Dopo mesi e mesi di silenzio assordante, il glifosate, il più controverso erbicida al mondo torna a far parlare di sé, con l’annuncio congiunto sui portali delle agenzie Efsa ed Echa della conclusione della valutazione del dossier di rinnovo della sua approvazione Ue, in scadenza nel 2022.
I quattro paesi relatori (Francia, Ungheria, Olanda e Svezia) hanno preparato una monografia (documento in cui si riassume il risultato della valutazione) di una dimensione inusitata, circa 11000 pagine, contro una media di 5000 e dove, oltre agli studi dei notificanti, si sono prese in considerazione ben 7000 pubblicazioni scientifiche risalenti ai dieci anni precedenti. I notificanti, una task force di otto imprese (Albaugh Europe SARL, Barclay Chemicals Manufacturing Ltd., Bayer Agriculture bvba, Ciech Sarzyna S.A., Industrias Afrasa S.A., Nufarm GMBH & Co.KG, Sinon Corporation e Syngenta Crop Protection AG) avevano in precedenza condiviso anche il dossier presentato alle autorità a metà 2020. Ecco alcune anticipazioni della valutazione.
 

Nuove impurezze

La valutazione ha fatto emergere due nuove impurezze rilevanti (un’impurezza viene definita rilevante quando è classificabile come pericolosa secondo il regolamento Clp e/o può costituire un pericolo per l’uomo e/o l’ambiente) per le quali verranno fissati dei limiti massimi. Non tutti i produttori di glifosate sono in regola con la nuova specifica, per cui dovranno provvedere a nuove analisi della loro produzione e/o introdurre cambiamenti nel processo di sintesi in modo da rispettare i nuovi limiti.
 

Salute umana

Ed ecco il punto più atteso, la diatriba che ha causato cambiamenti epocali nella regolamentazione dei prodotti fitosanitari: la cancerogenicità del glifosate.
Ancora una volta le autorità hanno ribadito che il glifosate non può essere definito cancerogeno. Anche gli altri aspetti tossicologici non preoccupano: la documentazione valutata, sia quella presentata dai notificanti che quella di letteratura, non hanno evidenziato criticità per quanto riguarda mutagenicità, tossicità riproduttiva e verso specifici organi bersaglio. Rimane la classificazione per l’irritazione oculare (causa seri danni oculari).
Anche la valutazione del rischio per operatori, astanti, lavoratori e residenti non ha evidenziato criticità, a parte una situazione in cui con forte deriva è stato identificato un rischio inaccettabile per i residenti, inconveniente che probabilmente verrà risolto con apposite misure di mitigazione.
 

Protezione del consumatore

Parte significativa del dossier è dedicata alla documentazione di verifica che i residui del prodotto non costituiscono un rischio inaccettabile per i consumatori esposti attraverso la dieta. Non sono emerse particolari criticità, a parte una richiesta di approfondimento in quei casi, come le colture erbacee, in cui i residui possono passare da una coltura a quella che viene seminata o trapiantata sullo stesso campo (“rotational crops”). Non poteva mancare anche la parte dedicata ai residui nel miele, una richiesta entrata in vigore di recente.
 

Perturbatore endocrino, no grazie

Dalla documentazione emerge che il principio attivo non è un perturbatore endocrino (endocrine disruptor).
 

Destino e comportamento ambientale

Anche in questo caso la valutazione del dossier non ha evidenziato in linea di massima criticità, tranne che per la richiesta di approfondimento di alcuni aspetti relativi al metabolita AMPA, mancanza classificata come un “data gap” e che dovrà essere per forza risolta per poter rinnovare l’approvazione. La valutazione ha tenuto conto anche dei programmi pubblici di monitoraggio dei residui del glifosate e dei suoi metaboliti nei vari comparti ambientali, principalmente le acque. Anche gli studi presentati negli scorsi rinnovi sono stati rivalutati e, per via dell’aggiornamento di alcune caratteristiche (end-point, il termine a nostro avviso è intraducibile), tutti i calcoli delle concentrazioni di glifosate e metaboliti dovranno essere aggiornati a cura dei notificanti.
 

Ecotossicologia

La corposa documentazione presentata è stata giudicata sufficiente ma la valutazione del rischio dovrà essere aggiornata alla luce delle nuove concentrazioni ambientali calcolate nell'apposita sezione. I notificanti hanno anche fornito risposte alla richiesta del regolamento di dimostrare che l’utilizzo del prodotto non ha effetti inaccettabili sulla biodiversità dell’ecosistema, quesito che crea più problemi alle autorità che ai notificanti. Le autorità valutatrici hanno infatti rimandato l’approfondimento di questo spinosissimo punto (alcuni sostengono sia quasi un ossimoro), per il quale non sono ancora disponibili linee guida dettagliate, alla discussione pubblica. Probabilmente il glifosate farà da apripista anche in questo caso.
 

Efficacia

Questa sezione è l’unica sulla quale i valutatori non hanno sollevato alcuna osservazione, nemmeno sulla gestione delle resistenze.
 

Valutazione socio-economica

Vista la notevole pressione mediatica contro questo fondamentale mezzo tecnico, i notificanti hanno anche prodotto una corposa argomentazione sulle conseguenze socio-economiche di un ipotetico mancato rinnovo dell’approvazione del glifosate, ma non è stata valutata in quanto considerata prematura.
 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Dal sito Echa: “Glyphosate: EU regulators begin review of renewal assessments”
  • Dal sito Efsa: “Glyphosate: EU regulators begin review of renewal assessments”