Anche per il 2021 gli agricoltori possono contare sull'aiuto della vespa samurai (Trissolcus japonicus) contro la cimice asiatica. Sono partiti l'8 luglio scorso, in alcune regioni, i rilasci del prezioso, minuscolo, imenottero di origine alinea in chiave di lotta biologica contro Halyomorpha halys dopo che, a inizio mese, il ministero della Transizione ecologica ha dato l'ok al secondo anno di sperimentazione.
 
Il via libera è arrivato dopo un'attenta analisi dei dati forniti dalle autorità competenti delle regioni e province autonome dove, anche nel 2020, la vespa samurai era già stata lanciata: Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, province di Trento e Bolzano. Il Mite, in particolare, ha valutato l'impatto di T. japonicus su altri insetti non target prima di concedere l'autorizzazione per il secondo anno. Le regioni interessate dal provvedimento del Mite sono le stesse del 2020 mentre, nel marzo 2021, era già stato autorizzato il rilascio in Marche, Campania, Liguria, Sardegna, Lazio e Umbria.

Il protocollo prevede come nel 2020 il lancio di 110 esemplari per ogni sito, cento femmine e dieci maschi. Il programma di "Controllo biologico della cimice asiatica mediante la liberazione del suo antagonista" è coordinato dal Crea come istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante. Rispetto al 2020 la data del primo lancio di T. japonicus è posticipata a causa dei ritardi burocratici del Mite e nel mese di giugno infatti si erano moltiplicati appelli a fare presto e allarmi per la presenza minacciosa ed evidente della cimice asiatica nelle regioni del Nord.
 
"I benefici della lotta biologica - ha dichiarato Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagnasono attesi nel prossimo futuro. È stato raggiunto l'obiettivo dell'insediamento della vespa samurai nel nostro territorio, ora ci aspettiamo che la parassitizzazione aumenti progressivamente per ottenere il riequilibrio ecologico". Ricordiamo che T. japonicus parassitizza le uova di cimice asiatica impedendo che l'insetto si sviluppi. In EmiliaàRomagna si distribuisce T. japonicus in cento siti, due lanci per ogni sito, per un totale di 22mila vespe samurai immesse nell'ambiente.

"Il ritrovamento di uova di cimice parassitizzate dalla vespa samurai - ha detto Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia - fa ben sperare nell'insediamento dell'antagonista sul territorio lombardo. La lotta biologica non è risolutiva in tempi brevi ma nei prossimi anni dovrebbe permettere di contenere entro livelli più sopportabili la popolazione di cimice asiatica".
In Lombardia il programma di lanci prevede il rilascio in 28 siti.

In Veneto sono iniziati immediatamente i rilasci 2021, sono coinvolti 106 siti, come nell'anno 2020, per un totale di circa 35mila individui. "Si tratta di un importante traguardo ottenuto assieme ai colleghi delle altre regioni, in materia di prevenzione, controllo e contrasto della cimice asiatica - ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner - utilizzando le più moderne tecniche di controllo biologico dei parassiti delle colture agrarie nel rispetto della salute e dell'ambiente".

"Per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno - hanno comunicato dalla Fondazione Edmund Mach, ente incaricato della moltiplicazione e del rilascio di T. japonicus in Trentino - ma già nel 2020 i risultati sono andati oltre le aspettative, con un insediamento della vespa samurai nel 30% dei siti trentini". Quest'anno i lanci interesseranno 44 siti in provincia di Trento.