Che vengano pagati o meno i danni causati dai cinghiali alle culture è ininfluente: tempo, gasolio, lavoro e molto ancora, sono i costi per poter rimediare ai danni oltre che il mancato raccolto. Non solo, con la peste suina e i cinghiali possibili vettori, non è un momento felice tra i tanti problemi degli agricoltori.


Badi Farm non è solo una azienda commerciale che vende prodotti e recinzioni professionali, ma è un allevamento con ettari in lavoro per la produzione dell'alimentazione dei propri animali. Usano le recinzioni per tenere fuori i cinghiali, ma anche i loro clienti in tutta Europa, con ottimi risultati perché è un elemento invalicabile.


Certo se si usano prodotti di bassa qualità il risultato non si ottiene, ma se si usa il nastro antiurto di sicurezza di Badi Farm con garanzia di 10 anni, e tutto il sistema Badi Farm il risultato è garantito.

 

Ci sono agricoltori che hanno recintato colline e privati che hanno recintato solo l'orto, il risultato è il medesimo: cinghiali fuori.

 

Ovviamente il recinto deve essere fatto con molta attenzione: si devono rispettare le altezze, si deve elettrificare con elettrificatori professionali Badi Farm, con appositi isolatori e appositi tenditori tutti in acciaio inox e tutti gli optional a catalogo sul sito di Badi Farm.

 

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Come paletti si possono usare i propri oppure quelli dell'azienda in plastica riciclata, legno, fibra di vetro pultrusa oppure gli appositi per cinghiali brevettati da Badi Farm.

 

La recinzione tiene fuori istrici, tassi e molti altri animali. L'azienda descrive il loro recinto come "animal friendly" perché ha una funzione anche etologica; infatti, ben visibile dai cinghiali, evita che anche solo si avvicinino.

 

Con il telo di pacciamatura dielettrico brevettato da Badi Farm si può evitare la manutenzione, oppure 1 passaggio di decespugliatore al mese evita il dissiparsi della energia che invece nell'erba deve rimanere sul nastro.


E per gli altri selvatici? Il lupo si lascia fuori con 5 nastri, il più alto a 1,6 metri, sia con il nastro bianco che con quello verde o marrone; i caprioli e i daini con 4 o 5 nastri; i cervi con 6 nastri; l'orso con la sperimentazione fatta con il Parco Nazionale d'Abruzzo, ne ha bisogno 3 o 4... e non vi parliamo degli ippopotami dell'Africa Centrale!