La strategia ambientale comunitaria da anni ambisce a sostituire gli agrofarmaci chimici con soluzioni alternative considerate a minor impatto ambientale. Quando però si applicano gli stessi criteri scientifici utilizzati per proteggere l’uomo e l’ambiente qualche dubbio viene. Vediamo due esempi.
 

Caolino: le impurezze fanno la differenza

Dopo i timori per il suo possibile inserimento nella lista dei coformulanti inaccettabili, il cui regolamento verrà pubblicato nelle prossime settimane, è disponibile al pubblico per commenti la monografia del rinnovo dell’approvazione Ue del caolino, preparata dallo stato relatore Grecia.
Il caolino, oltre a essere un mezzo tecnico per l’agricoltura biologica (il prodotto attualmente in consultazione pubblica viene utilizzato come insetticida per la sua capacità di porre una barriera fisica contro i fitofagi), è un importante ingrediente di moltissimi formulati utilizzati in agricoltura e non solo. Da sempre considerato innocuo (non è infrequente sentirlo enunciare come sinonimo di inerte), il caolino, per poter essere considerato tale deve essere controllato per il suo livello di impurezze, in particolare la silice cristallina, che quando è di dimensioni dell’ordine del respirabile (<10 micron) diventa cancerogena. I valutatori hanno quindi individuato la specifica che il caolino  deve rispettare per poter essere approvato come insetticida: non deve contenere più di 1 g/kg di silice cristallina in particelle di dimensioni inferiori a 10 micron. Probabilmente questa soglia, che previene l’esposizione per aspirazione delle particelle, verrà introdotta anche in una prossima revisione della lista dei coformulanti inaccettabili che, ricordiamo, sarà in continuo aggiornamento.


Estratto di margosa
E’ stata pubblicata sul sito dell’Echa la decisione finale sulla classificazione di questo derivato dell’albero di Neem (Azadiracta indica), dai molteplici usi per la sua efficacia insetticida. Questo tipo di sostanze si differenzia per la modalità con cui vengono estratte dai semi della preziosa meliacea: la tecnologia utilizzata in questo caso prevede trattamento iniziale con acqua seguita da rifinitura con ulteriori solventi. Lo stato relatore Germania aveva proposto la classificazione come sensibilizzante pelle di categoria 1, molto tossico per gli organismi acquatici con effetti a lungo termine e tossico per la riproduzione di categoria 2 (la classificazione più blanda per questo tipo di prodotti). Il Rac (Risk Assessment Committee) ha approvato senza modifiche la proposta, che verrà inserita in un adeguamento al progresso tecnico del regolamento ClpLP, da pubblicarsi in un prossimo regolamento.


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