Il Lazio vuol sostenere le aziende frutticole colpite dalla così detta moria dei kiwi e lo fa pubblicando un bando per contributi ad hoc.

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Contributi che serviranno a finanziare interventi per prevenire o contrastare la moria o, al limite, per agevolare la riconversione produttiva e aiutare le aziende a cambiare tipo di coltura e di produzione.

Il bando è rivolto agli agricoltori in attività, in possesso di un fascicolo aziendale aggiornato e che abbiano subito danni dovuti alla moria dei kiwi su appezzamenti di proprietà o condotti con un regolare titolo di possesso.

È poi necessario avere degli appezzamenti coltivati a kiwi (gli stessi dove ci sono stati i danni o altri) in cui si vuole realizzare gli interventi finanziabili.

Andando a vedere quali sono gli interventi ammessi al contributo ci sono:
  • le opere di regimazione e drenaggio delle acque superficiali;
  • le lavorazioni del suolo fatte mendiate rippatura per favorire lo sgrondo delle acque superficiali;
  • la realizzazione di baulatura del terreno su impianti non più vecchi di tre anni;
  • l'acquisto di sistemi di monitoraggio dell'umidità del suolo e di tensiometri e sensori volumetrici;
  • la messa in opera di coperture antigrandine;
  • la realizzazione di sovesci e l'apporto in altre forme di sostanza organica al terreno;
  • l'inerbimento del frutteto;
  • la realizzazione di nuovi impianti di kiwi in terreni diversi da quelli interessati dalla moria; 
  • la riconversione della produzione con altre colture arboree là dove la coltura di actinidia sia stata irrimediabilmente compromessa dalla moria.
Verranno ritenute ammissibili al finanziamento tutte le spese per questi interventi effettuate dopo la data di presentazione della domanda di contributo.

Il contributo per ogni azienda è assegnato in regime de minimis e può essere richiesto solo da aziende che negli ultimi tre esercizi finanziari non hanno ricevuto più di 25mila euro di contributi in regime de minimis.

Nel caso una azienda non abbia ricevuto nei tre esercizi nessun contributo in regime de minimis, potrà richiedere fino a 25mila euro, altrimenti potrà chiedere un contributo pari alla differenza tra 25mila euro e i contributi già ricevuti. Per esempio se avesse già ricevuto 5mila euro di contributi in de minimis da altri bandi, potrà richiedere fino a 20mila euro.

Sono ammessi anche i così detti contributi in natura, cioè il riconoscimento di lavori fatti in autonomia dall'azienda, fino a valore massimo di 10mila euro.

Le domande devono essere inviate per posta elettronica certifica (Pec) all'Area Decentrata Agricoltura (Ada) di competenza per territorio entro le ore 23:59 del 18 dicembre 2021.

Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla pagina ufficiale del bando, che contiene tutta la modulistica e il testo completo del bando stesso.