Se si vedono fori e ferite alla base del tronco del fico è probabile che ci si trovi davanti ad una infestazione di Aclees taiwanensis, o punteruolo nero del fico. Si tratta di un coleottero della famiglia dei curculionidi che sta distruggendo le popolazioni di fico (Ficus carica) in ToscanaLazio, Liguria, Lombardia, Veneto, Marche e Umbria.

Alcuni vivaisti e molti agricoltori, hobbisti e non, hanno infatti segnalato la presenza di questi insetti esotici sulle piante di fico che se non curate possono morire nel giro di poco tempo (qualche anno per gli esemplari più anziani). Il tronco degli alberi viene infatti scavato dalle larve che si cibano del legno provocando seri danni agli alberi.
 
Un esemplare adulto di Aclees taiwanensis
Un esemplare adulto di Aclees taiwanensis
(Fonte foto: Elisabetta Gargani, Crea)


Il ciclo biologico di Aclees taiwanensis

Il punteruolo nero del fico è un insetto originario dell'Asia (Giappone, Cina e Taiwan) arrivato in Italia e in Francia attraverso gli scambi commerciali. Per la prima volta è stato segnalato nel nostro Paese nel 2005 da un vivaista di Pistoia che ha notato i danni su giovani piante e oggi è diffuso in Liguria, Toscana e Lazio e si sta insediando anche in Lombardia, Veneto, Marche e Abruzzo. Ed è prevedibile che con il passare degli anni la popolazione si espanda ancora.

Gli esemplari adulti di A. taiwanensis svernano negli anfratti della corteccia o tra le radici del fico e quando le temperature sono più miti, a primavera inoltrata, fuoriescono per cibarsi e accoppiarsi. Le femmine depongono singole uova nella corteccia dell'albero (da ottanta fino ad oltre 150 per femmina), nella zona del colletto, scavando un piccolo solco con il rostro di cui sono dotate.
 
La larva di punteruolo nero scava gallerie nel tronco del fico
La larva di punteruolo nero scava gallerie nel tronco del fico
(Fonte foto: Elisabetta Gargani, Crea)

Dall'uovo fuoriesce una larva che scava una galleria all'interno del tronco, attraversando diversi stadi di sviluppo prima di impuparsi, sempre all'interno del tronco, in una galleria scavata sotto la superficie della corteccia. Una volta adulto questo coleottero rompe la corteccia e risale l'albero, andandosi a cibare di giovani foglie, germogli e frutticini.

A. taiwanensis è atto al volo, ma di solito predilige nascondersi tra la vegetazione alla base del tronco e lo risale solo per cibarsi, soprattutto di notte. Oltre a Ficus carica, il fico coltivato per la produzione di frutti, questo insetto può anche compiere il suo ciclo vitale sulle piante di fico ornamentale.
 
Gli adulti di punteruolo nero del fico si cibano di germogli e frutticini
Gli adulti di punteruolo nero del fico si cibano di germogli e frutticini
(Fonte foto: Elisabetta Gargani, Crea)

I danni causati dal punteruolo nero del fico possono essere anche molto gravi. Piante adulte e di grandi dimensioni possono infatti perire dopo alcuni anni di infestazione a causa delle numerose gallerie scavate nel legno che da un lato compromettono la capacità della pianta di assorbire nutrimenti e dall'altro aprono la strada a infezioni causate da microrganismi patogeni.


La difesa del fico dal punteruolo nero

Dato che il fico non ha una importante valenza commerciale negli areali interessanti dalla presenza del punteruolo nero, ad oggi sono stati condotti pochi studi approfonditi sia a livello di biologia dell'insetto sia di difesa delle piante. Le poche ricerche sono state condotte ad esempio dal professore Mario Ciampolini (Statale di Milano), mentre l'identificazione della specie è stata effettuata dal professore Massimo Meregalli (Università di Torino) e da Elisabetta Gargani, ricercatrice del Crea Difesa e certificazione di Firenze.

"Conosciamo ancora poco questo insetto e anche la sua identificazione corretta è recente. Inizialmente si pensava si trattasse di Aclees cribratus, poi di Aclees foveatus e solo poco tempo fa la specie che sta creando danni in Toscana è stata identificata come Aclees taiwanensis", racconta Elisabetta Gargani.
 
