Le dimensioni contano, ma non solo quando si alluda a quelle grandi. Talvolta, per eccellere serve che le dimensioni siano piccole. O almeno, piccole il giusto. Per esempio, quando si debba trattare un vigneto con un formulato rameico che più copre omogeneamente la vegetazione e meglio è.

A conferma, Tricup Flow di Scam è un agrofarmaco a base di rame, sotto forma di solfato tribasico, che contiene la sostanza attiva in ragione di 190 grammi per litro di formulato, prodotto questo nello stabilimento della Casa modenese.

La sua particolare formulazione flowable conta su una recente e avanza tecnologia impiantisca che ha permesso la messa a punto di un prodotto con una “particle size” (dimensioni delle particelle) del rame molto bassa, fattore che ne garantisce le migliori performance in campo rispetto ad analoghi competitor. Tricup Flow presenta inoltre un pH neutro che lo rende l’ideale partner per qualunque agrofarmaco.
 

Una sostanza attiva, molti vantaggi

Il solfato tribasico di rame è caratterizzato da un efficacia elevata pur a fronte di bassi dosaggi di rame per ettaro. Si caratterizza infatti per una duplice azione di rilascio, fattore che ne assicura sia la prontezza sia la durata nel tempo. Il sale di rame di Tricup Flow è infatti in parte rapidamente biodisponibile, mentre la rimanente frazione si solubilizza più lentamente, garantendo una graduale liberazione degli ioni rameici e quindi un’adeguata protezione della cultura anche in termini di persistenza.

Si ottiene quindi un’ottima efficacia a fronte di dosi di rame metallo più basse rispetto le altre forme di rame. Ciò consente un maggior numero di trattamenti possibili rispetto alle altre soluzioni a parità di rame impiegato nell'anno. Per esempio su vite, anche adottando la dose massima prevista in etichetta, si possono eseguire fino a cinque trattamenti apportando solo 665 grammi per trattamento, contro altri formulati che richiedono fino a 1,2 kg/ha.

Ulteriore punto di forza di Tricup Flow, ammesso anche in biologico, è l'etichetta ampia e completa, rientrandovi, oltre alla vite, molte delle principali colture italiane, come olivo, actinidia, castagno, mandorlo, piccoli frutti (in campo), cucurbitacee, solanacee, agrumi, fragola, asparagi, patata, cipresso e colture forestali.

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