La cimice asiatica (Halyomorpha halys Stål) non è ancora molto diffusa in Toscana, anche se resta una minaccia che non deve essere sottovalutata.

Questa può essere l'estrema sintesi che emerge dai primi dati pubblicati dal Servizio fitosanitario regionale sulla presenza della cimice asiatica in Toscana nel 2020.

Come riferisce il comunicato del Servizio fitosanitario regionale, il monitoraggio è stato portato avanti insieme al dipartimento di Scienze agrarie, alimentari agro-ambientali dell'Università di Pisa da giugno a ottobre dell'anno appena trascorso.

Il monitoraggio è stato effettuato in cinquanta siti posti nelle vicinanze di coltivazioni di vite, olivi e alberi da frutta distribuiti in tutte le province della regione e si è basato sull'uso di trappole a feromone e di controlli visivi per verificare la presenza e la diffusione della cimice asiatica sul territorio.

I dati hanno mostrato una presenza non elevata della cimice e non diffusa su tutto il territorio regionale.

Infatti nelle province di Grosseto, Arezzo e Siena non ci sono state catture con le trappole a feromone e nelle altre province si sono registrate poche catture, con un massimo di tre esemplari, che risultano localizzate soprattutto nella zona della bassa Valle delle Serchio, tra Lucca e Pisa e nella bassa-media Valle dell'Arno, tra Pisa e Firenze.

Risultati che, come riporta il Servizio fitosanitario regionale, coincidono sostanzialmente con le segnalazioni trasmesse dai cittadini toscani, che hanno lamentato presenze di cimice asiatica in giardini, colture e all'interno delle abitazioni.

A questo proposito i tecnici del Servizio fitosanitario ricordano che gli adulti di Halyomorpha halys sono facilmente confondibili con adulti di altre cimici diffuse in Toscana che, in particolare nei mesi invernali, si rifugiano nei pressi delle abitazioni alla ricerca di siti di svernamento.

E sulla presenza delle cimici nelle abitazioni si ricorda, come riportato nel comunicato, che la cimice asiatica è del tutto innocua per la salute umana.

Tuttavia questo insetto resta una minaccia per l'agricoltura, ha già arrecato notevoli danni in varie parti di Italia e per questo il  Servizio fitosanitario regionale continua il monitoraggio e invita agricoltori e cittadini a continuare ad inviare le segnalazioni mediante l'apposita scheda, dopo aver consultato l'opuscolo informativo.

Scarica la scheda di segnalazione e l'opuscolo informativo.