Ancora gravi i danni provocati dalla cimice asiatica sulle mele in Emilia Romagna, nel 2021, e in Trentino, nel 2020 e in misura minore nel 2021. Va comunque segnalato con un certo interesse il fatto che nel 2020 i danni sono stati più contenuti e che anche nel 2021 nelle altre regioni del Nord, in Friuli in particolare, la cimice ha complessivamente arrecato meno danni rispetto agli anni precedenti.
Sulle mele il problema della cimice rimane quindi ancora aperto, ma si cominciano a intravedere alcuni segnali incoraggianti nella riduzione dei danni. Non ben chiari i motivi che hanno favorito questa inversione di tendenza. È aumentata la parassitizzazione da parte di Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii e, probabilmente, possono aver avuto un effetto positivo nel contenimento del fitofago gli sbalzi di temperature e le gelate primaverili delle ultime due annate.

Questo quanto emerso nel corso degli interventi che sono stati presentati al convegno sul Bilancio Fitosanitario 2020 e 2021 dei fitofagi del melo, che si è tenuto giovedì 4 novembre 2021, via webinar.
Nel corso dell'incontro, organizzato da Aipp, Giornate Fitopatologiche e Regioni, sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte della Provincia autonoma di Bolzano (relatori Peter Runggatscher e Robert Wiedmer) e Provincia Autonoma di Trento (relatore Mattia Zaffoni) e delle Regioni Piemonte (relatori Luca Nari e Lorenzo Berra), Valle d'Aosta (relatori Rita Bonfanti e Sandro Dallou), Friuli Venezia Giulia (relatori Barbara Oian e Giorgio Malossini), Veneto (relatori Stefania Isabella Lanza e Lorenzo Tosi), Lombardia (relatore Paolo Culatti) e Emilia Romagna (relatori Michele Preti e Alda Butturini).
Giuseppino Sabbatini e Mauro Boselli, con la collaborazione di tutti gli altri relatori, hanno presentato una sintesi complessiva sulla situazione della cimice asiatica e della carpocapsa, mentre Claudio Ioriati, della Fondazione Mach di San Michele all'Adige, ha tirato le conclusioni.

Al di là della cimice asiatica, critico è stato il controllo degli afidi, e dell'afide lanigero in particolare.
L'afide grigio è rimasto complessivamente sotto controllo, anche se in molti casi si sono resi necessari tre trattamenti specifici che sono stati posizionati in pre fioritura, in post fioritura e poi sulle reinfestazioni.
Sotto osservazione il posizionamento dei trattamenti, in particolare è emersa qualche criticità nel trattamento a caduta petali che, probabilmente a causa delle basse temperature registrate in questa fase fenologica nelle ultime due annate, è stato troppo anticipato, determinando una riduzione nella persistenza e nell'efficacia.
Tranne che in Lombardia, vanno invece segnalati danni sempre più importanti provocati dall'afide lanigero. Il problema, già evidenziato nel corso dei bilanci degli anni passati, si è manifestato con particolare intensità nel 2021, quando sono venuti a mancare, a causa della loro revoca, il clorpirifos etile e il clorpirifos metile. In alcuni casi si è dovuto intervenire in fase ritardata con il pirimicarb che ha avuto anche la funzione di limitare le reinfestazioni di afide grigio, ma che ha lasciato qualche preoccupazione per i residui che comunque sono sempre rimasti nei limiti di legge.

Per tutti gli altri fitofagi del melo non si devono invece segnalare particolari problemi:

  • del tutto sotto controllo la carpocapsa, anche se va segnalato, con una certa preoccupazione, il fatto che in alcuni casi si è verificata una leggera riduzione nell'impiego della confusione sessuale, specie nelle aree nelle quali si sono intensificati i trattamenti per la difesa dalla cimice asiatica; per quel che riguarda la confusione va segnalato che negli ultimi due anni è molto cresciuto l'impiego degli aerosol a discapito dei diffusori più tradizionali;
  • senza particolari criticità invece il controllo delle cocciniglie, dei ricamatori e della Cydia molesta per i quali si devono registrare solo sporadiche infestazioni;
  • in aumento la presenza del ragnetto rosso, favorito anche dai trattamenti contro le cimici, con prodotti poco selettivi, e dalle alte temperature del 2021;
  • in ripresa il cemiostoma, specie in agricoltura biologica.


Vanno infine segnalati in incremento alcuni fitofagi, sino a ora segnalati come avversità secondarie, ma che devono essere controllati con particolare attenzione nei prossimi anni. In particolare, sono stati segnalati in varie regioni: metcalfa, sesia, tentredini, cicaline e tingidi.

Nei prossimi giorni le relazioni presentate nel corso del convegno sui fitofagi del melo saranno disponibili sui siti della Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà presentata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2022 tra il 15 e il 18 marzo a San Lazzaro di Savena (Bo).

Giovedì prossimo, 11 novembre, si terrà il prossimo incontro sui bilanci fitosanitari, che avrà per tema la coltura dell'actinidia.
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