a Phytophthora e una pianta sensibile di J. regia. L'Rna è stato sequenziato 24 ore e cinque giorni dopo l'inoculazione. Le analisi hanno permesso l'identificazione dei geni differenzialmente espressi tra le due specie in risposta all'infezione con Phytophthora. I geni con una maggiore differenza di espressione, associati alla resistenza, saranno ottimizzati come marcatori funzionali per la selezione delle piante tolleranti.

 

Il programma del webinar

La sintesi completa dei risultati del progetto PortNoc sarà oggetto di webinar del 29 novembre 2022

PortNoc II - Valutazione di portainnesti per la tolleranza/resistenza a Phytophthora e blackline e valorizzazione di varietà di Juglans regia compatibili.

 

In apertura del convegno i saluti di Carmine Genovese, dirigente Mipaaf e Pio Federico Roversi, direttore del Crea Dc. La parola passerà a Salvatore Vitale del Crea Dc di Roma, coordinatore del progetto che presenterà "PortNoc: progetto nazionale per rispondere alle esigenze dei nocicoltori".

Dal Crea Dc, Difesa e certificazione, ancora Salvatore Vitale illustrerà la "Selezione per resistenza a Phytophthora cinnamomi", mentre Anita Haegi spiegherà la "Diagnosi e genomica per conoscere e controllare Phytophthora, in particolare P. cinnamomi"; e Luca Ferretti tratterà invece "La problematica del blackline ed il virus dell'accartocciamento fogliare del ciliegio (CLRV)".


"Analisi fenologica, moltiplicazione e allevamento di piante di Juglans microcarpa e J. major e loro ibridi con J. regia per la produzione di portainnesti vigorosi e resistenti a Phytophtora spp. e blackline" è il titolo dell'intervento di Giuseppe Pignatti del Crea Fl, a cui seguirà la relazione di Emilia Caboni del Crea Ofa "La propagazione in vitro di genotipi di noce promettenti per il controllo di Phytophthora e blackline". Muriel Gaudet del Cnr Iret illustrerà infine i "Marcatori molecolari neutrali e funzionali per la selezione assistita di portainnesti di noce potenzialmente resistenti/tolleranti a Phytophthora e blackline".


Di come tutelare le noci italiane si parlerà poi con Antonio Fiorin (Il Noceto Op, Veneto), Milena Petriccione (Crea Ofa, Campania), Eugenio Cozzolino (agronomo consulente per l'Emilia Romagna) ed Erica Di Pierro (Fondazione Edmund Mach, Trento).


Le conclusioni dell'incontro online saranno affidate al cordinatore del progetto PortNoc Salvatore Vitale (Crea Dc di Roma) e a Veronica Bertoldo, responsabile del Settore Ortofrutticolo della Regione del Veneto.

 

Come partecipare

Per partecipare al webinar è necessario iscriversi a questo link

 

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