Il punteruolo nero del fico è in grado di uccidere anche piante di grandi dimensioni
Il punteruolo nero del fico è in grado di uccidere anche piante di grandi dimensioni
(Fonte foto: Elisabetta Gargani, Crea)

"Proprio perché fino ad oggi l'insetto non ha avuto un impatto commerciale rilevante non sono stati finanziati studi approfonditi per cercare una soluzione al problema, né sono stati registrati insetticidi efficaci sul punteruolo nero del fico".

Lo scarso interesse per questa problematica di limitato impatto economico (ma molto sentita dagli hobbisti) è probabilmente anche la ragione per cui l'Unione europea non ha inserito A. taiwanensis tra le specie invasive da quarantena, per le quali la lotta è obbligatoria.
 

Sei consigli per difendere il fico dal punteruolo nero

Posto che non esistono insetticidi specifici registrati su fico contro il punteruolo nero, come si possono difendere le piante? Abbiamo chiesto ad Elisabetta Gargani qualche consiglio.
  • Prima di tutto se ci si trova in Liguria, Toscana, Lazio, Lombardia, Veneto, Marche e Abruzzo o in aree limitrofe occorre monitorare attentamente e periodicamente le piante alla ricerca degli adulti del punteruolo nero oppure dei segni di attività delle larve. Sul tronco possono infatti essere presenti dei buchi di ingresso da cui fuoriesce rosura arancione brunastra.
  • Se si vedono degli adulti occorre eliminarli immediatamente e controllare la pianta in cerca dei punti di ingresso delle larve. Se si sospetta una infestazione si consiglia di bagnare abbondantemente il terreno con acqua in modo da spingere gli adulti a uscire dal tronco.
  • Per uccidere le larve l'unico metodo è quello meccanico, infilando ad esempio del fil di ferro nei fori e trafiggendole, ove sia possibile raggiungerle. La tempestività dell'operazione è essenziale sia per limitare i danni delle larve sia perché più l'esemplare cresce maggiore è la lunghezza della galleria e quindi più difficile è raggiungerlo.
  • Come confermato da Elisabetta Gargani non sono efficaci contro le larve soluzioni a base di nematodi parassitoidi, quali Heterorhabditis megidis o Steinernema kraussei, poiché questi parassiti, nonostante siano attivi nella ricerca della preda, non sono in grado di risalire le gallerie anche a causa dei residui dell'attività trofica (rosatura e feci) che ostruiscono il passaggio.
  • Dato che il punteruolo nero depone le uova preferibilmente nell'area del colletto è possibile ridurne l'accesso tramite l'impiego di una rete a maglia fitta e resistente. Tuttavia A. taiwanensis è anche in grado di deporre le uova nella parte superiore del tronco e perfino sulle branche principali. Per questa ragione il team della ricercatrice Gargani sta sperimentando l'uso di manicotti (tipo Rincotrap) impregnati di bioinsetticida.
  • Per il controllo degli adulti ha dato prova di efficacia in laboratorio e semicampo il fungo entomopatogeno Beauveria bassiana. Si tratta di un fungo in grado di parassitizzare un gran numero di insetti, tra cui A. taiwanensis, e di uccidere gli esemplari con cui viene in contatto nel giro di pochi giorni. Esistono in commercio diversi formulati a base di B. bassiana che possono essere irrorati in miscela con acqua sul tronco, sulle foglie e sul terreno in modo che entrino in contatto con gli adulti. E' altamente improbabile invece che le larve siano infestate a causa della schermatura del legno.
 
Copertura del colletto per impedire l'accesso alla pianta del punteruolo nero
Copertura del colletto per impedire l'accesso alla pianta del punteruolo nero
(Fonte foto: Elisabetta Gargani, Crea)

Sebbene la ricerca di una soluzione al punteruolo nero del fico vada a rilento a causa del limitato danno economico che apporta, durante questo 2021 verranno fatte delle prove per identificare nuovi strumenti di lotta. "Da questo punto di vista, oltre all'utilizzo dei manicotti, stiamo studiando, in collaborazione con le Università di Pisa e Firenze, i composti organici volatili rilasciati dagli esemplari adulti per sviluppare strumenti di cattura massale oppure di controllo tramite meccanismi di interferenza tra i due sessi", conclude Elisabetta Gargani.

Il punteruolo nero del fico non arreca danni importanti alle coltivazioni nei Paesi di origine a causa, probabilmente, dei predatori naturali che ne mantengono basse le popolazioni. In Italia invece questo coleottero non ha predatori noti e dunque si riproduce indisturbato. Come per la cimice asiatica dunque, è probabile che il metodo di lotta più efficace sul lungo periodo sia l'introduzione nei nostri areali del suo antagonista naturale.